Diamo di seguito la traduzione dell'editoriale del primo numero di "Left and Right", rivista fondata da Murray Newton Rothbard nel 1965 (suo, presumibilmente, il testo). Alla pagina successiva del fascicolo compariva un più articolato saggio di Rothbard stesso che affrontava più diffusamente gli identici temi. La rivista chiuse nel 1968, dopo essersi occupata di "Che" Guevara e di Wright Mills (lodando, fra l'altro, lo "spirito rivoluzionario" del sociologo radicale). L'ultimo articolo di Rothbard fu un lungo e partecipato necrologio per la morte di Harry Elmer Barnes, estremo rappresentante di quella che nei primi decenni del Novecento era stata definita "New History", vicina al pensiero conservatore ma assai ben accolta dai marxisti. Se la scorsa agli indici di questo "giornale del pensiero libertario" è utile a frustrare molte delle banalità che in Europa sono condivise, per l'appunto, da destra e sinistra intorno agli "anarco-capitalisti", il testo seguente rivela l'idea esagerata di ragione e ideologia che essi avevano e hanno (solo in parte avvicinabile all'apriorismo "prasseologico" di Mises che tanto ha influenzato Rothbard). Già il titolo ha sapore balzano.

la linea generale

Una nuova rivista di opinione deve giustificare la sua esistenza; la nostra giustificazione è un impegno profondo verso la libertà dell’uomo. I l nostro scopo è presentare articoli che testimonino dottrina; ma non un sapere raccogliticcio, ondivago o dedicato all’esame minuzioso della banalità. Il nostro sarà un sapere ben affilato per essere usato come arma al fine di espandere, approfondire e perfezionare la conoscenza della e l’impegno verso la libertà in tutte le sue ramificazioni e aspetti critici. Essa andrà contro l’insularità delle discipline. Soprattutto non rimarrà al livello di brillanti genericità, poiché ognuno può permettersi una mancanza di sincerità verso la libertà se ciò non comporti specifiche conseguenze nell’agire politico. I principi generali rimangono oscure verbosità se non sono resi sistematici ed applicati a problemi specifici; e le risposte a tali problemi restano irrimediabilmente confusi se permangono ad hoc e non sussunti sotto principi guida . Questa rivista propone di migliorare l’integrazione del generale e dello specifico, l’unità di teoria e pratica della libertà. Mentre ogni collaboratore è naturalmente unico responsabile degli articoli da lui firmati, e non pretendiamo di concordare su ogni punto di ogni articolo, ci proponiamo che ogni articolo sia pienamente conforme coi nostri scopi .

La libertà, dunque, è il nostro tema; la ragione sarà il nostro metodo. Solo la ragione può edificare una valida e solida ideologia, e soltanto la ragione può lacerare spietatamente il velo dell’uso, dell’abitudine e del mito dalle idee dominanti e dalle istituzioni ed esporle alla severa luce del vero. Che la ragione sia fredda, impersonale e indifferente è un mito diffuso; invece, niente è più forte della ragione per intensificare l’impegno appassionato e la devozione alla causa della verità.

Il titolo, Sinistra e Destra, riflette i nostri interessi in vari modi. Rivela la nostra relazione editoriale con gli elementi ideologici; ed evidenzia pure la nostra convinzione che le odierne categorie di "sinistra" e "destra" sono diventate ingannevoli ed obsolete, e che la dottrina della libertà contiene elementi corrispondenti sia con la sinistra che con la destra. Ciò non significa in alcun senso che stiamo mediocremente al centro, cercando di combinare ecletticamente entrambi i poli; ma piuttosto che una consistente visione della libertà include concetti che sono diventati anche parte della retorica o del programma di destra e di sinistra. Perciò un approccio creativo alla libertà deve trascendere i confini delle contemporanee parole d’ordine politiche.

C’è un rinnovato fervore in America, e la soddisfatta apatia degli anni cinquanta è ora praticamente dimenticata. Eppure visioni conservative e profondamente anti-intellettuali nate in quell’indolenza indugiano ad ostacolare innovazioni nel pensiero e nell’azione. La visione, ad esempio, che pone fine all’ideologia, che dottrina ed ideologia non possono più avere un impatto sulla vita americana. L’emergere di nuove forme di ideologia e attivismo dalla fine degli anni cinquanta ha sempre più confutato quel consiglio di passività. Nel confronto con la dura realtà questo nuovo fervore ha istintivamente respinto le vecchie e fallaci categorie; esso vede che le vecchie dottrine e i vecchi leaders hanno messo il mondo fuori strada. Questa nuova spinta deve sviluppare un’ideologia conforme alla sua acuta comprensione delle realtà del nostro tempo. Con buone speranze, le nuove dimensioni del pensiero creativo di Sinistra e Destra daranno sostanza e rigore a questo decisivo risveglio.

 (spring 1965 - number 1)

trad.di John Mounthbathen