Massimo Bacigalupo

HD / Pound

>Jacob Korg, Un amore in inverno. Ezra Pound e Hilda Doolittle, trad. di Giorgia Sensi, La Tartaruga, Milano 2005

Un tuffo nel primo Novecento americano e nelle origini delle avanguardie letterarie ci offre Un amore in inverno, una biografia critica di Ezra Pound e della sua compagna di avventure sentimentali e poetiche Hilda Doolittle, che Pound ribattezzò definitivamente “H.D.” quando nel 1912 lanciò l’Imagismo. H.D. scrisse poesie brevi in verso libero centrate su poche immagini simboliche, e come Pound passò la vita in Europa, legandosi a vari uomini, fra cui Richard Aldington (che sposò) e D.H. Lawrence, ma soprattutto a donne, ed ebbe un sodalizio stabile con la scrittrice e mecenate Bryher, che praticamente adottò sia H.D. che la figlia di lei Perdita, e si accollò tutte le spese del menage (fra l’altro offrì a H.D. due serie di sedute con Freud a Vienna). Dai brevi cammei imagisti H.D. passò a lunghi poemi a sfondo mitico (Trilogia, Sciascia 1993), sempre decantati e preziosi nella forma, tutto il contrario del coacervo dei canti poundiani, anche se entrambi si dilettavano di esoterismo e di un pantheon personale. Fin da ragazzi, come H.D. ricorda nel tardo memoriale Fine al tormento (Archinto, 1994), si scambiavano libretti di Swedenborg, la Séraphita di Balzac e idilli provenzali e stilnovisti di Morris e Rossetti. Erano “fidanzati” ventenni sotto lo sguardo preoccupato del padre di lei, professore di astronomia a Filadelfia, che in una scena memorabile li sorprese a baciarsi sul sofà di casa Doolittle e tirò le orecchie ad Ezra... Korg ricostruisce tutto ciò con chiarezza e vigore, sempre attento all’opera poetica, e forse questo libro desterà maggiore attenzione in Italia intorno alla poesia di H.D., rivalutata da tempo in America e Inghilterra, anche se forse più in ambiente accademico (femminismo, teorie di genere) che presso il pubblico dei lettori, che continua a ritenerla autrice di poche liriche esili e perfette.

“La stampa – TTL”, 12 dicembre 2005