Musei in reteLa rete Internet si è dimostrata un importante veicolo per la comunicazione culturale sin dalle sue origini. Ma solo i suoi recenti sviluppi sia dal punto di vista tecnico (con la comparsa di tecnologie multimediali e di realtà virtuale) sia da quello della diffusione sociale, hanno reso possibile la sperimentazione di forme di comunicazione on-line del patrimonio artistico e culturale da parte delle istituzioni tradizionalmente deputate alla sua conservazione e divulgazione. Si colloca in questo contesto l'esplosione vera e propria di siti facenti capo a musei e gallerie cui si è assistito in questi ultimi anni e l'emergenza del concetto di museo virtuale. Questa emergenza, in realtà, è legata ad una più generale estensione delle applicazioni tecnologiche (ed in particolare dei sistemi di realtà virtuale [64]) nel campo dei beni artistici e culturali, sia in fase di ricerca e scoperta sia in fase di conservazione e divulgazione, la cui trattazione tuttavia esula dai limiti di questo manuale. Nelle prossime pagine ci soffermeremo dunque sulle sperimentazioni nel campo dei musei virtuali on-line, sperimentazioni che promettono (ma, si deve rilevare, almeno per ora non sempre mantengono) di rivoluzionare l'intero sistema della comunicazione museale, sia a livello scientifico e professionale, sia a livello divulgativo. Internet, infatti, permette a chiunque di vedere monumenti opere d'arte e reperti senza spostarsi dalla scrivania di lavoro o di studio. Inoltre la interattività e la struttura ipertestuale di World Wide Web facilitano l'inserimento di ogni opera nel suo contesto storico, culturale e persino ambientale, aiutando a risolvere una delle aporie in cui inevitabilmente cadono i musei reali, che raramente e solo in minima parte riescono a ricostruire tale contesto. Naturalmente la fruizione dell'arte mediata dal computer ha anche degli evidenti limiti: si tratta di una pura simulazione, una fruizione 'depotenziata'. Fatto sta che l'utilità del rapporto tra arte e tecnologie informatiche, già dimostrato dai CD-ROM multimediali, ha trovato su Internet una importante conferma. Su Web si possono trovare ormai moltissimi siti realizzati da musei (dai più piccoli ai più importanti del mondo), gallerie, o in generale dedicati ad artisti e a movimenti artistici. E tale utilità è testimoniata anche dal fatto che in molti casi la presenza sul Web ha funzionato da ottimo strumento di promozione del museo reale, riuscendo ad incrementare il numero dei visitatori. Il concetto di museo virtualeCome è avvenuto per le biblioteche digitali, anche nel campo dei musei virtuali si è avuta una esplosione di interesse negli ultimi anni, esplosione che ha portato alla elaborazione di una notevole mole di ricerche e studi teorici e parallelamente alla realizzazione di numerose sperimentazioni, non di rado supportate da ingenti piani di finanziamento erogati sia da enti pubblici nazionali e internazionali sia da fondazioni private [65]. Frutto di questa prolifica attività di ricerca sono numerosi tentativi di definizione del concetto stesso di museo virtuale. In generale possiamo dire che con museo virtuale si intende una collezione di risorse digitali di ambito artistico-culturale accessibile mediante strumenti telematici. Dal punto di vista dei contenuti, un museo virtuale può essere costituito da digitalizzazioni di quadri, disegni, diagrammi, fotografie, video, siti archeologici e ambienti architettonici, sia che essi costituiscano in sé e per sé beni primari, sia che invece siano delle rappresentazioni secondarie di beni e reperti primari. In questa definizione rientrano sia i sistemi informativi accessibili in modo locale (ad esempio all'interno delle sale di un museo tradizionale) o ristretto, sia risorse realizzate per essere accessibili pubblicamente mediante la rete Internet. In quest'ultimo caso, che è quello cui rivolgeremo la nostra attenzione, si parla anche di museo virtuale on-line o di Web museum. Il numero di tali risorse su Internet