Bianconiglio e Gegeniglia
   I VIAGGI E LE GITE DI DUE MOTOTURISTI

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  "LA CIOCIARIA IN MOTO":
gita CRAL Telecom Italia dal 2 al 6 giugno 2010
Contatore delle visite dal 29/12/2009:       

Venerdì 4 giugno: i monti Simbruini

Sabato 5 e domenica 6 giugno: il viaggio di ritorno

Sabato 5 giugno: i borghi della terra dei Papi (160 km)

1-2-3-4-5: l'itinerario di oggi si snoda lungo la valle del fiume Liri, che ha il nome di "terra dei Papi" per via dei numerosi paesi che hanno dato i natali a diversi pontefici. Questa zona meriterebbe qualche giorno per esplorare i vari borghi tra cui Alatri, Anangni, Ferentino, Collepardo, molti altri minori... e perchè no, Fiuggi stessa. Partiti da Fiuggi (1) sotto la guida di Ferruccio con il suo navigatore modello "piccione viaggiatore" (il migliore, secondo noi) ci si dirige a E sulla SS155 e la si lascia al bivio per Vico del Lazio,  da cui si sale verso Collepardo (2) per strada stretta a tornanti. Una volta a Collepardo si svolta a sinistra per un'altra strada molto panoramica che con diversi tornanti sale sino alla Certosa di Trisulti (3), imponente centro religioso dei Certosini, risalente al 1204, e che custodisce tuttora una biblioteca con 25.000 volumi ed una storica farmacia del XVII secolo. Purtroppo non ci fermiamo ma proseguiamo per la deserta SP224 verso Santa Francesca e Scifelli (4) per giungere all'Abbazia di Casamari (5), risalente all'anno 1035, dove ci fermiamo per la visita della chiesa e del chiostro, di architettura gotica cistercense: i Monaci si stanno preparando per la famosa infiorata del Corpus Domini e la navata centrale della chiesa, dalle alte colonne, inizia ad essere decorata con soggetti sacri.

Abbazia di CasamariNavata centrale della chiesa

5-6-7: lasciata Casamari ci dirigiamo verso Boville Ernica (6), uno dei Borghi più belli d'Italia, e gironzoliamo per belle strade panoramiche senza tuttavia arrestarci per vedere il borgo, indi ci ridirigiamo verso Casamari per imboccare la veloce SS214 che in breve tempo ci porta a Sora (7), dove ci si ferma per il pranzo. L'unica esponenza degna di nota di Sora è la Cattedrale, che sorge sulle fondamenta di un tempio romano: la visitiamo in una decina di minuti... e poi?

