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Una breve intervista
Vorrei proporvi la breve sintesi di un
dialogo avuto con una frizzante e adorabile trentenne cinese, in un
centro commerciale, sorbendoci un cappuccio in tranquillità.
La signora, perchè di signora si
tratta, parla molto bene l'italiano, anche se sono pochi anni che e'
qui. Viene da Shanghai, Cina. Il discorso e' andato sulla medicina
cinese, e questa e' la sintesi di ciò che mi e' stato detto.
Dopo un momento di imbarazzo, e forse
sospetto, e dopo aver spiegato il perchè del mio interesse, ha
esordito spiegandomi che molti luoghi comuni sulla medicina cinese
sono privi di fondamento.
Non e' vero che il cinese non apprezza
la medicina occidentale, e il poco uso delle strutture pubbliche
occidentali e' dovuto essenzialmente ad una difficoltà oggettiva: la
lingua.
Ha detto che lei si fida del suo medico
di base, a cui si rivolge per ogni cosa. La medicina italiana e'
molto progredita e molto tecnologica, e la sanità ben organizzata.
Poi, una volta rilassata, ha cominciato
a parlare con più libertà. Così mi ha parlato della visita del
medico cinese, che si basa soprattutto sul polso.
Dice che a lei, al quinto mese di
gravidanza,senza che il medico l'avesse mai vista e' bastato
prendere il polso [con le modalità che spiegherò successivamente],
per annunciare la prossima nascita di un maschio. Cosa poi avvenuta.
E poi bastata una visita al bimbo,
tempo dopo, senza nessuna parola, per diagnosticare una
indigestione, con una ileo-colite transitoria. Senza domande e auscultando solamente
il polso. E' seguita la prescrizione di una dieta.
Mi ha anche parlato dell'intervento
chirurgico di uno zio, diagnosticato in un ospedale francese, a cui
avevano prospettato l'amputazione di una gamba per un tumore osseo.
Non sa di quale natura.
Dopo aver inviato le radiografie ad un
medico cinese, e' ritornato in Cina, dove si e' fatto operare. A
distanza di tempo il problema sembra risolto e lui ha ancora la sua
gamba.
In genere, dice, la manualità pratica
e' molto sviluppata, a differenza dell'occidente, e le fratture
vengono ricomposte manualmente e con fasciature o apparecchi
leggeri[non con il gesso].
Alla mia domanda sull'anestesia ha
risposto che l'agopuntura viene usata per tutte le malattie
funzionali, ma non più per i problemi acuti da operare, come
l'appendicite, e non più come anestesia operatoria, dove vengono
usati gli anestetici occidentali, salvo piccoli e superficiali
interventi.
Il cancro e' considerato malattia
inguaribile.
A domanda sulla farmacologia mi ha
risposto prima lodando la farmacologia occidentale, ma poi dicendo
che i cinesi preferiscono la loro medicina tradizionale, fatta di
erbe e altri rimedi naturali. Il motivo, oltre sicuramente
all'influenza degli insegnamenti famigliari, e dovuto all'assenza di
effetti collaterali.
Tutti i disturbi possono essere curati
con la medicina tradizionale, pur non escludendo in linea di
principio, l'uso della medicina chimica.
Non conoscono l'omeopatia, che viene
scambiata per erboristeria, errore in cui incorrono anche
sprovveduti occidentali.
Comunque, per concludere, il fattore
determinante, oltre che l'influenza tradizionale mediata dalla
famiglia, istituzione piuttosto solida, sembra essere la diffidenza
culturale e la difficoltà linguistica.
Un approfondimento
Il Canone della medicina interna
dell'imperatore giallo e' il testo classico della medicina
tradizionale cinese, tanto quanto il Corpus Ippocraticum lo
e' della medicina occidentale.
In tempi in cui la Cina sta esportando
le sue merci in tutto il mondo, [chi non ha qualcosa di cinese in
casa?], dovremo fare presto i conti anche con la sua cultura, così
come già stiamo facendo con la cultura islamica.
