BE-BOP-(A-LULA)



Caratteristiche

Apertura alare 86 cm
Peso 180g
Superficie alare 14 dm^2
Carico alare 13 g/dm^2
Profilo Personale
Batterie RX 5 NiCd 2/3AAA da 200mAh
Servi 3 Hitec HS-55

Diamo subito merito all'ideatore del modello, Micheal Richter, dicendo che l'originale Alula in epp si può acquistare sul suo sito.
Io come al solito ho provato a farlo da me...
Si può dire che il progetto di un aliante tuttala sia essenzialmente fatto di tre parti: pianta alare ed eventuali derive, profilo, superfici di controllo. Io mi sono "limitato" a copiare la prima e l'ultima caratteristica, mettendoci del mio per quanto riguarda il profilo, anche perchè non viene divulgato :-P
Le superfici di controllo sono copiate non da Richter ma da Bill e Bunny Kuhlman che hanno separato alettoni ed elevatore, scrivendo un bell'articolo al proposito: http://www.b2streamlines.com/Alula2.pdf target=new
Questa suluzione, oltre ad essere aerodinamicamente più efficace, ha per me il grosso pregio di rendere molto più gestibili le superfici mobili attraverso la Flash5X, che ha si' la miscelazione 'Elevon' però in questa modalità gestisce male a mio parere le corse dei servi.
Inoltre in questo caso diventa possibile usare un interruttore a 3 posizioni per impostare delle sottospecie di fasi di volo, di fatto ne uso solo due: lancio (un pelo di trim a picchiare e a destra) e volo normale. Durante il volo con lo stick del gas posso aumentare in modo proporzionale la flappatura degli alettoni e il reflex della parte centrale (per equilibrare), utile in termica per passare dalla fase di massima efficienza a quella di minima caduta.

Trovate altre foto, istruzioni di montaggio ecc sul sito di Michele Praga che si è decisamente innamorato di questo modello, realizzandone diverse versioni.
Altre realizzazioni personali in tema sono l'Ululà e Ululì che trovate sul forum di baronerosso.net
Ho realizzato le semiali tagliandole a caldo col sistema del punto fisso, e sono venute molto bene, le migliori che abbia mai fatto. Dima in formica e cavo di acciaio da 3.5mm, questo è tutto.
Ne ho tagliate in poli estruso ed espanso, in un caso mi sono sbagliato e ne ho fatte un paio a freccia positiva anzichè negativa! Le tengo da parte, ho già in mente di fare un modello non dlg ma con semiali smontabili, in modo che l'ingombro sia veramente minimo, pari alla valigetta della radio...
Al momento ho rivestito solo quelle in estruso, usando la stessa tecnica usata per fare le ali dei dlg da F3K, infatti potete osservare dalle foto che le ali non sono lucidissime e si intravede la trama della fibra, segno che sono stato molto attento alla quantità di resina, che fa solo peso (ma purtroppo anche finitura superficiale)

