Carlo Romano

Michel Zévaco

Quella tradizione guascona e libertaria del romanzo di "cappa e spada" - alla quale si legano gli immortali capolavori di Dumas, le storie del brigante Cartouche e, fra gli altri, lo Scaramouche di Rafael Sabatini - trovň nel ventesimo secolo degli impeccabili sostenitori fra i componenti dei cosiddetti "Hussard" (specialmente Nimier e Laurent) attorno ai quali si č costruita, con qualche buona ragione del resto, gran parte della vulgata incentrata sugli "anarchici di destra".

Il corso Michel Zévaco (Ajaccio 1860-1918) anarchico lo era senza altri appellativi, se non quello di anticlericale. Conobbe Louise Michel e fu arrestato per il sostegno che diede ai protagonisti della "propaganda coi fatti", vale a dire gli attentatori anarchici di fine Ottocento ("tutti i mezzi sono buoni per sbarazzarci di questo putridume borghese"). "Dreyfusardo", giornalista a "L’Egalité" del socialista Jules Roques, collaboratore del "Libertaire" di Sébastien Faure, fondatore egli stesso di un giornale del movimento, "Gueux", e del periodico "L'Anticlérical", fu anche, a partire dai primi anni del XX secolo, un formidabile scrittore di storie di cappa e spada e, fra queste, probabilmente la piů famosa rimane quella del ciclo de Les Pardaillan, ambientata fra i regni di Enrico II e di Luigi XIII. Insieme a Gaston Leroux fu "feuilletoniste" titolare a "Le Matin". Le edizioni francesi in volume apparvero da subito per i tipi di Fayard.

I suoi libri d’avventura furono pubblicati in Italia, con la traduzione del prof. Giovanni Vaccaro, pressoché integralmente in edizioni popolari che sfoggiavano tuttavia delle belle copertine a colori e alcune illustrazioni a tutta pagina, dalla Casa Editrice Bietti di Milano a partire dal 1925, la quale Bietti, in quarta di copertina, presentava cosě "i romanzi eroici di Michele Zévaco tradotti in italiano":

"Michele Zévaco nei suoi meravigliosi romanzi d'amore e di battaglia, fa vibrare con viva intensitŕ tutte le fibre del cuore umano, sa far piangere e sa far ridere, far sospirare di pietŕ, di tenerezza, di voluttŕ e tremare di orrore, di spavento e di angoscia.

Colle sue eroine, coi suoi eroi che hanno vissuto, combattuto, sofferto ed amato, combattiamo, soffriamo ed amiamo noi pure.

Michele Zévaco ha fatto risuscitare le epoche piů nobili della Storie di Francia, si vedono scintillare le daghe, risplendere le spade e profilarsi nell'ombra la forca...

Questi romanzi eroici che assurgono alla grandezza dell'epopea, hanno anche i loro idilii deliziosi che li rende soavissimi romanzi d'amore."

Altri editori italiani stamparono i libri di Zévaco e fra questi Sonzogno, Gloriosa e Lucchi (fra i traduttori: Gian Dauli).

“Fogli di Via”, Luglio 2011 (materiali d’archivio-Fondazione De Ferrari)