IL TRISTE ALBERO E IL BAMBINO PERDUTO

di Teatro magico

Triste Albero,
il bambino perduto un dì poggerà
la sua lingua disperata sul tuo corpo legnoso
e tanto vecchio

e piangerà,
perché mamma Farfalla
è andata nel cupo terreno rugoso
con i vermi...

Accogli il bambino solo!
Accogli il bambino che piange!
Distendi le tue lunghe dita legnose di strega
-triste Albero-
e portalo con te e Luna nella Notte
sè infinita e sè buia.

Con Luna così folle
e tanto gialla
lo condurrai poi, albero dolce e saggio,
per il suo ultimo viaggio
da mamma Farfalla
tra le zolle

Per sempre...

E lì il bambino perduto avrà pace,
finalmente, un tenero conforto,
nel suo ultimo viaggio, nel suo ultimo porto.
Mai più i suoi occhi piangeranno.
Mai più la sua lingua implorante
chiederà riparo.

E dormirà un eterno sonno d'angelo
tra le grandi ali di mamma Farfalla.

Triste Albero, tu no...
Le radici, guardale...
Piantate...
Nel terreno...

Cupo è il tuo destino, triste Albero,
scene di morte nel tuo corpo rugoso.

Solitario triste Albero, fermati!
Sei così legnoso!
Mi spaventi!
Fermati!
Sono piccolo e perduto!
Ho paura...
Ho paura...
PAURA!
Aiuto...