Massimo Bacigalupo

donne e repubblica

Paola Cioni, Eliana Di Caro, Elena Doni, Claudia Galimberti, Lia Levi, Maria Serena Palieri, Francesca Sancin, Cristiana Di San Marzano, Federica Tagliaventi, Chiara Valentini: DONNE DELLA REPUBBLICA. Introduzione di Dacia Maraini. Il Mulino, 2016

Presentato alla Biblioteca Universitaria di Genova l’11 novembre 2016, Donne della Repubblica (il Mulino) è un volume curato da Controparola, un gruppo di giornaliste e scrittrici. Comprende quattordici ritratti di donne che hanno avuto ruoli significativi nella Resistenza e nell’Italia postbellica, nella politica e nella cultura. Fra esse diverse partecipanti all’Assemblea Costituente, che contribuirono a inserire nella Costituzione fondamentali precisazioni sulla parità dei diritti, rivelando la capacità di tener testa ai colleghi maschi e di essere solidali al di là degli schieramenti di partito. Per cui siamo tutti debitori a queste e alle altre donne coraggiose qui rievocate in tutta la loro vitalità  e accortezza (ci sono anche il cinema e la moda). Donne che spesso hanno avuto meno del dovuto e sono state messe da parte dai partiti di appartenenza perché troppo intransigenti e indipendenti. Ad una (Nilde Iotti) veniva rimproverata la relazione con Togliatti, sicché la sua vera carriera politica inizia solo dopo la morte del compagno, a un’altra (Teresa Noce) una gravidanza irregolare (mandare a far comizi di sinistra una “ragazza madre”, impensabile!).    

Dacia Maraini si interroga con la consueta vivacità nella premessa sui perché dell’oblio che circonda molte di queste figure esemplari: “Perché non si dice che Camilla Ravera, dopo cinque anni di carcere, con lunghi periodi di totale isolamento, fu trasferita al confino e che con Terracini criticò aspramente nel 1939 il patto di non aggressione Russia-Germania?... Perché non si ricorda che Ada Gobetti ha partecipato con ardimento alla Resistenza fin dal 1943... dando poi alle stampe un bellissimo Diario partigiano, e che ha fondato gli importanti Gruppi di Difesa della Donna (GDD)?.... Perché non si racconta agli studenti di oggi che Teresa Mattei, a 17 anni, è stata espulsa da tutte le scuole del Regno per aver rifiutato di assistere a una lezione razzista contro gli ebrei? E che nel 1943 diventa staffetta partigiana, e fa saltare un treno nazista carico di esplosivo? Che si è battuta strenuamente per il voto alle donne e parteciperà alla Costituente, la più giovane delle 21 elette?... Perché non si rammenta che Fausta Cialente, oltre a scrivere bellissimi romanzi, è stata protagonista della cosiddetta ‘Resistenza lontana’ sull’altra sponda del Mediterraneo, dove ha condotto trasmissioni antifasciste?”...

Donne della Repubblica è un libro scritto con passione e sobrietà, senza retorica celebrativa. Infatti basta raccontare queste vicende per rivelare esperienze  memorabili che dovrebbero valere da guida in un nuovo millennio, spesso colpevolmente distratto e confuso nelle scelte etiche. Tina Anselmi, recentemente scomparsa, prima donna ministro della Repubblica, e Lina Merlin, pervicace nella lotta contro pregiudizi, maschilismo e sfruttamento, sono due altre figure “da primato” qui rievocate. Si veda quanto Merlin  scrive nel 1961, dicendo addio al partito socialista: “Sono contenta di chiudere con i fascisti rilegittimati, gli analfabeti politici e i servitorelli dello stalinismo”.  E’ un gran bell’esempio in un mondo politico fatto di trasformismi e compromessi. Il lettore è grato a queste donne per le loro battaglie, e grato all’équipe di Controparola per l’eccellente e attualissimo lavoro.

"Ricordiamoci che la storia la raccontano sempre i vincitori. Ed è quella che rimane a testimonianza del passato.  Vogliamo farci anche noi narratrici della nostra storia, per ricordare che oltre ai molti coraggiosi e valenti uomini italiani, ci sono state tante donne che hanno contribuito profondamente ai migliori cambiamenti del nostro Paese?" (Dacia Maraini)