è cresciuto con un ritmo vertiginoso in questi ultimi anni. Ormai la maggior parte dei musei reali di tutto il mondo, in ogni ambito disciplinare (artistico, archeologico, antropologico, tecnico scientifico) si sono dotati di siti su World Wide Web. Si tratta di siti che, nella gran parte dei casi, costituiscono una 'rappresentazione digitale' del museo reale, e che da esso mutuano direttamente struttura e contenuti. Più rari sono i siti svincolati da istituzioni museali reali, anche se non mancano alcuni database multimediali che presentano il patrimonio digitalizzato di più musei, spesso organizzati in consorzi ed enti no profit. Analizzando i molteplici siti museali dal punto di vista dei contenuti, delle tecnologie e delle interfacce, pur rilevando una notevole varietà, si possono individuare alcune caratteristiche comuni. Sul piano dei contenuti, in genere, un museo virtuale on-line è composto dalle seguenti aree (ovviamente non sempre sono presenti tutte le aree come sezioni separate del sito):
Dal punto di vista tecnico, collegato direttamente alle tipologie di interfacce di navigazione, la maggior parte dei siti museali si basa su tecnologie Web standard, con immagini in formato Jpeg che comportano un degrado della qualità spesso intollerabile per una fruizione soddisfacente di opere visive; molto diffuse sono le metafore di navigazione del sito basate su mappe sensibili, utilizzate per rappresentare la topologia del museo reale. Ma non mancano esempi di siti più complessi, che adottano sistemi di catalogazione delle collezioni basati su database, e che sperimentano soluzioni di realtà virtuale con VRML (ne abbiamo fornito un esempio parlando di questa tecnologia, nella sezione del manuale dedicata alle frontiere multimediali del Web) o di visualizzazione fotografica 3D come Quicktime VR. Naturalmente le applicazioni di VR sono limitate dalla banda passante mediamente disponibile per gli utenti finali, che non permette la distribuzione di ricostruzioni di sufficiente dettaglio e livello qualitativo quali sarebbero richieste dalla comunicazione artistica e architettonica. Si deve ricordare, d'altra parte, che il museo virtuale on-line non si pone assolutamente come alternativa al museo reale, del quale non può in alcun modo sostituire le funzioni. Piuttosto esso va immaginato come uno strumento che affianca le tradizionali istituzioni museali nello svolgimento dei loro compiti didattici ed espositivi, oltre che come mezzo di promozione del museo stesso. La natura interattiva e ipermediale del Web, infatti, si presta a fornire agli utenti tutte quelle informazioni di contesto che facilitano la comprensione storica di un reperto o di un'opera. A questo livello anche una tecnologia di ricostruzione virtuale di basso livello come quella consentita dal VRML può risultare utile per dare un'idea, ad esempio, dell'ambiente originale in cui un reperto archeologico si collocava (informazione che risulta del tutto persa nella gran parte delle situazioni espositive dei musei, dove i reperti sono in genere affastellati all'interno di bacheche o teche), o dell'aspetto originale di siti archeologici di cui oggi non restano che poche vestigia. In questo senso, anche la stretta relazione che esiste tra musei reali e musei virtuali (vere e proprie simulazioni digitali della controparte reale) potrebbe essere tendenzialmente superata per fare luogo a siti museali virtuali nel vero senso del temine: archivi di risorse digitali che dinamicamente prendono forma e si attualizzano in rappresentazioni di un insieme di opere o di reperti che costituiscono un percorso interpretativo voluto dall'utente o progettato da un esperto. In questo modo sarebbe completamente superata la decontestualizzazione forzata cui gli oggetti depositati nelle teche sono destinati, e la conseguente impossibilità di afferrare il loro senso storico e sociale da parte del pubblico non specialista. Naturalmente, affinché si dia uno sviluppo ulteriore nel settore dei musei virtuali, in