La lettera che segue è la risposta di Guy Debord a una richiesta di ragguagli posta da Raoul Hausmann (1886-1970). A un certo punto vengono menzionati i giudizi dell'anziano dadaista sul lettrismo. Hausmann aveva scritto: "Se Isidore Isou pretende di essere il primo ad aver fatto dei poemi lettristi, che vada a prender conoscenza dei racconti di Ball nel suo diario del 1916 e delle dichiarazioni di Schwitters in G del 1923. Quanto a M. Lemaitre, ha pubblicato su "Ur" del 1947 un disegno che è semplicemente ricalcato su quello di un indiano d'America pubblicato nel 1912" Aggiungeva inoltre: "tutta la pittura dei lettristi non è che un'imitazione dei Poèmse-Affiches e dei Tableaux-Ecriture che ho prodotto fra il 1918 e il 1923". La lettera di Debord è pubblicata quest'anno nel secondo volume della Correspondance (Guy Debord, Correspondance, volume II, septembre 1960 - décembre 1964, Librairie Arthème Fayard, Paris, 2001).

Guy Debord

a Raoul Hausmann

Parigi, 31 marzo 1963

Signore,

In risposta alla sua lettera del 24 marzo, le invio una collezione della rivista "Internazionale Situazionista". Credo che vi spossa trovar spiegata la nostra posizione in merito al dadaismo e alla sua odierna imitazione reazionaria, specialmente nel numero 2 alle pagine 6-7-8; nel numero 6, pagine 12 e 13; nel numero 7, dalla pagina 20 alla 23: nel numero 8, pagina 11.

Per riassumere, noi caratterizziamo il dadaismo come il movimento rivoluzionario che domina la cultura dell'epoca (e che a dispetto delle sue motivazioni negative ha portato una gran messe di novità della quale si è servita ciò che è uso chiamare arte moderna). Viceversa, tutto il neo-dadaismo è oggi una ripresa - più o meno dissimulata - delle apparenze formali del dadaismo sorretta da un'ideologia, da una "giustificazione", reazionaria (c'è chi, come Mathieu, si muove apertamente in questo senso; altri, come i "nouveaux realistes", che l'avvolgono in qualche nebbia).

Il caso di Spur è più ambiguo. Per qualche tempo legati al movimento situazionista, ma mai realmente aggregati, gli spuristi non hanno a dire il vero mai oltrepassato la condizione di ignoranza nei confronti dei movimenti culturali e politici d'avanguardia anteriori al 1933 che ha attecchito nell'odierna Germania. Una parte dell'aspetto dadaista di Spur era sicuramente un modo - innocente-ignorante -di riprendere una certa violenza (a nostro avviso insufficiente) piuttosto che uno sfruttamento deliberato del neo-dadaismo. Non so cosa resti di questa piccola violenza nella loro attuale attività, né cosa potrà sopravvivere di essa.

"Situationist Time" è soltanto un titolo usurpato al movimento situazionista per attuare le peggiori sciocchezze pubblicitarie. Fra i responsabili, salvo uno che è stato vicino a noi per qualche tempo, non c'è nessuno che abbiamo mai desiderato incontrare. Compreso Noel Arnaud, ovviamente.

A proposito dei riferimenti al lettrismo contenuti nella sua lettera (e sui punti particolari il suo giudizio mi trova consenziente) può tornarle utile se le segnalo che la rivista "Ur" è a mia conoscenza uscita nel 1951 e non nel 1947?

"Situazionismo" non ne vogliamo, noi rigettiamo esplicitamente la parola e ne rifiutiamo la dottrina. Noi abbiamo voluto definire - cominciando a sperimentarla, quando possibile - un'attività pratica situazionista. In questo senso: creare delle situazioni, in altre parole dei momenti. Ambienti e azioni interagenti. Voi siete severo sul concetto di situazione, poiché trovate qualsiasi sitazione penosa e insignificante. Si può rispondere: certe possono piacerci. Se le si costruissero liberamente esse sarebbero senza dubbio meno insignificanti. E' da provare. Noi siamo in ogni caso in piena e totale rottura con tutta l'avanguardia ufficiale e rinomata che s'è fatta conoscere dopo la guerra.

Vogliate accettare i miei distinti saluti. E anche, qualsiasi possa essere il vostro giudizio sull'I.S., vogliate credere a tutta la mia stima per il vostro Courrier Dada e per la grande stagioni di cui tratta.

Guy Debord

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