Bianconiglio e Gegeniglia
   I VIAGGI E LE GITE DI DUE MOTOTURISTI

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  SANTA SOFIA (FC)  E  DIGA DI RIDRACOLI
3° incontro nazionale AMICI HONDA DEAUVILLE
14 maggio 2011
Contatore delle visite dal 29/12/2009:       

"In maggio la Gegeniglia è a casa di sabato e domenica... si può fare"

Così scrivevamo il 12 dicembre 2010 in risposta a Stefano "Morfeo" che proponeva di svolgere il 3° Raduno AHD sull'Appennino Tosco-Romagnolo, e mentre il thread sul forum si dipanava in mille adesioni e qualche defezione (anche all'ultimo momento) per sopraggiunti impegni, noi stavamo zitti proprio perché come di consueto l'imprevisto poteva essere dietro l'angolo: quante volte abbiamo dovuto rinunciare all'ultimo momento a una gita o anche a un viaggio per ragioni familiari o professionali...
 
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LA MAPPA

 
Visualizza 20110514 3° Raduno AHD Santa Sofia (FC) in una mappa di dimensioni maggiori

In rosso: il percorso del tour di AHD (75 km)
In blu: il nostro giretto estemporaneo (90 km)

LA GALLERIA
FOTOGRAFICA
3° raduno AHD Santa Sofia (FC)
IL LINK AL THREAD
SUL FORUM DI AHD

La mattina del 13 maggio 2011, in perfetto stile "last second", non ostando nulla alla partenza telefoniamo al B&B Mazzoli di Santa Sofia (segnalato sul thread) e troviamo la camera al primo colpo; nel primissimo pomeriggio rapido riempimento delle capaci borse laterali di Midori e poco dopo le 15 infiliamo l'autostrada per il lungo e noioso trasferimento sino a Forlì: odiamo l'autostrada e dobbiamo subire questo dritto nastro di asfalto che da Milano conduce all'Adriatico; non c'è nemmeno molto traffico per cui il viaggio è oltremodo soporifero, ci concediamo due soste-caffè a Fiorenzuola ed a Bologna. Giunti finalmente a Forlì quasi alle 19, infiliamo la SS310 "del Bidente" che, passando per Meldola, Civitella di Romagna e Galeata, nella valle resa suggestiva dalle luci del tramonto, ci porta alla destinazione, Santa Sofia.

Santa Sofia vista dalla nostra finestra

Sul lungo rettilineo prima del centro un gruppetto di Dee e motociclisti si sono dati appuntamento, torniamo indietro, accostiamo e incredibilmente quasi non riconosciamo al primo colpo Freeride, Hondedei (e rispettive signore), Kim e Riki (non li vedevamo da un anno e mezzo, dal Memorial Spadino del 2010) che sono in attesa di Morfeo ed altri per decidere dove cenare. Andiamo a sistemarci al nostro B&B dandoci appuntamento di lì a un'oretta, e già che ci siamo chiediamo all'albergatore notizie sulla disponibilità della sala della trattoria, Vecchia Osteria del Borgo (0543  970162): la sala è libera e diamo un colpo di telefono a Morfeo che ci conferma che il gruppo si sta già muovendo verso il centro. Il tempo di fare la doccia e scendere, e riempiamo la sala in venti persone, tra volti già noti e nuove conoscenze (come Pirates e signora, che alloggiano anch'essi nel nostro stesso B&B), praticamente un'anteprima della cena del raduno. La serata passa tra buona cucina e conversazione vivace.

La nostra finestra era quella in alto a destra del palazzo bianco           Veduta notturna dalla Vecchia Osteria del Borgo

14 maggio, il giorno del raduno: l'appuntamento è fissato presso il piazzale Karl Marx all'inizio della SP26. Dopo la colazione consumata insieme ai Pirates sulla terrazzina del B&B ammirando i germani, ci rechiamo al punto di ritrovo dove giungono gli altri equipaggi arrivando a contare, per le foto di rito, ventisei partecipanti su diciassette motociclette provenienti da diverse regioni del centro-nord: non è un gran numero in assoluto ma, per un forum non ufficiale che organizza un incontro altrettanto non ufficiale, non c'è male.

Si parte, la prima tappa è al Passo della Calla lungo la SS310, che segna il confine tra le provincie di Forlì-Cesena ed Arezzo: nel primo tratto la strada è quasi pianeggiante e con curve non troppo secche, ma dopo la borgata Isola si fa più divertente: Morfeo apre la strada con un ritmo allegro seguito da HarryMudd sulla sua fuoriserie Maya e da Riki su CBF 1000, quindi da noi due, dopo viene il resto del gruppo che si muove ad andatura più turistica. Dopo la borgata Corniolo la strada lascia il fondovalle per risalire a mezza costa con un paio di bei tornanti secchi e regala belle viste sul versante forlivese del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Monte Falterona - Campigna. Altre curve, tante curve, una nuova coppia di tornanti, un'ansa ed un'ultima coppia di tornanti ci portano al Passo della Calla 1296m, dove sostiamo mezz'ora riempiendo i polmoni di arietta frizzantina.

