NOTTURNO

di Cucciolo

Scrisse nell’aria angelici suoni,

un paradiso costruito di note,

descrisse il volo degli aerei uccelli

l’odore dei campi trapunti di verde.

Dal violino, quei mille e ancora più toni

risuonano come echi di bionde sirene,

un vecchio canto che rassicura e atterrisce,

la voce rauca, il riso delle iene.

Scrisse nel vento indissolubili soffi,

sulle spirali grigie di foglie e cartacce,

l’urlo divino di un diabolico santo

nei muri sudati di pioggia obliqua.

Le corde vibranti risuonano in cielo,

mentre le ombre si allungano in giù,

rincorrono stelle, tessono il velo

di una foschia che ovatta lo sfondo.

Scrisse parole, racconti, poesie

con cerulee note, senza fermarsi,

per tutta una notte sognando sognante,

nel torpore di una luna che dorme silente.

L’arco che ondeggia e sembra volare,

ricama note precise e veloci,

il giorno e la notte si sono incontrati

e il suono si tramuta in opprimente vuoto.