gente di Liguria

Segnaliamo la presentazione - sabato 10 giugno presso la Biblioteca Internazionale di Rapallo((tel. 0185 63304) - del libretto di Carlo Vita citato in questo articolo, Piccola antologia di Grê, Cani e gatti: Voci di là (Busco, Rapallo 2005). Titolo della manifestazione: i segreti di Villa Molfino. Interventi dell’autore e di Massimo Bacigalupo, Paola De Ferrari, Nicola Pendola.

Massimo Bacigalupo

Spoon River per cani e gatti nel piccolo cimitero di Rapallo

Un coretto di gatti e cani. Sulla collina di Monti, alle spalle di Rapallo, accanto alla carrozzabile per Montallegro, parte un sentiero per la frazione abbandonata di Gravero (assai bella se ci si arriva, per la vista aperta). Il sentiero inizia subito dopo Villa Molfino, antica residenza signorile cantata dai poeti e illustrata da pittori (sembra che il quadro della Madonna Odigitria di Bernardo Strozzi custodita nella vicina chiesa di S. Maurizio di Monti sia stata commissionata dagli antichi proprietari). Accanto a Villa Molfino c’è un piccolo anfiteatro abbandonato dove forse nell’Ottocento i notabili organizzavano spettacoli estivi, circondato da cipressi che ispirarono addirittura una poesia del Premio Nobel Gerhart Hauptmann: “Cipressi, cipressi, abitano / il Paradiso della mia infanzia...” E infatti non pochi rivieraschi hanno trascorso momenti dell’infanzia in questa vallata prima che essa venisse strozzata dall’autostrada e che una massicciata abusiva non passasse accanto all’anfiteatro e distruggesse il “Cimitero dei cani” che vi stava vicino. Infatti i Molfino avevano cominciato a seppellirvi le loro bestiole, e la cosa era divenuta un’abitudine rapallese: tutta una serie di monumentini ricordava gli scomparsi amici dell’uomo. “A una fedeltà più che umana...” recitava una lapide. Vecchi merletti dell’Ottocento! Scomparso quasi completamente il cimitero dei cani, esso si è ricostituito spontaneamente e più umilmente poco oltre, all’inizio della mulattiera per Gravero, e anche qui le lapidi più o meno curate non mancano.

    Ora questo cimiterino ha trovato il suo cantore. Carlo Vita, “artistoide” (come si definisce) veronese trasferito in Liguria, compagno di ricerche artistiche e letterarie di Eugenio Carmi, Lele Luzzati e Flavio Costantini, ha fotografato i monumentini spontanei e ha dato la parola a una decina di gatti e cani defunti in una plaquette patrocinata dalla Lega Amici degli Animali (inf.: 0185-66451). Si chiama Piccola antologia di Grè (Busco Editore, Rapallo, pp. 60, € 8,00), inevitabile richiamo alla famosa antologia dei defunti di Spoon River che (grazie a Pavese e a Pivano) portò una ventata di aria fresca dalla provincia americana nell’Italia dell’immediato dopoguerra. Gli animali di Carlo Vita compongono una costellazione più modesta, che commenta con ironia amichevole sulla vanità delle  mode (e delle vite). Per esempio la lapide di “RED 1945-1958”, eretta dalla “Famiglia Morello”, suggerisce queste riflessioni:

 

Dove sono finiti i Morello

che qui mi inumarono lasciando

un ricordo non solo di me

ma anche di loro, la mia Famiglia?

 

Avessi ancora un naso, saprei

cercarli, farei le mille miglia

seguendo tracce, che la mia lapide

deve pur serbare, oltre gli anni...

 

E se non li trovassi? Se fossero

svaniti in qualche piega del tempo?

Meglio che resti qui a ricordarli.

 

Carlo Vita guarda con ironia ma anche simpatia alla passione esclusiva che lega cane e padrone, e si diverte sui nomi bizzarri, come quello del gatto Marx:

 

Un gatto comunista a Rapallo?...

Fui sempre un fedele compagno

ma il mio partito giace con me.

 

Infatti la lapide recita (con gioco forse involontario): “compagno nostro per 17 anni”. Sono poesie scherzose fatte di un nonnulla, che però si innestano sulla storia non solo locale e la evocano in modo essenziale. Addio senza rancori, anzi. Il libretto può essere spunto di una scampagnata da Villa Molfino a Grè o Gravero, e magari alla vicina “Valle dei Sette Mulini” (Museo della civiltà contadina, Strada antica San Maurizio dei Monti, inf. 0185-56952, 339.8045593).

“Il secolo XIX”, 12 marzo 06