Questo
itinerario è stato compiuto nel luglio del 2007 in un weekend, per
andare a rivedere alcuni luoghi che avevamo già visitato in passato,
ed anche per allontanarci dalla calura estiva milanese: nulla di
meglio, a questo scopo, di cercare la frescura delle vette anche a
beneficio dei carburatori di Midori Ryuu. Pur tra mille
dissertazioni, infatti, il Col de la Bonette-Restefond, con i
suoi 2802m slm è comunque accreditato come passo stradale
asfaltato più alto d'Europa, superando i 2770 m slm del
Col del'Iseran, sempre sulle alpi francesi, ed i 2758 m slm del
nostro Passo dello Stelvio, al quale però non bisogna togliere
l'innegabile fascino legato all'arditezza della strada con i suoi
mille tornanti. La diatriba che verte sul passo (anche non
asfaltato) più alto del nostro continente è invece ancora ben
aperta...
Lunghezza:
410 km Inizio Itinerario: Cuneo (CN) Termine itinerario: Cesana Torinese (TO)
Cartografia: atlante stradale 1:200.000 o carta regionale
1:100.000
Valichi attraversati:
-
Col de la
Lombarde 2351m slm
-
Col de la
Bonette-Restefond 2802m slm
-
Colle
della Maddalena 1998m slm
-
Colle dei
Morti 2481m slm
-
Colle di
Sampeyre 2284m slm
-
Colle
dell'Agnello 2748m slm
-
Col d'Izoard
2361m slm
-
Col du
Montgenevre 1850m slm

1-2-3:
si parte da Cuneo (1) seguendo il corso del fiume Stura di
Demonte lungo la SS21 del colle della Maddalena, attraversando Borgo
San Dalmazzo e Demonte (11) sino a Vinadio (2) dove si devia
a sinistra in direzione Sant'Anna di Vinadio sulla SP255, fino a
raggiungere il Santuario di Sant'Anna (3) che merita una
breve visita.

3-4-5:
ripartendo dal Santuario si raggiunge il Col de la Lombarde 2351m slm (4) per strada non tenuta benissimo ma comunque agevole
(le vecchie carte Michelin la indicano a viabilità limitata, ma in
estate è percorribile) ed il centro sciistico di Isola 2000, da cui
si scende per bella strada (che prende la numerazione francese di
D97) a Isola (5).

5-6-7:
si svolta a destra verso N in direzione St-Etienne-de-Tinée sulla
D2205 dove si incontrano le prime indicazioni "la plus haute
route d'Europe". Superati alcuni villaggi la strada (che
cambia balzanamente numerazione come D39 e D64) prende quota e
attraversa le rovine di un presidio del Cacciatori delle Alpi (gli
Alpini francesi), il Camp de Fourches (6). Da qui si inizia a
vedere il monte Cime de la Bonette e l'anello stradale che ne fa il
periplo per "alzare" il Col de la Bonette-Restefond (7)...
non per alimentare polemiche con i cugini cisalpini, ma la quota di
2802 m del nastro stradale è stata raggiunta facendogli compiere un
cappio intorno alla cima della montagna per guadagnare un po' di
metri: un'altra dimostrazione della grandeur francese? Va be',
prendiamola così... siamo a oltre 2800 m di quota, e se abbiamo
discrete gambe possiamo raggiungere la vetta del monte, alla
ragguardevole quota di 2862 m slm ed ammirare il panorama a 360°...
meglio buttar giù un po' di liquerizia, prima, che alza la
pressione: come aneddoto, la prima volta che salimmo a la Bonette
eravamo in villeggiatura a Nizza/Nice, e il passare dal livello del
mare con temperature estive ai quasi 3000 m in un paio d'ore ci
provocò un po' di stordimento per i due giorni successivi :D
  
7-8-9-10:
si scende dal colle raggiungendo Jausiers (8) e proseguendo
verso N sulla D900 si incontra il bivio che porta al Colle della
Maddalena/Col de Larche 1996m slm (9), dove la strada riprende
la numerazione italiana di SS21. Noi ci siamo fermati per la notte a
Pietraporzio (10) dopo aver percorso 190 km di questo
itinerario più i 210 km circa necessari a raggiungere Cuneo da Milano.
11-12-13-14: il giorno dopo la nostra fantasia è stata
ingolosita da strade molto sottili ma riportate anche sull'Atlante
touring 1:225.000, strade che permettono di raggiungere e passare
tra le valli occitane (val Maira, val Varaita) senza scendere
a Cuneo: così, partiti da Pietraporzio si raggiunge Demonte (11)
e da qui si svolta a sinistra nel Vallone dell'Arma sulla SP268
seguendo le indicazioni per S. Maurizio, Trinità, S. Giacomo salendo
fino al Colle dei Morti 2481m slm (12).
 
Questo
colle non è riportato dalle
carte (che invece segnalano il colle di Valcavera e il Colle di
Esischie) ma è ben segnalato in loco da un totem ad uso dei ciclisti
scalatori che possono guadagnarsi il loro Gran Premio della
Montagna. La strada è pressochè deserta e piacevolissima, stretta ma
mai difficile: proseguendo sempre verso N si scende per il Vallone
di Marmora fino a raggiungere la SS22 ed il paese di Stroppo (13)
da cui si imbocca la SP335 (seguire le indicazioni per Elva) per
raggiungere il Colle di Sampeyre 2284m slm da cui si
gode di belle e inconsuete viste sul Monviso e scendere in Val
Varaita a Sampeyre (14).
14-15:
da Sampeyre si sale ancora verso O seguendo le indicazioni per
Casteldelfino e Pontechianale fino a raggiungere il Colle
dell'Agnello 2748m slm (15), appena più basso dello Stelvio,
rientrando in Francia nel Parc Regional di Queyras.
16-17:
purtroppo il clima è peggiorato nel tragitto e non ci ha permesso di
godere appieno del paesaggio del Queyras, peraltro da noi già
visitato in passato durante la percorrenza di parte della Route des
Grandes Alpes: scendendo dal colle dell'Agnello lungo la D205 si
raggiunge Chateau-Queyras e poi si svolta verso N sulla D902 per il
Col d'Izoard 2361m slm passando per il paesaggio lunare della
Casse Deserte e raggiungendo Briançon (16). La N94 ci porta
per agevoli tornanti al Col du Montgenevre 1850m slm entrando in
territorio italiano a Claviere sulla SS24, da cui si raggiunge
Cesana Torinese (17), termine itinerario. A voi la scelta se tornare in
pianura lungo la Val Susa o la Val Chisone: noi abbiamo scelto
quest'ultima per degnamente completare questi circa 800 km in due
giorni. |