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La “macchina fotografica” come strumento di una cultura e di un mondo che cambia

Pensando ad un oggetto che sicuramente ha rivoluzionario quella che è la storia dell'umanità non si può non pensare alla macchina fotografica ed ancora prima alla nascita della fotografia capace sin dalle sue origini di dare emozioni che non anno più distanze e tempi ne limiti perché è in grado di rappresentare in modo oggettivo e reale quello che per molti è sconosciuto o immaginario.

La nascita della fotografia risale agli inizi del XIX secolo, Nicéphone Niepce fu il primo ad applicare con successo la camera oscura alla fotografia (1826) uno dei suoi apparecchi fotografici incorporava un soffietto quadrato a fisarmonica , e un altro un diaframma ad iride variabile, prototipi dei moderni dispositivi montati su apparecchi fotografici. Per osservare la formazione dell'immagine durante le lunghe esposizioni, Niepce aveva praticato un piccolo foro spia nel corpo dell'apparecchio fotografico che chiudeva poi con un tappo, lo stesso dispositivo fu usato successivamente da Fox Talbot (storia della fotografia http://www.fotochepassione.com/area-storia.htm ).

Vorrei accennare ad una riflessione che mi sono posto sul tema della fotografia e vale a dire su quello che era rappresentato nei primi anni della sua nascita.

Lo strumento fotografico ha inevitabilmente dovuto confrontarsi con la pittura, e va considerato come la pittura facente parte di più generi ancora oggi in evoluzione come la pittura stessa.

Nei soggetti delle prime foto sono ritratti personaggi in pose che rievocano dipinti neoclassici, gli scenari delle foto sono spesso costruiti e le stesse pose dei soggetti che non guardano l'obiettivo sembrano rievocare vecchi quadri di famiglia, ciò era dovuto probabilmente al fatto che questa nuova arte non possedeva ancora un suo linguaggio espressivo(foto a lato da collezione di famiglia) o più semplicemente alla solennità del momento da fotografare come la nascita di un figlio,sposi di un matrimonio ecc..

La scelta della foto rispetto al ritratto pittorico era anche un fatto economico poiché il costo, seppur non accessibile a molti, era di molto ridotto.

Col passare degli anni e con l'affinarsi anche degli strumenti e delle tecniche di riproduzione si assiste a scatti con soggetti in pose più plastiche, dinamiche e si passa ad un altro genere di rappresentazione che raffigura anche semplici gesti di vita quotidiana, si può parlare di fotografia realista, questo tipo di fotografia sarà molto diffuso, si fotografa la natura e il paesaggio, in prevalenza contadino, di fine ottocento.

Si assiste velocemente ad una maturazione della fotografia che da semplice strumento che tramanda immagini del passato ora comunica l'attuale, il presente e si proietta verso il futuro di una cultura che cambia come mai testimoniata attraverso gli scatti delle ditte di foto artistiche come gli Alinari ( http://www.alinari.com/default.asp ) o di semplici amatori.

Enrico Di Blasio