direzione di un miglioramento della qualità visiva e dunque del livello della fruizione, occorre affrontare il problema dei diritti di riproduzione delle immagini. Infatti, come i testi, anche esse sono sottoposte ad una legislazione di tutela del copyright - che peraltro costituisce una delle maggiori fonti di introiti per gli stessi musei. Ma è indubitabile che la diffusione dell'arte e della cultura costituirà nel prossimo futuro uno dei settori di maggiore rilievo nella comunicazione telematica. I repertori di siti musealiCome detto, il numero di siti museali presenti su Internet ammonta ormai a diverse migliaia. Il mezzo più efficiente per individuarli, oltre ai normali sistemi di ricerca, è rappresentato dai diversi repertori di siti museali presenti sulla rete. Tra questi vi sono ovviamente gli elenchi di musei virtuali o Web musuem realizzati dai cataloghi sistematici generali delle risorse Web come Yahoo! (che ha una sezione specifica molto esaustiva), Excite e Magellan. Ma, come per le biblioteche, non mancano alcuni repertori specializzati, che sono di norma più esaustivi ed efficienti (anche se in alcuni casi si riducono a puri e semplici elenchi privi di descrizioni o di recensioni). Il più 'antico' di tali repertori è rappresentato dalle Virtual Library museum pages (VLmp, http://www.icom.org/vlmp), promosse dall'International Council of Museums (ICOM), un'ente no profit legato all'UNESCO che ha come scopo la promozione e lo sviluppo dei musei nel mondo. Diciamo promosso perché VLmp nasce come sezione dello storico repertorio di siti Web WWW Virtual Library - di cui peraltro fa ancora parte - ed è realizzato concretamente da molteplici soggetti. Il sito si presenta come un eterogeneo elenco di siti museali, mostre e archivi ordinato per aree geografiche. La strutturazione tuttavia (come spesso avviene su Internet) è piuttosto sbilanciata (ci sono categorie per alcuni paesi accanto a quelle di interi continenti). Tra le altre risorse indicate, vi è anche un elenco di repertori e siti di riferimento di ambito museale e artistico culturale. Un altro sito molto utile per tutto ciò che riguarda le risorse artistiche e culturali in rete è World Wide Art Resources (http://wwar.com). Le sue pagine offrono una serie di repertori, divisi per siti di artisti o ad essi dedicati, siti di musei veri e propri, di mostre ed esposizioni temporanee, di gallerie private e case d'asta; ma non mancano sezioni dedicate al cinema, alla danza, all'opera, alla letteratura. Ciascun singolo repertorio ha una organizzazione per tema o per area geografica, ed è ricercabile mediante parole chiave. Hanno invece un dominio strettamente museale i due siti creati da Musée, un'altra organizzazione no profit statunitense dedicata allo sviluppo delle risorse culturali. Il primo è Musée on line (http://www.musee-online.org), il sito ufficiale dell'ente, che contiene un repertorio di siti museali con recensione. Ciascun sito incluso nel repertorio viene valutato in base ad una serie di parametri che qualificano il livello dei servizi informativi ed educativi (se presenti) offerti al pubblico. Il catalogo può essere percorso in base al tipo di museo, alla sua collocazione, al nome o alla valutazione assegnata al sito. Ogni singola scheda fornisce, oltre al link diretto alla home page del sito, la valutazione (rappresentata mediante icone) sulla sua qualità, e una serie di informazioni di contesto. L'altro servizio realizzato da Musée, in collaborazione con una serie di enti e istituti culturali nordamericani ed europei, è Museum on Line (http://www.museums-online.com). Si tratta di un sito dalla grafica molto bella e avanzata (si basa su Flash) che permette di effettuare ricerche in un grande catalogo di opere d'arte per nome dell'autore, data, titolo e genere dell'opera. Un volta effettuata la ricerca si accede ad una scheda che per ciascuna opera fornisce una immagine (di piccole dimensioni), una serie di dati descrittivi e l'indicazione circa il museo in cui è conservata.