La medicina cinese ne e' una parte
considerevole, visto l'estensione dell'interesse per pratiche
orientali.
Il fondamento della medicina cinese, si
stenta a crederlo, e' la prevenzione. Moderazione nello stile
di vita, dieta ed esercizio fisico, i suoi capisaldi.
I medici, che erano anche filosofi,
insegnavano agli assistiti come mantenere uno stile di vita
equilibrato, ed erano pagati per questo. Se il soggetto si ammalava,
smetteva di pagare il medico.
La cultura taoista cinese vedeva il
corpo come un piccolo universo in cui tutti gli elementi avevano la
stessa radice. L'equilibrio degli elementi, e perciò
la salute, era dato da una alchimia regolatrice di due principi
opposti, che regolano l'universo e perciò anche il corpo umano,
fatto della stessa natura.
Parte, perciò, dal principio che ogni
cosa e' un equilibrio fra opposti. Un equilibrio instabile che deve
essere continuamente controllato e regolato.
Ecco perciò il caposaldo terapeutico:
mantenere in equilibrio gli opposti, cioè regolare la presenza
dell'elemento yin e dell'elemento yang.
Seguendo questo principio anche
l'anatomia cinese e' differente da quella occidentale, perché non
riconosce l'organo o l'apparato anatomo-funzionale, ma la relazione
energetica che quell'organo o apparato hanno lungo tutto il loro
tragitto energetico dentro il corpo.
Questi tragitti energetici si
sviluppano in vie identificate e descritte come "meridiani di
energia".
Si può perciò parlare di una medicina
globale [olistica], che intende la malattia come malattia di tutto
il corpo, anche quando sembra colpita solo una parte di esso.
Interessanti sono la fase diagnostica e
la fase terapeutica, che hanno lo scopo di stabilire la causa della
disarmonia e la cura per ristabilirla.
Interessanti possono essere anche i
rapporti con la medicina occidentale, soprattutto preventiva e
riabilitativa, e nei processi cronici, dove la medicina occidentale
sembra mostrare il suo tallone d'Achille.
La diagnosi
Interessante sono le modalità della diagnosi, che sono molto più
approfondite di quelle della medicina occidentale. Specialmente
l'orientamento attuale, basato soprattutto sull'indagine diagnostica
bio-tecnica.
Vi sono quattro regole da rispettare:
l'ispezione, l'auscultazione e olfattazione, interrogatorio o
anamnesi e la palpazione.
Sembra il procedimento in uso da noi,
ma non e' così. Quello che il medico cinese cerca e'
sopratutto lo "spirito" dell'individuo, o, potremmo dire, l'anima
che sta vivendo dentro quel corpo dalle fattezze umane.
Un esame particolare e' per la lingua,
punto di passaggio dei principali meridiani. Il medico cinese deve
fare esperienza di centinaia di esami della lingua, prima di
emettere un giudizio. Da qui se ne capisce l'importanza.
Gli odori emessi sono importanti per
una diagnosi accurata. Un equivalente di questo esame in
occidente lo abbiamo solo nel medico omeopata, che deve tener conto,
per la sua diagnosi, anche di questo aspetto.
Pure l'anamnesi e' approfondita e si
occupa anche della sfera più intima del malato.
Infine la palpazione, soprattutto lungo
i meridiani e nei punti cardine. Interessante la palpazione podalica.
Ciò è dovuto al fatto che in passato non era possibile al medico
visitare il corpo femminile, per cui si doveva accontentare delle
estremità. La riflessologia podalica, sviluppata
anche in oriente, fornisce alcuni elementi diagnostici e
terapeutici, come la riflessologia occidentale.
Ma il pilastro della diagnosi cinese e'
il polso. Infatti il cinese, quando va dal
medico, dice che va a farsi tastare il polso. Tre sono i punti cardine e dal loro
repere si definiscono ventotto quadri diversi, riferentesi a quadri
patologici schematici, integrati poi dagli altri dati.