Sosta al passo della Calla

Ripartiamo per la medesima strada dell'andata e torniamo ad Isola, praticamente al punto di partenza, benchè ci sia una scorciatoia che Morfeo non vuole però far affrontare al gruppo, e ci inseriamo sulla strada per Ridracoli. Alla biglietteria della strada a pagamento che sale al lago troviamo altri due equipaggi giunti dalla Toscana, ora il gruppo è al completo e possiamo risalire sino alla Diga di Ridracoli.

La diga di Ridracoli

L'imponente opera ad arco-gravità sviluppa oltre 430m al coronamento per un'altezza di cento, invasa oltre trenta milioni di metri cubi che assicurano l'apporto di acqua potabile a gran parte della Romagna e permettono anche la generazione di energia elettrica per 36 GWh/anno. Parcheggiate le moto presso la Casa di Guardia, sulla spalla sinistra, percorriamo il coronamento fino alla spalla destra dove ci rifocilliamo al chiosco. Dalla spalla destra parte il battello elettrico che permette di effettuare una mini-crociera di circa un'ora sul lago fino alle estremità dei due rami: in diversi propendiamo per la crocierina che ci permette di ammirare la valle, le montagne circostanti coperte dalla fitta foresta ed il Rifugio Ca' di Sopra da diverse prospettive.

I rami del lago visti dalla diga

La diga vista dal battello

Una volta sbarcati, la visita del gruppo proseguirebbe all'IdroEcoMuseo delle Acque, ma la nostra personale voglia di chilometri si fa sentire quindi diamo appuntamento al gruppo per la cena e partiamo per un tour tra le valli: scendiamo di nuovo verso Santa Sofia incrociando, prima di Isola, una femmina di daino che cerca di attraversare la strada ma, vedendoci, si rituffa nella macchia (meno male, avremo rischiato un brutto impatto) e quindi scendiamo fino a Galeata, caratteristico paese dalle architetture toscane (meriterebbe la visita). Da qui parte una strada meravigliosamente tortuosa e, sulla carta TCI, bordata di verde, che porta prima a San Zeno (nella valle del fiume Rabbi) e quindi a Rocca San Casciano valicando il Colle delle Centoforche. I quasi 17 km di questo tratto sono abbastanza divertenti benché il manto stradale non sia in perfette condizioni. Una volta a Rocca San Casciano scendiamo verso Forlì sulla scorrevole SS67 fino a Pieve Salutare, dove deviamo seguendo le indicazioni per Predappio raggiungendo la città dopo aver attraversato Predappio Alta.

Predappio è ben nota in quanto paese natale di Benito Mussolini, che in verità vide la luce nella frazione Dovia. Una volta raggiunto il potere egli fece costruire un nuovo centro abitato, Predappio Nuova, dalle architetture razionalistiche tipiche del fascismo, ed è questa la parte che ci incuriosiva, ma se ci fermassimo a vedere gli edifici si farebbe tardi, quindi ci appuntiamo la sosta per una futura occasione (insieme a Galeata) ed affrontiamo lo scollinamento verso Meldola che ci regala una serie di diciotto tornanti molto serrati, fatto inconsueto visto che siamo non lontani dalla piana di Forlì. Da qui la SS310 ci riporta a Santa Sofia. Una veloce doccia e siamo pronti per la passeggiata fino all'osteria "Da Fischio" dove si terrà la vera e propria cena dell'incontro dove contiamo ben trenta partecipanti, al termine della quale alcuni coraggiosi equipaggi affronteranno la strada del ritorno, malgrado sia mezzanotte...

15 maggio... la sveglia del cellulare non è suonata (batteria scarica): ci svegliamo alle 9.45 quando l'appuntamento per il ritorno era in piazza alle 9.30. Il cielo non promette nulla di buono, ma le previsioni meteo lo avevano anticipato (avremmo avuto clima da discreto a buono venerdì e sabato, come è stato, nuvoloso domenica). Il tempo di salutare gli equipaggi in partenza che studiano la cartina (noi decidiamo per il ritorno diretto) e di fare colazione, ed inizia a piovere. Alle 11.30 partiamo sotto una pioggia sottile ma intensa che diventa sempre più insistente, le gomme PR3 si comportano benissimo e ci permettono di scendere in scioltezza a Forlì dove infiliamo l'autostrada... e si aprono le cateratte del cielo: tra Faenza e Imola la visibilità è di meno di 50 metri. Smette di piovere solo a Modena, a Parma si vede qualche sprazzo di azzurro e d a Piacenza inizia davvero a schiarire. Arriviamo a Milano verso le 15.30 sotto un discreto sole, se non fosse per u'autentica "nube di Fantozzi" che stazione sopra Rozzano e ci elargisce una spruzzata mentre percorriamo la tangenziale, era destino non arrivare perfettamente asciutti...


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