Altri siti di riferimento che possono essere utili, anche se si limitano a fornire dei puri elenchi di indirizzi Web, sono la Guide to Museums and Cultural Resources (http://www.lam.mus.ca.us/webmuseums) realizzata dal Natural History Museum of Los Angeles County, e il vasto indirizzario Links to museum sites (http://www.elsas.demon.nl/linkmu_e.htm) realizzato dalla Elsa, una piccola società di servizi olandese, che però ha una organizzazione assai poco funzionale e non viene aggiornato con sufficiente frequenza. Chiudiamo con un cenno ad una risorsa italiana, sebbene non sia dedicata ai musei virtuali, ma a quelli reali: Museionline (http://www.museionline.it). Questo sito, realizzato dalla ADN Kronos e dalla Microsoft in collaborazione con il Ministero per i Beni Culturali, è una sorta di guida on-line ai musei italiani. Si basa infatti su un database contenente indirizzi, orari, prezzi di ingresso, informazioni e descrizioni relativi a tutti i musei italiani. La consultazione dell'archivio si articola prima per ambiti tematici e poi per regioni e città (attraverso una mappa sensibile del nostro paese). Oltre ai musei in senso stretto, il sito fornisce notizie relative a mostre ed eventi culturali. Alcuni grandi musei su InternetScegliere un criterio per individuare tra i tanti siti museali presenti su Internet quelli cui dedicare una breve recensione non è facile. Abbiamo infine optato per due criteri: il primo è stato quello di limitare il novero ai musei d'arte; il secondo quello di esaminare i siti di quelle istituzioni museali che godono di grande notorietà. Tali criteri, va detto, non sempre corrispondono alla qualità del servizio informativo offerto. Tuttavia, tenendo conto del poco spazio a disposizione, ci sono sembrati atti a fornire al lettore una idea della formidabile fonte di informazioni che Internet rappresenta anche in questo campo. Iniziamo la nostra rassegna da alcuni grandi musei italiani. Va detto in generale che i siti museali realizzati dalle istituzioni del nostro paese, oltre ad essere piuttosto pochi, non brillano di certo per qualità della comunicazione e per livello delle soluzioni tecnologiche adottate. Con tutta evidenza, manca ancora una cultura tecnologica e comunicativa adeguata tra i responsabili della gestione del patrimonio culturale più grande del mondo, come dimostra peraltro la mancanza di un catalogo unico informatizzato dei tantissimi tesori nascosti nei vari angoli del paese. Di conseguenza, i vari tentativi di utilizzare la rete come strumento di comunicazione museale soffrono di scarsi investimenti tanto progettuali quanto economici. Ne è un esempio il sito di uno dei musei più famosi e ricchi del mondo, la Galleria degli Uffizi di Firenze (http://www.uffizi.firenze.it). Il sito degli Uffizi, infatti, pur essendo stato uno dei primi musei virtuali italiani, non ha avuto pressoché alcuno sviluppo successivamente alla sua prima realizzazione, sia dal punto di vista della grafica (piuttosto rudimentale) sia da quello dei contenuti. La home page permette di accedere alle varie sezioni del sito dedicate rispettivamente ad informazioni di carattere generale, alle collezioni della galleria, alla sua storia, agli ambienti e a notizie e novità. La sezione dedicata alla galleria è basata su una semplice interfaccia costituita da una mappa sensibile e da pagine dedicate alle singole sale (ma solo un parte è stata finora coperta), da cui si accede a schede (non molto esaustive) sulle opere in esse contenute. Niente più di una semplice guida turistica, se si fa eccezione per la possibilità di visitare virtualmente alcune delle sale mediante delle movie-map realizzate in Quicktime VR. Anche in questo caso, tuttavia, la qualità delle immagini montate è decisamente scarsa e non permette nemmeno lontanamente di fruire delle opere che si intravedono appena. L'altra grande istruzione museale italiana (anche se formalmente collocata in un stato estero), i Musei Vaticani, sono per il momento in una situazione ancora peggiore. Infatti, sebbene il sito ufficiale del Vaticano (http://www.vatican.va) - la cui cura grafica e compositiva, pur sobria come si conviene, è apprezzabile - abbia una sezione dedicata ai Musei, essa è ancora del tutto vuota (la troveremo funzionante in occasione del Giubileo?), eccezion fatta per alcune informazioni relative ai 'Patroni delle Arti' nella sezione in lingua inglese. In mancanza di un sito museale ufficiale, per coloro che sono interessati almeno a vedere le immagini di alcuni dei capolavori dei Musei Vaticani rimandiamo ad un sito privato di carattere religioso, il cui indirizzo è