le voci che corrono

miracoli e imposture

> Carlo Augusto Viano, Le imposture degli antichi e i miracoli dei moderni, Einaudi, Torino 2005

In un momento di ritorno delle religioni, un autore impregnato di cultura illuministica racconta come nei secoli la filosofia abbia considerato quelle particolari credenze e pratiche che sono i miracoli. Una interpretazione trasversale del rapporto tra il pensiero filosofico e il divino.

Siamo circondati da miracoli: i santi proclamati al giorno d'oggi sono sempre piú numerosi e si sa che ogni santo dovrebbe aver fatto qualche miracolo. Annunciatori televisivi dànno notizia di miracoli con la stessa sicurezza con cui ragguagliano sugli incidenti stradali. Capi politici un tempo considerati campioni di laicità partecipano con rispetto alle cerimonie di canonizzazione, giornalisti specializzati guidano lungo i sentieri del meraviglioso e del paranormale, e medicina alternativa, astrologia, magia riscuotono grandi successi. Credenze popolari - si dirà. Mica tanto: credenze e pratiche comuni alle persone piú diverse, con maggiore o minor cultura. Del resto proprio la cultura dotta ha fortemente contribuito a "rendere normali" i miracoli, e cosí a farli «sparire». In questo libro si racconta la storia delle trasformazioni subite dal concetto di miracolo, di come lo si è fatto diventare invisibile, anche allo sguardo sospettoso di chi vorrebbe metterlo in dubbio. Fino al Settecento la storia del miracolo si è intrecciata con quella dell'impostura, una parola uscita dal vocabolario dotto a partire dall'Ottocento. Questo libro vorrebbe rimettere in onore l'idea di impostura, non tanto contrapponendo prodigi e certezze scientifiche, quanto mostrando che i miracoli sono imposture rispetto alle esperienze pubbliche sulle quali si reggono le istituzioni di una società articolata, una società in cui talvolta non si fa ciò che si crede.

l’editore

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… il libro appare coraggioso e documentato, capace di attraversare le eredità del politeismo (una religiosità non solo tollerante, ma accogliente verso i culti stranieri) per ricostruire in pagine tanto agili quanto originali e documentate il rapporto con i miracoli dei Padri della Chiesa e le loro risposte a Celso, il più critico dei pagani, per poi giungere alla prima secolarizzazione e al primo emergere di una teoria della pia frode nel Rinascimento fra Machiavelli e Cardano.

Il tema viene ripreso dal libertinismo, da Hobbes, per giungere fino agli Illuministi, passando per Locke, Newton e Hume. Come è noto, Viano è stato un grande studioso di Locke … In questo testo emerge la sua notevole conoscenza dei free thinkers

Giuseppe Ricuperati, “La stampa TTL”, 19 novembre 2005