ERA SOLO UN SOGNO

di Cristina Pesavento

Sei entrato nel mio sogno
piccolo uomo che ancora non esisti
e chissà se e quando esisterai…
Le tue guance erano candide,
bianche come la neve,
due piccole perle azzurre
mi guardavano stupite
mentre due labbra sottili
incorniciavano il viso.
Mi hai sorriso quando ti ho mostrato
il nostro piccolo cane
e mi son chiesta chissà,
se in fondo un bimbo può crescere anche
senza un papà…
Ti sei voltato ed i tuoi occhi
così trasparenti e penetranti
mi hanno fatto capire che una creatura così bella
aveva bisogno dell’affetto di due genitori.
Ti ho cullato cantandoti una ninna nanna
la stessa che cantavo ai miei fratelli
quando erano piccoli.
Parlava di un giovane uomo
senza casa e dimora
un uomo libero e bello
che vagava per paesi e città.
Non aveva un tetto per ripararsi dal freddo
ne un letto per dormire
ne tanto meno colazione al mattino.
Ma aveva un cane che lo seguiva
lungo il suo cammino
e il sole che scaldava il suo animo quando era triste
e la sua notte era un cielo di stelle…
Il sonno ci ha rapito entrambi
tu nel tuo piccolo mondo fatato
io nel mio, molto più reale.
Mi son destata…
ed era solo un sogno.