http://www.christusrex.org. Nel contesto di un sito che ha un carattere fortemente confessionale, e una impostazione grafica decisamente carente, è possibile accedere a circa 1.400 immagini di discreta qualità ma prive di ogni informazione di contesto, divise in quattro sezioni: una sui Musei Vaticani veri e propri, una sulla Cappella Sistina, una sulle Stanze di Raffaello e una sulla Città del Vaticano. Per quanto riguarda gli altri musei romani, il sito della rete civica della capitale (http://www.comune.roma.it) ha una sezione intitolata, facendo il verso al grande capolavoro di Rossellini, 'Roma città colta', da cui si accede ai siti dei vari musei. Quelli che fanno capo direttamente alla amministrazione cittadina (Museo di Roma di Palazzo Braschi, Galleria comunale di Arte moderna e soprattutto Palazzo delle Esposizioni) sono ospitati sul sito della rete civica, e non brillano per contenuti e per tecnologia: si tratta di nulla più che brevi guide descrittive corredate da alcune immagini. Si deve dire che nel momento in cui scriviamo il sito del Palazzo delle Esposizioni è in fase di ristrutturazione, che, ci si augura, porterà alla realizzazione di un servizio on-line adeguato all'importanza dell'istituzione, ben diverso dalla attuale lista di mostre recentemente allestite, ognuna con una sua grafica e impostazione strutturale. Ha un suo sito anche la Galleria Nazionale di Arte Moderna (http://gnam.arti.benuculturali.it/gnamco.htm), con varie sezioni dedicate alle collezioni permanenti e alle mostre temporanee, corredate da schede introduttive e immagini di media qualità delle opere esposte. Mentre i due musei di Galleria Borghese e di Palazzo Barberini hanno un sito unificato (http://www.galleriaborghese.it), dotato di buone schede su opere e autori. Un buon sito museale italiano è quello del veneziano Palazzo Grassi (http://www.palazzograssi.it). Tutte le mostre allestite negli ultimi anni hanno delle sezioni curate sia dal punto di vista della grafica sia da quello dei contenuti, anche se quasi mai sono presenti immagini e informazioni esaustive su tutte le opere. Molto ben fatto è invece il museo virtuale del Castello di Rivoli di Torino, uno di maggiori musei italiani di arte contemporanea (http://www.castellodirivoli.torino.it). La pagina principale permette di accedere alle varie sezioni informative relative al museo e alle sue attività espositive e scientifiche. La sezione sulla collezione permanente contiene la lista di tutti gli artisti esposti, e per ciascun artista viene fornita una scheda con immagini delle opere che possono a loro volta essere viste in dimensioni estese. Alle stesse schede si può arrivare anche dalla sezione 'Visita al museo' che contiene delle mappe sensibili in pianta dei vari spazi dell'edificio, corredate dall'elenco degli artisti le cui opere vi sono esposte. Passando ai siti dei grandi musei di fama internazionale, iniziamo con quello che probabilmente è il più importante in assoluto: il Louvre. Quella parigina è stata la prima fra le grandi istituzioni museali ad affacciarsi su Internet e attualmente il suo è uno dei migliori servizi Web presenti in rete. Lo sviluppo del sito, il cui indirizzo è http://www.louvre.fr, è stato probabilmente accelerato dal successo riportato alcuni anni or sono da Virtual Louvre, un sito che diffondeva le immagini di alcuni fra i capolavori del museo parigino. I dirigenti del Louvre, constatata l'efficacia comunicativa che poteva derivare da Internet, hanno - poco generosamente - diffidato gli organizzatori del sito non ufficiale (ne è nata una fra le prime controversie sul diritto alla diffusione delle immagini in rete) e hanno investito in questa nuova tecnologia, curando di mettere sotto copyright le immagini elettroniche utilizzate. Il museo virtuale del Louvre è articolato in numerose sezioni di cui è impossibile fornire una descrizione esaustiva. Di particolare interesse sono le sezioni 'Collections' e 'Visite virtuelle'. La prima permette di accedere alle pagine che descrivono le varie collezioni in cui è suddiviso l'inestimabile patrimonio del museo. Ciascuna di esse a sua volta porta all'elenco per secoli e nazioni delle opere, da cui finalmente si arriva alle schede dettagliate sulle opere maggiori, corredate da immagini di buona qualità. La sezione 'Visite virtuelle' consente invece di analizzare la struttura architettonica del museo e di visualizzare tutte le sale mediante una serie di immagini 3D in formato Quicktime VR realizzate con buona definizione (la funzione ingrandimento del plug-in Apple è utilizzabile quasi fino al cinquanta per cento senza perdita eccessiva di definizione).
