to be continued

Oggi che le serie televisive godono di un'attenzione critica superiore che nel passato, le vecchie serie cinematografiche emergono come il loro fondamento archeologico, benché, quando apparvero, quelle televisive fossero lontane dal respiro "da sala" che contraddistingueva le altre, comunque più brevi - duravano un'ora all'incirca - dei film ordinari. Quelle dell'epoca del cinema muto furono presto annesse alla storiografia ma quelle del sonoro erano relegate a una misura di tipo infantile e fumettistico ancorché serie come quella dello Sherlock Holmes interpretato da Basil Rathbone, con Nigel Bruce nella parte di Watson, figurino oggi quali capolavori assoluti (probabilmente i miglior film tratti dal celebre personaggio di Conan Doyle, seppure non filologici nell'ambientazione).

Quando sbucò, nel 1972, To Be Continued di Ken Weiss e Ed Goodgold (Bonanza Books) l'avvenimento fu salutato dagli appassionati come la rivincita del cinema reale su quello gradito ai critici altezzosi. Il bel volume aveva avuto un precedente accademico per via di Continued Next Week di K.C. Lahue pubblcato per i tipi dell'Università dell'Oklahoma nel 1969, ma quello di Weiss e Goodgold si distingueva per la preziosità delle schede e il profluvio delle immagini.

In Italia questi film erano in massima parte sconosciuti e i pochi che venivano doppiati o figuravano nei doppi spettacoli (film e rivista) o erano accoppiati in un'unica pellicola. Ciò nondimeno permisero di far conoscere, per esempio, gli western di Hopalong Cassidy (William Boyd) e rendere popolare il "vecchietto del West" George "Gabby" Hayes. Alcune serie furono conosciute successivamente attraverso la televisione. Ma la situazione originale americana era di una sorprendente vastità affidata a case di produzione come La Republic, la Universal e la Columbia. L'assortimento attraversava tutti i generi e andava da Zorro a Flash Gordon, da Phantom a Dick Tracy, da Fu Manchu a Jungle Jim, da Charlie Chan a Buck Rogers ecc. ecc.

a cura di Carlo Romano

“Fogli di Via”, gennaio giugno 2018