AD UNA CHE FINGEVA

di Teatro magico

Capelli fluenti al vento!
Capelli fluenti al vento!
Tu così bionda
e candida
ricordi?
un dì m'incontrasti
nel nostro cammino
vacuo e sognante
gli occhi -tutti-
bramosi di sussulti
del docile cuore,
ascolta il fiume!
ascolta il fiume!
ei dice che l'altro
-come te vacuo e sognante-
vuole una mano
nella sua mano
e andare sotto quelle rose
e sfiorare le gote
e sfiorare le gote
ma no!
cosa penseran!
l'altro
-come te vacuo e sognante-
fa paura!
e una strana Farfalla racconta
che dorme con un Gabbiano
e piange con la Terra
e ride con il Fiume
e gode con la Notte
dicon che il suo petto è scuro
e tanto duro
(anche se è come me
vacuo e sognante
sè, vacuo e sognante!)
e tutti l'offendono
(ma Gabbiano e Terra e Fiume e Notte no!
mondo che m'offendi!)
ma cosa penseran!
-lui fa paura-
se piano osassi toccare
il viola dei suoi occhi
oppure
posare i miei bianchi seni
sulla sua accogliente mano
eppure è come me vacuo e sognante,
e lei non toccò
il viola dei suoi occhi
e continuò il suo cammino
-sempre vacuo e sognante-,
(ma io lo so!
io lo so
che le membra tue
-ansiose-
volevano...),
e il mondo continuò
ad offenderlo,
e lui a proseguire
il suo Sogno di Mare
con Gabbiano e Farfalle
e Fiume e Terra e Notte.

Ma io dico a voi
-che or m'offendete-
mie esequie giungeranno prima o poi
e Lacrime pesanti di sangue piangerete!
(8 novembre 2002)