Notevole è anche il sito realizzato dal Centre George Pompidou, che si articola in vari siti secondari, in conformità alle molteplici attività che hanno luogo nel famoso edificio di vetro e metallo parigino. Per quanto riguardo il tema di cui ci occupiamo in questo paragrafo, va segnalato il settore del sito dedicato al Musée national d'art moderne, ospitato nel Centre. Basato su una grafica piuttosto elaborata e tecnicamente avanzata, offre una notevole quantità di materiali informativi e iconografici sulle molte collezioni del museo, e una serie di notizie sulla loro costituzione. Tra le varie sezioni del sito va ricordato senza dubbio il progetto Enciclopedie Nouveaux Media (http://www.newmedia-arts.org) realizzato in collaborazione con altre istituzioni di ricerca sull'arte contemporanea. Si tratta di un archivio che raccoglie informazioni su tutti i maggiori artisti contemporanei che hanno operato sperimentazioni nel campo dei nuovi media, una risorsa decisamente preziosa per gli studiosi delle ultime tendenze nella ricerca estetica. Un altro grande museo presente in rete è il Prado di Madrid (http://museoprado.mcu.es), il cui sito è uno tra i migliori in questa nostra rassegna per la quantità e per la qualità dei servizi offerti. Infatti, accanto alle copiose informazioni storiche e logistiche, il sito permette di effettuare ricerche su un database delle sue collezioni, fornendo chiavi come nome dell'artista, titolo dell'opera o temi, stili e correnti artistiche. La ricerca fornisce un elenco di opere da cui si può accedere alle singole schede. Queste possono essere viste in modalità semplificata o avanzata, che contiene collocazione, descrizione e immagini (selezionando il titolo si accede ad una immagine in grande dimensione) dell'opera.
Inoltre con cadenza mensile viene proposta una analisi dettagliata di un'opera tra i molti capolavori conservati in questa grande istituzione museale, con immagini complete, e dettagli, associate a descrizioni iconologiche e iconografiche, assolvendo così ad una importante funzione didattica. Passando ai grandi musei britannici, iniziamo con il sito della National Gallery (http://www.nationalgallery.org.uk). Anche qui troviamo la classica ripartizione in sezioni di informazione generali e sezioni dedicate alle mostre temporanee e alle collezioni. Questa è suddivisa per secoli (e per ali del museo che ad esse corrispondono), e permette di accedere a schede dedicate alle opere degli artisti principali esposti. Il sito del British Musuem (http://www.british-museum.ac.uk), che è in fase di completamento nel momento in cui scriviamo, ha una struttura simile. Assai più ricco è il sito unificato delle Tate Gallery (http://www.tate.org.uk), di cui la più importante è senza dubbio quella londinese, il maggiore museo di arte contemporanea britannico. Il sito, con una grafica semplice ma raffinata, permette di accedere ad informazioni sui vari musei che afferiscono alla fondazione, e ad un catalogo unificato per autori che contiene schede di oltre 8 mila opere corredate di immagini in dimensioni allargate e didascalie esplicative. Inoltre è disponibile una sezione del sito che permette di acquistare on-line tutto il merchandising realizzato dalla Tate. Per quanto riguarda l'area nordamericana, come ci si può aspettare, vi si riscontra la maggiore concentrazione di musei virtuali on-line. Tra questi spiccano i siti delle grandi istituzioni museali statunitensi. Il Metropolitan Museum di New York (http://www.metmuseum.org) ha un sito molto ben fatto in cui si distingue la sezione dedicata alla didattica, che offre informazioni su come progettare delle visite tematiche in base a varie esigenze formative, oltre ad un serie di notizie e informazioni divulgative. Meno esaustiva la sezione sulle collezioni, basata su una mappa sensibile dei vari piani dell'edificio newyorkese, ma corredata da poche schede dedicate alle opere conservate.