Cattedrale di SoraIsola del Liri: cascata Grande

Il cortile interno del Castello di Isola del Liri, con la Gegeniglia ed il signor DalmazioLa zingarata ed il signor Dalmazio
Nell'itinerario è già prevista la visita di Isola del Liri (10) e della sua cascata ma, piuttosto che stare fermi a Sora per poi vedere la cascata sulla strada del ritorno (metti che poi non c'è tempo...) noi due preferiamo fare una corsa adesso, dato che Isola del Liri dista 5-6 km da Sora. Avvisiamo quindi Ferruccio e partiamo. Raggiunta Isola del Liri e parcheggiata la moto, possiamo ammirare la cascata dal ponte della strada statale ed avvicinarci lungo il Vicolo Cascata  che costeggia il Liri. Isola è così chiamata perchè il fiume Liri, a monte del paese, si biforca in due rami di cui quello di destra (cascata del Valcatoio) è regimentato da una chiusa Enel per la produzione di energia, mentre l'altro forma la famosa Cascata Grande dal salto di una trentina di metri, unico esempio in Europa di una cascata in un centro abitato. Arriviamo sin sotto la cascata percorrendo il vicolo, poi ci addentriamo nel paese e chiediamo ad una ragazza con la maglietta di una Pubblica Assistenza se è possibile vedere la cascata anche dall'alto: ella ci risponde che il parco sopra la cascata è pertinenza del Castello Boncompagni-Viscogliosi, privato, per cui la ringraziamo e la salutiamo... dopo pochi passi ci sentiamo chiamare, ci voltiamo e la ragazza è in compagnia di un anziano magro, curvo sotto il peso di una borsa piena di verdure: è il custode del Castello, da tempo trasformato in un lanificio e in abitazione dell'imprenditore titolare. Accenniamo che vorremmo vedere la cascata dal balconcino superiore... egli ci guarda pensoso e poi ci dice "venite con me"... quando si dice "essere nel posto giusto al momento giusto". Liberiamo il sig. Dalmazio (così si chiama) dal peso della borsa: "sono verdure avanzate al mercato, per le testuggini che vivono nel parco", e ci incamminiamo in salita. Il sig. Dalmazio inizia a parlare ed ascoltandolo ci pare di ripercorrere strade e storie d'altri tempi mentre raggiungiamo il Castello: egli ha un eloquio forbito e ci narra le varie vicissitudini delle famiglie proprietarie del Castello, che si intrecciano persino con Papa Gregorio XIII, sì, quello del calendario... Entrati nel lanificio, ci vengono mostrate le macchine per la lavorazione di filtri per l'industria cartaria: il lanificio non produce più stoffa ma particolari tessuti di trattamento della pasta di cellulosa per le cartiere di mezza Europa. Entriamo poi nella parte monumentale del Castello dove ci viene mostrato lo stemma della famiglia Boncompagni che orna un rosone sul soffitto dell'atrio. Attraversato il cortile, sentiamo più distintamente il rombo della cascata, ma prima il sig. Dalmazio ci porta... nella centrale elettrica! Parte della portata d'acqua del ramo della Cascata Grande viene derivata per alimentare una turbina da 2,5 MW ad uso esclusivo del lanificio: possiamo ammirare l'opera di presa, la sala quadri ed il pozzo che scende alla sala macchine, con il paranco per calare i macchinari, e possiamo anche salire sulla passerella che si sporge sul bordo della cascata!  Entriamo quindi nel parco e raggiungiamo il balconcino di marmo sotto gli alberi, che offre refrigerio ed una bella, inconsueta vista sui tetti di Isola del Liri. Il sig. Dalmazio ci mostra alcune essenze che crescono spontanee nel parco: purtroppo non c'è il tempo per visitare anche quello e veniamo accompagnati all'uscita principale attraverso un vialetto nel bosco. Ringraziamo caldamente e concretamente la nostra guida per caso, che ci ha dato l'occasione di visitare un luogo precluso ai più... e che ci suggerisce anche di visitare il lago di Posta Fibreno, che in effetti è sulla nostra strada... Raggiunta la moto, ripartiamo per Sora dove ci ricongiungiamo al gruppo che, in attesa della partenza, riposa nei giardini pubblici.

7-8-9-10: ripartiamo da Sora imboccando la bella, tortuosa ma dal numero "bestiale" SS666 per raggiungere Campoli Appenninico (8), proseguire per San Donato Val di Comino e quindi imboccare la SS627 dopo Alvito (9), senza passare per il vicino lago di Posta Fibreno. I paesi sembrano molto caratteristici ed i panorami visti dalla strada sono entusiasmanti... ma non ci fermiamo: riattraversata Sora, ci dirigiamo verso Isola del Liri (10) dove ci fermiamo per ammirare di nuovo la cascata... ma più che altro per un pipit-stop.

10-11: Lasciata Isola del Liri, la SS214 a quattro corsie ci porta a Frosinone e da qui la SS6 "Casilina" supera Ferentino e ci porta ad Anagni (11), dove ci arrampichiamo per una bella strada tortuosa fino al centro storico. Riusciamo a parcheggiare quasi tutti nella piazza principale, tra la Cattedrale ed il balcone panoramico da cui si gode una bella vista fino ai monti Lepini. Anagni è la vera e propria città dei Papi e conta diversi monumenti importanti: il poco tempo a disposizione ci permette tuttavia di visitare solo la Cattedrale, e per di più parzialmente, poichè è in corso un matrimonio: l'accesso alla cripta pertanto ci è precluso, peccato... qui il gruppo si sfalda, una parte vuole tornare in hotel, un'altra parte è incerta... noi sappiamo cosa dobbiamo fare, dobbiamo affrontare la prima parte del nostro viaggio di ritorno, per cui salutiamo Ferruccio e gli amici più cari, e riprendiamo la Casilina...

Anagni: la Cattedrale vista dal piazzale

Sabato 5 e domenica 6 giugno: il viaggio di ritorno


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