gente di Liguria

Mario Graibanous

il poeta Novatore e il bandito Pollastro

Alla fine del novembre 1922 a Teglia, in Val Polcevera, presso l'Osteria della Salute, in un conflitto a fuoco cadevano un maresciallo dei regi carabinieri e il poeta Renzo Novatore (Abele Riccieri Ferrari) nato in una frazione del comune di Arcola nel 1890, già arrestato nel 1910 per l'incendio d'una chiesa e condannato a morte nel 1918 per diserzione. L'operazione poliziesca doveva portare all'arresto di Sante Pollastrio (a volte è riportato come Pollastri), di Novi Ligure, un bandito anarchico alla cui banda Novatore si era legato l'estate precedente. Il 14 luglio i rapinatori avevano preso di mira il cassiere di una banca tortonese il quale, dopo un tentativo di resistenza, veniva colpito a morte. Sante Pollastro riusciva a fuggire e riparava all'estero. Estradato in Italia, gli vennero inflitti diversi ergastoli. Al processo intervenne come testimone anche Costante Giradengo, il corridore ciclista, concittadino del bandito (Pollastro l'aveva contattato a Parigi e gli aveva rilasciato una dichiarazione che avrebbe dovuto scagionare il Novatore riguardo all'omicidio). Sante Pollastro morirà poi nel 1979.

Novatore, anarchico individualista, collaboratore de "Il proletario" di Pontremoli (e fondatore a sua volta, con un gruppo vicino ai futuristi - Governato, Bonessio di Terzet, Auro d'Arcola - di un'effimera testata, "Vertice", di Spezia, e di un altrettanto effimero "Gli scamiciati", di Pegli) si era dato alla macchia dopo che i fascisti l'avevano aggredito in casa. Era riuscito a scappare sferrandogli contro una bomba a mano. Lettore di Stirner, Nietzsche, Oscar Wilde, lanciava i suoi strali contro il pacifismo ("invadente e morboso sentimentalismo"), la "plebe" e i sindacati ("monte di pietà") nonché contro liberali, socialisti, democratici, comunisti ("rachitici intellettualoidi"). Non risparmiava gli anarchici e sostenne una feroce polemica con Camillo Berneri ("bavoso gesuita settario"). "Voi aspettate la rivoluzione", diceva, "la mia è da molto tempo incominciata".

Le poesie di Novatore vennero raccolte dall'amico Auro d'Arcola (autore di una prima ricognizione biografica) in un volume pubblicato a Siracusa nel 1924. Negli anni a noi vicini, a Catania, le "edizioni anarchiche libertarie" Centrolibri, hanno pubblicato (1993) Verso il nulla creatore, mentre le edizioni della Biblioteca Franco Serantini di Pisa in Un fiore selvaggio (1994) hanno proposto, a cura di Alberto Ciampi, una scelta di scritti accompagnata da una nota biografica. Una biografia di Novatore l'ha pubblicata il giornalista torinese Massimo Novelli con l'editore Galzerano di Salerno (Cavalieri del nulla, 1998). Le edizioni Vulcano di Bergamo hanno pubblicato invece, nel 1995, Le confessioni di Pollastro, l'ultimo bandito gentiluomo.

<