Claudio Arzani

Pensieri liberi, amo, odio...

Eccomi qui, ai miei primi cinquant'anni. Quando arriverò a cent'anni sarà il tempo di volgermi alle spalle e riflettere sul tempo di questi primi cinquant'anni. Ora ho tanto da fare, da qualche tempo ho ritrovato uno spazio per esprimermi vuoi in versi, vuoi con racconti. Ho una vita normale, credo soddisfacente. Moglie, due figli, una casa appena acquistata con un mutuo che mi seguirà fino a settantacinque anni. Un cane, Topper, pointer da parte di padre, volpina la madre, risultato uno stupendo meticcio nero e bianco. Sono dirigente nel campo della sanità pubblica. Così ho scelto, tanti anni fa, dopo la laurea in legge, per poter garantire un contributo al mondo nel quale viviamo, al sociale. Questione di valori. Ma anche questione di soldi: mi fossi potuto permettere due anni a stipendio ridotto oggi sarei giornalista professionista e lavorerei nel mondo della carta stampata. Così invece scrivere diventa e resta una passione da coltivare nei ritagli di vita che mi restano. Con qualche soddisfazione. Nel 1982 ho pubblicato un saggio, "eroina di stato e tutela della salute (con contributo personale
alle spese, una complessiva perdita economica ma ben 300 copie vendute), cui ha fatto seguito nel 1986 un piccolo manuale di concorsi per le Usl (commissionato e finanziato dai sindacati CGIL-CISL-UIL, circa tremila copie vendute). Ancora negli anni ottanta, tante collaborazioni a quotidiani e riviste che mi hanno portato al "titolo" di giornalista pubblicista. Poi il lavoro e le necessità economiche mi hanno portato verso altri lidi, come dicevo. Con qualche soddisfazione, leggasi il recente partecipare a concorsi di poesia e narrativa vinti o con ottimi piazzamenti. Ed infine, di recente, la scoperta di internet, di un canale di conoscenza, confronto, scambio che
mi consente di dedicarmi alla passione più intensa, scrivere, perché scrivendo provo ed esprimo emozioni, perchè talvolta mi succede via parole nero su bianco di riuscire a trasmettere emozioni.