Molto ricco è anche il sito del Museum of Modern Art o MOMA di New York (http://www.moma.org). Nel contesto di una bella impostazione grafica sono disponibili numerose sezioni dedicate alle molteplici attività che si svolgono nel museo, alle varie mostre temporanee e alle varie collezioni di opere pittoriche, sculture, film, stampe, fotografie e di documentazione architettonica. Per ciascuna di esse sono visibili le schede di alcune opere antologizzate con commenti testuali e audio. Ma senza dubbio il più suggestivo sito museale di ambito statunitense è il sito unificato dei musei della Guggenheim Foundation (http://www.guggenheim.org). Basato su una interfaccia animata (realizzata con la tecnologia Flash) esso permette di accedere alle sezioni dedicate a tutti i musei che fanno capo alla fondazione (tra cui ricordiamo il famoso Solomon Guggehheim Musuem di New York, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia e il nuovo bellissimo Guggenheim Museum di Bilbao). Ciascuna sezione è a sua volta articolata in varie pagine informative relative ai singoli musei e alle importanti mostre che vi si tengono. Ed alcune di esse sono delle vere e proprie opere sperimentali di Web Art, che uniscono informazioni referenziali sulle opere in mostra e sofisticate interfacce interattive animate (tra le più interessanti segnaliamo le pagine dedicate alla mostra 'Abstraction in Twentieth Century' tenutasi al Guggenheim di New York nel 1996).
Tutti i siti che abbiamo elencato sono il corrispettivo telematico di musei reali. Ma non mancano - come nel caso delle riviste elettroniche - iniziative nate interamente in rete e prive di qualsiasi corrispettivo nel mondo 'reale'. Il Webmuseum è un esempio di museo nato solo nella rete. Il sito ha numerosi mirror in tutto il mondo; un indirizzo italiano molto veloce è http://www.vol.it/wm. Ci presenta una collezione di capolavori della pittura, raccolti da fonti diverse, in un impianto veramente ipertestuale. Se cercate un quadro di Cézanne, Kandinsky o Klee, questo è il posto giusto per trovarlo: tutte le immagini, infatti, sono disponibili in alta definizione e possono essere facilmente trasferite sul vostro computer. Note [64] Le applicazioni in questo settore particolare sono state molte, e un ruolo di primo piano è stato svolto da una azienda specializzata italiana, la Infobyte, che si avvale del contributo di uno dei maggiori studiosi del settore, Francesco Antinucci. Sue sono le ricostruzioni in realtà virtuale di importanti siti archeologici e artistici come la Tomba di Nefertari in Egitto (che peraltro è inaccessibile al pubblico), o le stanze di Raffaello al Vaticano. Per informazioni si veda il sito Web il cui indirizzo è http://www.infobyte.it. [65] In questo ambito una menzione speciale va fatta per la fondazione Getty, che oltre ad avere realizzato un buon sito per il Getty Museum (http://www.getty.org), ha costituito un importate centro di ricerca dedicato al settore della digitalizzazione del patrimonio culturale. |