Il risultato di questa indagine
diagnostica e' la comprensione della disarmonia di cui e'
affetto il paziente.
Dopo l'individuazione della disarmonia,
si propone un piano di cura basato su rimedi fitoterapici [ma non
solo erbe],agopuntura, massaggio riflessogeno, esercizio fisico,
dieta.
Un concetto fondamentale: l’equilibrio
dinamico
"l'equilibrio,
secondo la medicina cinese sta nell'incessante flusso di energia
vitale."
Eraclito diceva:-tutto scorre-
riferendosi al principio di tutte le cose, che e' instabile e
mutevole. Parmenide diceva:- L' Essere e' Uno, e
non può esistere il mutamento, perchè ogni mutamento avviene
all'interno dell' Uno.
Abbiamo perciò due principi che
sembrano opposti. In realtà sono complementari.
Infatti questa Energia, che si
sostanzializza nelle "cose", dalle più vacue come la luce o il
magnetismo, alle più concrete come la durezza della mia “capa”, non
sono altro che manifestazione di qualcosa che ancora ci sfugge.
Gli orientali sono restii a definire e
personificare questa energia, a differenza degli occidentali e delle
tre religioni monoteistiche, che chiamano Divinità questa forza. Un monaco laico come Obi-Wan Kenobi la
chiamerebbe semplicemente la Forza, e basta.
Il problema che a noi interessa e che
questo "qualcosa" e' perennemente in movimento, anche se lo e' solo
al suo interno, in quanto non e' ipotizzabile un esterno.
Fra le varie manifestazioni
concretizzate di questo "qualcosa" vi e' anche l'essere umano, che
contiene in se varie sostanzializzazioni di questa forza, che vanno
dai tessuti, parte "solida", ai liquidi organici, parte liquida,
all' attività bio-elettrica cerebrale,che genera l'attività mentale,
e che da alcuni viene definita parte "spirituale", intendendo per
spirituale tutto quell' insieme di congetture mitico-religiose che
sono sovrastrutture culturali.
Tutto questo "movimento" viene
chiamato: vita.
Per essere in vita un corpo deve essere
continuamente in movimento, sia questo attivo e percepito o passivo
e impercepibile.
L'equilibrio non e' quindi una semplice
distribuzione di pesi e misure atte a mantenere l'equilibrio
omeostatico e fisiologico dell'organismo, perchè se si raggiungesse
l'equilibrio perfetto, il nostro corpo cesserebbe di vivere, per
mancanza di stimoli.
So che può sembrare un paradosso, ma se
ci pensate, e' un cosa molto semplice; se tutto e in perfetto
equilibrio allora niente si muove, e se niente si muove noi siamo
morti.
Ecco perchè allora l'orientale, che
ancora non si e' perso nei meandri materialistici e
iperspecialistici dell'occidente, dice semplicemente: l'equilibrio
non deve essere la perfetta staticità, ma un armonico movimento, una
poesia della creazione.
Il concetto può apparire strampalato ad
un medico o infermiere di scuola positivista [come siamo tutti noi],
ma ha una sua logica.
Questa logica e' importante perchè
determina una visione ed una percezione diversa del mondo e della
natura, compresa la natura umana.
Infatti, se si capisce che siamo tutti
immersi nella stessa energia, che questa energia si differenzia in
mille forme e colori, che l'essere umano ne fa parte e l'equilibrio
e un fluire armonico di questa energia, non si può continuare a
guardare il mondo con gli stessi occhi.
Ovviamente non bastano gli occhi, ma ci
vuole anche un piccolo sforzo neuronale, cioè un piccolo e armonico
movimento della nostra energia nervosa.
