AD UNA MENDICANTE DI FIRENZE

di Teatro magico

Solitaria,
Tu sei colei che viene
da pallidi cieli d'inferno
da foreste di Sogno e Vapore
dal crudele e fendente inverno.

Solitaria,
ti amo perché sei inquieta.
T' ho vista, in ogni angolo del mio cuore,
con le tue lacrime di seta,
col tuo eterno dolore.

Eri china
sulla gente che non vede
e il cor tuo era gonfio
perché il divino più non crede.

Del vento solo attende l'ultimo soffio.