Il profilo è personale, derivato dal AG455 di Mark Drela, nato per i DLG, e modificato rendendolo leggermente autostabile.
Elaborazioni e stampa realizzate con Profili2 di Stefano Duranti.
La curva del coefficiente di momento è la parte più critica in un profilo per tuttala.
Si nota che bisogna rimanere sopra i 100KRe per evitare quella fastidiosa buca che rende instabile il modello.
Fortunatamente è sufficiente volare a circa 10m/s (precisamente tra i 6 e i 12m/s, dipende anche dalla corda alare), e vi assicuro che è un modelletto più veloce di quanto non si immagini. Se vi interessa potete scaricare il file.dat.
Il profilo in volo è leggermente più reflex di quello presentato, circa 1° di deflessione, in pratica il Cm è leggermente più positivo, e il Cl leggermente inferiore.
Ho poi scoperto che un BU spesso, come viene usato sull'originale che ha gli alettoni in balsa, a prezzo di un leggero aumento del Cd riesce a livellare la curva del Cm rendendolo quindi più costante al variare dell'assetto!!!
La deriva è in depron da 3mm, con due tondini in carbonio da 2mm che fungono da longheroni e pioli di fissaggio. E' molto leggera e discretamente robusta, e in caso di rottura si può ricostruire recuperando i due tondini.
I due pioli in carbonio si inseriranno in un pezzo di coroplast posto sotto le ali.
Per recuperare il gioco e creare il giusto attrito ho aggiunto dei pezzi di guaina termorestringente.
Ho usato della guaina anche per fissare temporaneamente i cavi dei servi alari ad un bowden solo per poterli far passare attraverso l'apposito canale scavato nel polistirene
Dettaglio del sistema già detto.
Posizione dei servi alari e scasso centrale per il servo dell'elevatore.
Non vi sono longheroni alari, la fibra di vetro da 50g/m^2 è più che sufficiente.
La cerniera delle parti mobili è ricavata dalla stessa fibra di vetro, piegata in modo che si rompa la resina ma rimanga il tessuto. Dopo una decina di ore di volo è ancora al suo posto, se e quando si romperà basterà mettere il classico nastro trasparente.
Posizionamento dei componenti nella fusoliera in epp. Ho usato celle al nicd solo perchè le avevo prese in offerta e non sapevo più dove usarle :-D
Ho messo 5celle perchè altrimenti avrei dovuto aggingere piombo per il centraggio, e inoltre la ricevente Jeti 5ch ho notato da precedenti esperienze che non gradisce i cali di tensione, così il problema non si pone e posso sfruttare le celle fino al limite.
Indicativamente dovrei avere 2h di autonomia, ma preferisco non spingermi oltre 1h30'.
Sul lato del musetto ho inserito due rinforzi in compensato da 8/10.
Sembra un canarino carbonizzato vero?!? :-D
All'estremità della semiala sinistra, dove afferro l'ala per il lancio, ho inserito dei rinforzi in balsa anti-schiacciamento.
Si nota il coroplast, attaccato con biadesivo, per il fissaggio della deriva. Successivamente ho poi aggiunto per sicurezza un piccolo pezzo di nastro fibrato.
I comandi della superfici mobili sono realizzati con tondini in carbonio, da 1mm per alettoni, da 1.5mm per l'elevatore
Basta un piccolo tocco di colore sul musetto a renderlo più accattivante
Il bello di questo modello è che è pronto al volo in 10 secondi. Ho tenuto le controsagome del polistirene tagliato, così si possono usare per un comdo e sicuro trasporto, basta fare delle finestrelle in corrispondenza dei rinvii.
5eurocent sono il "piombo" che ho dovuto aggiungere per avere un centraggio accettabile, nel mio caso a 22-23mm dal BE alla radice.
L'Alula originale ha il CG a 25.4mm (1"), ma ha un freccia negativa di circa 3cm anzichè 4 come nel mio caso.

Considerazioni

I primi tentativi di involo sono stati tragici, era semplicemente instabile causa baricentro troppo arretrato (ca 25-26mm), ma avanzandolo di qualche mm il modello è cambiato dal giorno alla notte, diventando subito facile, tanto da atterrare in mano.
L'efficienza è discreta e riesce a girare delle termiche molto strette, però appena ci si allontana diventa subito critico valutarne l'assetto. Al lancio stimo salga di circa 15m, tempo di volo in aria calma mai misurato ma circa 30-40".
La mia versione è un po' troppo pesante per l'uso in pianura, ma in pendio, in condizioni leggere o incerte, è fenomenale. Grazie al lancio a disco si riesce a esplorare l'aria senza rischiare lunghi recuperi a piedi
Ho realizzato questo modello con l'obiettivo di portarlo in vacanza, spero di poter aggiornare queste pagine con qualche bella foto e racconto...

Se intanto volete vederlo in volo trovate un video mal fatto (ero da solo) e di bassa qualità qui [4mb]

Ecco il BeBop in vacanza sulla famosa "duna di Pyla", vicino a Bordeaux (Francia).
Sfortunatemente quando l'ho visitata il vento era intenso ma non frontale al pendio, inoltre non sono salito sul punto migliore, ma non ho avuto tempo di cambiare postazione perchè era già quasi al tramonto, così mi sono dovuto accontentare di vare molti brevi voli di circa 1'.
Questa è invece la duna atlantica dove avevo occasione di volare: larghissima ma molto più bassa, circa 6m dal livello del mare; investita costantemente dal vento, permette voli volendo infiniti ma con poco guadagno di quota. Personalmente è un volo che non mi affascina, infatti ci ho volato giusto un po' per dire di averlo fatto, poi sono tornato in acqua. La musica cambia completamente se si vola in più persone così da ingaggiare dei duelli in velocità o fare combat con gli schiumini...