L’intervento di Nuvola Grigia
Esatto Linus, si parla di continuo fluttuare tra gli opposti...si
parla anche che per costituire un equilibrio bisogna riattivare
l’alternanza della bipolarità delle funzioni. Ogni funzione è caratterizzata dalla
compresenza di due lati opposti, che sono in disequilibrio quando si
riduce o viene meno la loro reciproca alternanza. Così la tensione muscolare è in
disequilibrio quando non si alterna con la distensione, il sonno con
la veglia, la vigilanza con l’abbandono, la resistenza con la
cedevolezza, la velocità con la lentezza, il caos con l’ordine,
l’attività ortosimpatica con quella parasimpatica.
E proseguendo con
la visione cinese...
Per la filosofia cinese antica tutta la
realtà è energia in costante movimento e mutazione. Questo concetto, diventa familiare dopo
l’enunciazione della teoria della relatività di Einstein, stabilisce
una equivalenza tra la materia e l’energia che era per i cinesi
antichi una verità intuitiva: tutto è energia e tutto ciò che
avviene nell’universo come nell’uomo dipende dalle sue
modificazioni.
Questo principio è enunciato nel
Huanddi Neijing: "il qi, l’energia, è la causa di tutte le
produzioni e le manifestazioni". L’Uno poi si differenzia,
diviene molteplice e si esprime come Due: lo yin e lo yang.
I soffi yang, leggeri, eterei si
elevano e formano il cielo; i soffi yin pesanti, si ammassano
e danno vita alla terra. Tra cielo e terra si apre uno spazio
mediano dove vive l’uomo, frutto dei loro soffi armonizzati:
il cielo costituisce la sua parte razionale, psichica, spirituale;
la terra, madre, produttrice di forme, determina la sua struttura
corporea. Il Tre simboleggia appunto il cielo, la terra,
l’uomo.
"L’uomo è formato dalla virtù combinata
del cielo e della terra, dall’incontro dello yin e dello yang",
infatti è costituito dal continuo incrociarsi dei soffi del cielo e
della terra. Dal cielo all’uomo derivano tutti i
vari tipi di energia (qi) e gli shen, che costituiscono il suo
aspetto mentale, psichico e spirituale. Dalla terra all’uomo
derivano le essenze (jing) che sono responsabili della forma del suo
corpo, il sangue ed i liquidi organici. L’uomo è inserito
nei movimenti naturali di energia dell’universo e, per dirla in
termini occidentali, è un sistema energetico aperto, in stretta
connessione con l’ambiente che lo circonda, con cui esiste un
incessante interscambio di energie, di soffi...
E
ancora…per integrare ciò che scrive giustamente Linus e approfondire
ulteriormente i concetti esposti…
I
termini yin e yang si ritrovano in ideogrammi e segni incisi su
gusci di tartaruga o ossa usati a scopo divinatorio a partire dal
2800 a.C.
La
teoria yin e yang segna il passaggio da una interpretazione
dell’universo di tipo mitologico e magico ad uno speculativo –
naturalistica.
I
termini yin e yang indicano aspetti antitetici del tempo e dello
spazio: il significato originario pare fosse luogo assolato per lo
yang e luogo ombroso per lo yin.
Successivamente passarono ad indicare fattori climatici.
L’uomo è il prodotto del dinamismo tra yin e yang. Solo nel
dinamismo tra yin e yang c’è la vita. L’uomo muore quando il suo yin
e yang si separano.
Dove
si espande lo yang c’è una contrazione dello yin e viceversa. Non
esiste yang assoluto o yin assoluto.
Nel
massimo dello yang nasce lo yin. Nel massimo dello yin nasce lo yang.
Facciamo un esempio che ci aiuta a capire meglio:
l’acqua è l’elemento con la massima carica di yin, passiva (prende
la forma del recipiente), tende verso il basso, è fredda, se non
illuminata è scura, è umida. Ha quasi tutte le caratteristiche yin,
ma è anche un po’ yang perché è dinamica (scorre, si muove verso il
basso), diventa ghiacciata ed è quindi più leggera, si espande, può
provocare ustioni e quindi diventa più yang.
