Wolf Bruno

Lovecraft e il culto segreto. Conversazione con Angelo Cerchi

La ricaduta sulla cultura di massa della bizzarra mitologia negativa di H.P. Lovecraft è nota. Il famoso “pseudobibliumNecronomicon è perfino entrato nella credulità popolare cosicché scrittori di una certa fama (ma dediti al “fantastico”) l’hanno o pubblicato motivandone avventurosamente la “scoperta” (Sprague de Camp) o stimato come presente nella biblioteca del padre massone  di H.P. (Colin Wilson) mentre già pochi anni appresso la scomparsa dello scrittore un “Necronomicon” compariva nel catalogo di una libreria antiquaria. Altri -  come gli occultisti Robert Turner e Kenneth Grant  o il critico e storico della fantascienza David Langford - si sono impegnati a dimostrare la fattualità dei culti votati agli dei lovecraftiani.  A ciò si è dedicato anche lo spezzino Angelo Cerchi in un libro non certo massiccio ma compatto e denso (Angelo Cerchi: Hp Lovecraft - Il Culto Segreto. Aradia, 2015) che presto avrà un seguito. Ho incontrato l’autore.

Un culto segreto?

“Il Culto segreto è la mia ipotesi su H.P. Lovecraft basata sull’ intuizione che alcuni elementi delle sue opere , in primis i cosiddetti Miti di Cthulhu, potrebbero essere stati ispirati da un incontro , o più incontri con persone residenti in zone rurali del Massachusetts e Connecticut che Lovecraft visitò spesso alla caccia di notizie e vestigia del passato coloniale del cosiddetto New England di cui era appassionato ricercatore. Queste persone rimaste anonime, forse per loro richiesta, praticavano un culto tenuto segreto sincretico contenente elementi di stregoneria affine alla wicca gardneriana e un misto di antiche trazioni mediorientali filtrate chissà come nel Nuovo mondo. Di questi elementi appresi da Lovecraft, esistono tracce disseminate nelle sue opere che con un paziente lavoro di analisi e confronto con le principali tradizioni magiche note, ho evidenziato convincendomi che questa ipotesi non era una mera fantasia ma una probabile realtà. Da queste ricerche è nato il mio libro ed è imminente Le Radici Del Necronomicon (pubblicato nel frattempo, ndr) che amplia e conferma le mie intuizioni iniziali scoprendo nuovi elementi come il cosiddetto Dagonismo, termine creato da un biografo di Lovecraft, lo scrittore Will Murray, per dare un nome a un Culto che si ipotizza realmente esistito (anche se a nessuno è balenata l’idea che Lovecraft lo avesse potuto conoscere direttamente)” .

In che modo e misura ti è venuta questa idea?

“Per il semplice fatto che­ contrariamente ad un luogo comune Lovecraft visitò per anni queste zone di campagna, cosa di cui restano innumerevoli tracce e testimonianze nelle sue opere: dallo slang utilizzato quando fa parlare gli abitanti delle zone rurali che corrisponde a reali dialetti; a molti elementi inseriti nel paesaggio come i cosiddetti Moodus noises , rumori sotterranei di una località realmente esistente che Lovecraft  visitò, divenuti i rombi sotterranei di Dunwich….. Senza contare che secondo i biografi Lovecraft aveva numerosi amici che si era fatto in quelle zone ( di cui accenno nel quinto capitolo) che gli narravano tradizioni e miti locali. Perché allora non potrebbe aver conosciuto amici di amici che lo hanno introdotto a ben altre tradizioni?  Tradizioni di cui secondo me resta traccia in racconti come The Festival , in cui il protagonista che guarda caso narra in prima persona assiste ad un tremendo rito di adorazione dei Grandi Antichi ( anche se poi la fantasia di Lovecraft lo rende onirico e fantastico:ma questo è il grande talento dello scrittore nel trasformare fatti reali in fantastiche descrizioni)”.

Come designeresti in senso più generale questa tua ipotesi?

“Come scrivo nel libro: ” Se come abbiamo cercato di dimostrare, il nucleo dei Miti di Cthulhu in embrione, deriva da un Culto Segreto­ che Lovecraft potrebbe aver conosciuto­ allora il Potere dei vari rituali magici ispirati alle sue opere ed al suo Necronomicon, e quello subconscio e direi subliminale trasmesso ai lettori dalle sue opere, assume un ben diverso valore e un potere magico concreto derivando da un reale antico Culto”(pag.114)”.

“Fogli di Via”, marzo luglio 2016