le voci che corrono

Uri Eisenzweig*

> Uri Eisenzweig, Fiction de l'anarchisme, Christian Bourgois, Paris 2001

Cos'è il terrorismo? Perché gioca un ruolo così cospicuo nella vita politica del XX secolo? Fictions de l'anarchisme risponde a queste domande soffermandosi sul momento inaugurale del fenomeno: gli attentati "anarchisti" degli anni 1892-1894. Attraverso il racconto degli avvenimenti si disvela l'immagine del tutto singolare e senza precedenti che l'opinione pubblica si fa della violenza che lo caratterizza: arbitrario, dunque imprevedibile; incomprensibile, dunque inenarrabile. C'è, nel cuore del fenomeno, la mitica figura dell'anarchico mascherato che la stampa e le famose "leggi scellerate" del 1893-94 si ostinano ad immaginare nascosto dietro il viso tristemente ordinario degli autentici autori degli attentati. Deformazione della realtà storica dell'anarchismo alla quale partecipa il fascino che la nuova violenza esercita su numerosi scrittori, da Mallarmé a Zola, passando per Fénéon, Tailhade, Mirbeau, Schwob, Goncourt, Barrès e parecchi altri. Descrivendo a questo punto un aspetto appassionante della vita culturale e intellettuale del XIX secolo, è il fenomeno del terrorismo che Fictions de l'anarchisme rischiara situando la sua genesi nell'immaginazione letteraria della nostra società come nella sua sfera più propriamente politica. Strada facendo, vengono disegnate delle inedite prospettive sulla specificità storica e filosofica dell'anarchismo.

dalla fascetta editoriale

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Prima irruzione in democrazia d'una violenza arcaica e distruttrice, questi attentati sono in effetti all'origine di quella nuova componente della cultura politica che è il terrorismo … Il panico suscitato dagli attentati segnava "più una rottura epistemologica che fisica". Lo testimonia il ruolo centrale degli scrittori. La strana fascinazione delle avanguardie per gli attentati si spiega anche nella relazione fra il linguaggio e l'indecidibilità del senso.

Solidamente informato, Fictions de l'anarchisme è un saggio denso, seducente e spesso pertinente. Agli storici giunge a ricordare la ricchezza della lettura in termini testuali, o strettamente culturali, nell'afferrare le ossessioni e le immaginazioni sociali.

Dominique Kalifa, "Libération - Livres", 31 maggio 2001

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Uri Eisenzweig parla di "ansietà anticipatrice". Il folle brusio sulle azioni devastatrici degli anarchici correva in anticipo, prima ancora che esse avessero avuto luogo. … I giornali fantasticavano a piacere sui gruppi anarchici, in genere del tutto effimeri, che si davano nomi tali da suscitare un fremito, tipo "i fuorilegge di Saint-Etienne", "i livellatori di Troyes" o "gli insorti di Rivesaltes". Nella capitale, "la Pantera di Batignolles" continuerà a far parlar di sé ancora molto tempo dopo che aveva cessato di esistere...

Dominique Dhombres, "le Monde - Le Monde des Livres", 23 marzo 2001

*Uri Eisenzweig è nato a Cuba nel 1946 da genitori belgi sfuggiti alle persecuzioni naziste. Insegna letteratura negli Stati Uniti, all'Università Rutgers. Si è dedicato, fra l'altro, allo studio della letteratura poliziesca. Fictions de l'anarchisme è il primo volume di una trilogia. Il secondo concernerà "l'affare Dreyfus", il terzo il sionismo.

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