Lo yin e yang e la struttura dell’organismo
Il
corpo umano è uno tuttavia può essere suddiviso in parti
contrapposte in correlazione tra loro. L’attribuzione delle varie
parti allo yin e allo yang avviene in relazione alle due parti.
Così
in generale la parte inferiore del corpo è yin rispetto alla parte
superiore che è yang. Allo stesso modo l’interno è yin, la
superficie è yang; la parte ventrale è yin, la parte dorsale è yang;
la parte interna dei quattro arti yin, la parte esterna è yang.
Tutto ciò che costituisce la parte materiale dell’organismo è yin,
mentre tutto ciò che è funzionale, energetico, psichico e spirituale
è yang.
Gli
organi cuore, polmone, milza, fegato e rene sono yin perché sono
interni e perché hanno la funzione di custodire le energie e le
essenze rispetto ai visceri stomaco, intestino tenue, intestino
crasso, vescica biliare, triplice riscaldatore e vescica che sono
yang perché hanno la funzione di far transitare e trasformare gli
alimenti.
Tra
i cinque organi, cuore e polmone sono yang; fegato, milza e rene
sono yin. Tra cuore e polmone il primo è yang e il secondo è yin; il
fegato è yang, milza e rene sono yin. Per ogni organo si parla di
funzioni yin e di funzioni yang. In modo particolare si parla di
cuore yin e cuore yang.
Tra
sangue ed energia il sangue è considerato più yin rispetto
all’energia che è considerata più yang. Le energie sono di diverso
tipo: tutte quelle che riscaldano e danno impulso sono yang, quelle
che nutrono e umidificano sono yin.
I
meridiani (jing) sono yin e i rami collaterali (luo) sono yang. Sia
i meridiani che i collaterali sono classificati in yin e yang. I
meridiani principali sono suddivisi a loro volta in meridiani yin e
yang del piede e della mano.
Lo yin / yang e le funzioni fisiologiche dell’organismo
I
processi fisiologici che permettono all’uomo di mantenersi in vita
nascono dalla relazione armoniosa di opposizione e interdipendenza
tra yin e yang.
Se
la struttura materiale dell’organismo è yin, i processi energetico –
funzionali sono yang; l’essenza nutritiva (yin) è ciò che permette
l’attività funzionale (yang) e l’attività funzionale (yang) è ciò
che permette il prodursi dell’essenza nutritiva (yin).
I
processi vitali avvengono grazie a movimenti di energia, che sono il
salire, lo scendere, l’entrare e l’uscire. Lo yang è responsabile
della salita e dell’uscita dell’energia e lo yin della discesa e
dell’approfondimento.
Lo yin / yang nelle cause e nell’evoluzione della malattia
La
medicina cinese è una medicina preventiva perché ha tra i suoi
obiettivi primari quello di insegnare all’uomo a mantenersi in
equilibrio con le sue componenti yin e yang dell’universo, della
natura, dell’ambiente e come mantenere l’armonia all’interno del suo
organismo. Non appena l’uomo percepisce il segno che qualcosa non
fluisce armoniosamente può ricorrere al medico di medicina cinese
che, tramite una dieta adeguata, l’agopuntura o la fitoterapia
corregge lo squilibrio energetico che si è creato, ripristinando una
condizione di buona salute.
La
salute secondo i medici cinesi è una fase più o meno lunga della
vita dell’uomo in cui egli sa mantenere in equilibrio il sistema yin
/ yang all’interno dell’organismo e contemporaneamente sa
armonizzarlo con le più complesse dinamiche yin – yang dell’ambiente
in cui vive. Per la medicina cinese lo squilibrio tra yin e yang è
l’origine di tutte le malattie.
L’evenienza che l’uomo si ammali dipende dalla lotta tra due
fattori:
1 –
la capacità di resistenza dell’organismo alla malattia, che in
medicina cinese dipende dalla forza e dalla vitalità dell’energia
corretta (zheng qi) dell’uomo.
2 –
il fattore patogeno o energia perversa (xie qi)
L’energia corretta zheng si suddivide in una parte yin, nutritiva
chiamata energia ying e una parte yang, difensiva, chiamata energia
wei. Analogamente le energie perverse si suddividono in yin (freddo,
umidità) o yang (calore, secchezza, vento). Il conflitto tra energia
perversa e corretta può causare uno squilibrio tra yin e yang e
l’apparire successivo della malattia, che avrà come causa l’eccesso
o il deficit dello yin o dello yang determinato dall’attacco della
xie qi.
Lo yin / yang nella semeiotica, nella diagnosi e nella terapia
I
dati che vengono raccolti al momento della visita del paziente
possono essere suddivisi in due rubriche yin e yang allo scopo di
capire qual è la radice della malattia.
Ad
esempio i sintomi quali febbre, sete, stipsi, urine scarse e
cariche, colorito rossastro, lingua rossa sono yang; timore del
freddo, desiderio di bevande calde, urine chiare e abbondanti, feci
scolorite e molli, colorito del viso pallido, lingua pallida sono
sintomi yin.
Un
colorito del viso luminoso dice che l’energia perversa si trova
nello strato yang, superficiale e che la malattia non è grave; un
colorito spento, scuro significa che l’energia perversa è penetrata
in profondità e che la malattia è grave, perché lo yang è esaurito e
lo yin è attaccato. Per quanto riguarda la presa del polso, un polso
rapido è yang, un polso lento è yin; se il polso è superficiale,
ampio, scivoloso è yang, quando è profondo, rugoso, sottile, piccolo
è yin.
Saper distinguere una sindrome yin da una yang è fondamentale per
formulare una diagnosi corretta.
La
diagnostica cinese si basa su otto principi: yin, yang; interno,
esterno; freddo, calore; deficit o eccesso.
I
dati raccolti nell’interrogatorio e nella visita del paziente
vengono analizzati secondo questi otto principi che hanno lo scopo
di far capire al medico il tipo, la localizzazione e la natura della
malattia. In realtà tutto fa riferimento allo yin/yang che
rappresentano il principio informatore generale degli otto principi
perché interno, freddo, il deficit appartengono alla rubrica dello
yin, mentre l’esterno, il calore, l’eccesso appartengono a quella
dello yang
Il
trattamento, con qualsiasi mezzo venga fatto (agopuntura, moxa,
fitoterapia, dietetica), consiste nel riequilibrare lo yin lo yang.
Riprende Linus…
…perciò il concetto di salute si inserisce in un universale più
ampio che e' l'eudaimonia, cioè la felicità.
La felicità intesa come un movimento
pulsionale armonico, un 'estasi continua, fatta di alternanze lievi
che riempiono la vita della poesia primordiale, quella poiesis che
e' creazione continua, incessante e fluttuante e che permette a
spiriti sim-patici di entrare in comunicazione e trasferirsi
sensazioni piacevoli, come la musica di un' arpa celtica.
Il suo contrario, la malattia, e' fatta
di movimenti bruschi violenti, dis-armonici e cacofonici. Anche in questo caso abbiamo creazione,
ma e' creazione disordinata, caotica, senza il fine dell'equilibrio,
che pure non si può estinguere, perchè e' necessaria a permettere il
movimento, e la ricostruzione di ciò che era stato distrutto.
Perciò anche la malattia ha una sua
giustificazione,ed un suo spazio nel movimento dell'energia
universale, perchè e' l'unico modo di comprendere ciò che
e'costruttivo e ciò che non lo e', ciò che e bene e ciò che e male,
in attesa di una riunificazione nell'Uno.
Anche la malattia assolve una sua
funzione, che infine concorre alla realizzazione della realtà. Pensiamoci: e' immaginabile un mondo
dove tutti siano sani e felici, pregni e satolli, ebbri di una
inutile felicità che li rende immobili e muti?
L'eudaimonia, la felicità, e' tensione
continua, che deve attraversare anche i momenti di in-felicità per
continuare ad essere.
Qualche appunto sulla
funzione della malattia
...ma vorrei riprendere anche il concetto di
malattia come esigenza naturale, cioè come necessità.
Se guardiamo ai grandi sistemi, come il
sistema ecologico [da oikos = casa, abitazione], vediamo che è
necessaria una fluttuazione armonica delle stagioni, del
giorno-notte, dei periodi piovosi e siccitosi. Se tutto si svolge con armonia
l'insieme e' in equilibrio e non ne soffre.
Ma se, con l'introduzione massiva della
tecnologia produttiva, alteriamo questi cicli, la terra
necessariamente si ammala, per cercare di ristabilire l'equilibrio
originario.
E' una naturale reazione
fisio-patologica, che viene inserita nella visione dell'holos, del
Tutto, cioè una visione olistica dei fenomeni.
La stessa cosa la possiamo notare a
livello di specie. Se il genere umano, contraddice in modo
massivo quelli che sono i suoi ritmi naturali, e getta nell'ambiente
grandi quantità di rifiuti e veleni, il risultato sarà un
avvelenamento della terra, delle acque e delle risorse alimentari.
Ne seguirà l'avvelenamento della vita [bios]
biologica e quindi dell'uomo, che camperà forse un po’ più a lungo,
per ciò che la tecnologia e' in grado di fare, ma sempre in peggiori
condizioni, sia di vita che di salute.
Questa e' una conseguenza patologica al
rovesciamento dei ritmi fisiologici e dell'avvelenamento delle
risorse vitali e alimentari.
Ecco perchè, in una visione olistica,
anche la malattia, come una buona febbre che alza il metabolismo del
corpo e lo purifica per ossidazione dei veleni e loro eliminazione,
così i sistemi ecologici naturali cercano nella malattia la loro
purificazione e il ristabilimento di un equilibrio che noi, come
essere umani miopi, gli neghiamo.
Ritornando
alla medicina cinese...
Abbiamo detto che i capisaldi della
medicina cinese sono la dietetica, la fitoterapia e il movimento.
Forse la fitoterapia e' quella che
attrae più l'attenzione del turista che si reca in Cina, perchè e'
presente in ogni luogo e se ne fa un grande uso, sia preventivo che
curativo.
Gli studenti di medicina devono
conoscerla a fondo, frequentando corsi per almeno sei anni.
Anche nella fitoterapia grande spazio
l'hanno i rimedi detti "regolatori", che hanno cioè il ruolo di
aumentare ciò che e' deficitario e diminuire ciò che e' in eccesso. Il risultato e il ripristino del famoso
equilibrio yin-yang.
Ne consegue perciò anche un uso
preventivo, che spesso sfocia in una integrazione alimentare senza
un confine, per cui dieta diventa anche fitoterapia e viceversa.
Noti anche in occidente sono alcuni
prodotti, come i prodotti del ciclo di lavorazione delle api o di
piante e radici particolari che hanno una generica azione tonica,
riequilibrante e rafforzante il sistema nervoso e immunitario.
Non si deve però dimenticare che la
"cura" e' sempre una pluriterapia, e non un unico rimedio.
Sotto questo aspetto la visione della
salute e' ancora unitaria, anche se sta' velocemente degenerando ed
occidentalizzandosi, con la scelta del mercato globale, ed i nuovi
ritmi imposti alla popolazione e al singolo.
Anche il movimento e' un caposaldo
della medicina cinese.
Al mattino ogni cinese compie degli
esercizi ginnici atti ad equilibrare l'energia yin-yang con il tai
chi, cioè con la ginnastica armonica. Lo fanno sfruttando tecniche di
respirazione, chiamate Qi gong, che ritmano la respirazione al
movimento.
Con l'esercizio armonico, la dieta e la
moderazione in tutti i campi, la medicina cinese tende a rafforzare
l'organismo per resistere meglio agli insulti e le aggressioni di
ogni tipo.
L'accento posto allo stile di vita e
alla cura del proprio corpo offrono alla persona la possibilità di
avere la sensazione della responsabilità e del controllo sul proprio
stato di salute. Una indipendenza fortemente percepita.
Ciò e' in sintonia con quanto descritto
per l'autocura occidentale, vista con uno spirito olistico [vedi
Teoria dell’ autocura – Medicina globale].
Ritmi biologici, circadiani e periodici
E'
utile anche comprendere che nel concetto di energia yin-yang e'
inclusa anche una ciclicità dei ritmi biologici.
L'energia scorre infatti nei meridiani
che circondano il corpo come una fitta rete che si alterna con
tragitti esterni ed interni passando per tutto il corpo, ma
identificandosi con le funzioni degli organi maggiori e del sangue.
Il sangue arterioso yang ed il sangue venoso yin.
E' utile osservare che l'attività
energetica di ogni meridiano e perciò dell'organo di riferimento
corrispondente si alterna in una ciclicità armonica, che ha
anticipato ciò che oggi in occidente si comincia a scoprire:
l'attività cronobiologica o circadiana.
Pur non essendo sovrapponibile, nella
medicina cinese si da molto peso a questo semplice concetto, che si
può definire così:
Ogni organo, nell'arco della giornata,
ha il suo momento [circa un paio di ore] in cui assolve la sua
funzione al meglio, prima che il picco energetico passi al
successivo.
Una specie di onda energetica, che
fluisce in tutto il corpo secondo una mappa, per cui si può
conoscere quale sarà il momento in cui quell'organo sarà al massimo
della sua attività. Per es.: il massimo di energia del
cuore lo si ha dalle 9 alle 11. Infatti nelle ore del mattino la nostra
energia di movimento e' massima.
Un difetto di energia in quel meridiano
darà dei sintomi che orientano alla localizzazione del disturbo da
parte del medico cinese.
Questa conoscenza ha anche la finalità
di comprendere che il nostro organismo ha i suoi ritmi e che
forzarlo nei momenti sbagliati, non solo e inutile, ma può essere
anche fonte di malattia.
Questo vale
sopratutto per i bambini, che hanno dei ritmi fisiologici molto
marcati, che dovrebbero essere rispettati per permettere una
crescita armonica.
Conclusioni
Si
può concludere questo scorcio sulla medicina cinese, ed orientale in
genere, riflettendo su due concetti fondamentali:
Il primo e' che la salute la si
costruisce e la si mantiene ogni giorno, distribuendo secondo ritmi
biologici l'attività di movimento e di pensiero. Questo avviene già
dai primi momenti di vita [ma anche prima, a carico della madre] e
continua fino all'ultimo respiro. Si può definire l'aspetto preventivo
della medicina.
Il secondo e' che lo squilibrio fa
parte di questi ritmi naturali e serve a compensare lacune
improvvise o mantenute nel tempo, sia per motivi ambientali che di
cattiva gestione del "se".
La malattia e' una risposta vitale
dell'organismo che si ribella ad una situazione di sofferenza.
Deve essere capita e favorita nella sua
risoluzione naturale. Ogni intervento terapeutico deve avere
come fine la ricostituzione dei ritmi vitali del soggetto
interessato. E' l'aspetto terapeutico o curativo
della medicina.
Mi sembra interessante notare che le
regole che valgono per l'individuo valgono anche per insiemi
maggiori, come possono essere la famiglia, con le sue patologie, o
la comunità con i suoi squilibri patologici.
Un approccio meno materialistico e
medicalizzato, e più incline, dove e quando possibile, alla ricerca
delle cause profonde del malessere, possono essere utili sia per l'
autogestione, sia per una visione integrata e meno dogmatica di ciò
che riguarda il fenomeno salute\malattia.
E' un modo più ampio di educarci ed
educare alla comprensione del mondo.