INTERVISTA AI Be I.V.E.

Webmaster: Eccoci giunti al momento tanto atteso dai visitatori del Sito Ufficiale dei Be I.V.E., l'intervista esclusiva al nostro gruppo preferito! Saltiamo i convenevoli ed iniziamo subito col porre una domanda ad uno dei fondatori del gruppo, Jacopo Ballarin, bassista, in arte Riggs, compositore. Come vi è venuta l'idea di fondare la band?

Riggs: Ehilà! Sono felice di essere qui oggi per svelare i retroscena del gruppo ai nostri numerosi fan. Rispondo subito: era un brutto periodo per il Metal, al tempo. La Dance e il Pop dominavano incontrastate. Ongi più piccola merdata che ricordasse l'Hard Rock veniva chiamata New Metal e sembrava che il buon vecchio Heavy, il mitico Power, il superlativo Trash e il fantastico Industrial fossero buoni solo per i fanatici e merda per tutti gli altri. Allora abbiamo deciso di fare qualcosa, di fondare una Band che portasse a vette infinite il Metal, rendendolo complesso e professionale come è la Musica Classica. Una tempestuosa notte invernale fondammo ciò a cui tutti gli amanti della musica ora rendono tributo: i Be I.V.E.!

W: Bene, la risposta sembra esauriente. Vorrei ora domandare a Giacomo Tonon, primo chitarrista, in arte Caccamo, esperto in arrangiamenti. Come siete giunti alla formulazione di un nuovo stile di Metal, il godurioso Freak Metal?

Caccamo: Beh, la definizione di Freak Metal è stata una mia idea. Inizialmente il Nostro Metal non poteva essere più classico, e molte delle nostre prime canzoni volevano esplorare l'intero mondo del Metal, per renderlo più professionale. Il nostro primo album ne è un esempio: ogni canzone è completamente diversa dall'altra, abbiamo spaziato in tutti gli ambiti musicali inerenti al Metal. Volevamo infatti "dire la nostra" su tutto il Metal. Poi, dal secondo album, abbiamo voluto innovare: abbiamo fuso tutti gli stili del Metal in uno, un metal pazzo, un metal grottesco, un metal duro, un metal angosciante: il Freak Metal, che è andato affinandosi sempre più. Difatti si può parlare di vero Freak Metal solo a partire dal nostro quarto album, anche se il cambiamento è iniziato dal secondo.

W: Fantastico, grande risposta. Ora volevo fare una domanda a Mattia Coletti, cantante, in arte Zanna, curatore dei testi. Cosa volete comunicare con il Freak Metal?

Zanna: Vogliamo far capire alla gente comune che sono degli emeriti figli di puttana. Della mera carne ambulante che merita di putrefare, degli ignobili insetti che devono essere schiacciati. Non datemi del crudele: la crudeltà non esiste. Li disprezzo solamente, perché non si distaccano dalle bestie e vorrebbero che tutti fossero come loro: invidia per chi non si uniforma forse? I molti perciò meritano di essere dominati dai pochi, nella fattispecie: noi. Il Freak Metal altro non è che un modo di comunicarlo in maniera grottesca, in maniera disarmante, cercando di distruggere ogni fottutissima idea preconcetta e scandalizzando gli ascoltatori. Un tripudio musicale difficilissimo da comprenere e da apprezzare di primo acchito. Perciò fottetevi.

W: Grazie a Zanna, che come sempre è molto esauriente. Ora voglio porre una domanda a Marco Dus, chitarrista ritmico, in arte Sambo. Ve lo aspettavate un successo così stratosferico?

Sambo: No, non ce lo aspettavamo affatto, anzi, credevamo che tutta la nostra arte non sarebbe stata apprezzata, che fosse andata perduta. Invece abbiamo la nostra schiera di fan accaniti, i "Be I.V.E. Slaves", che sono il fan club ufficiale, senza contare i fan club non ufficiali e tutti coloro che ci ascoltano con piacere, pur non facendo parte di nessun fan club a noi dedicato.

W: Grazie anche a Sambo. Ora una domanda a Simone Dal Col, batterista, in arte M'bicio. Come sei entrato a far parte dei Be I.V.E.?

M'bicio: Beh, è stato un colpo di fulmine da parte loro. Suonavo i timpani per l'orchestra sinfonica di Vienna. Ero uno dei musicisti più giovani. I Be I.V.E. avevano appena perso il loro precedente batterista, poiché aveva preferito andare a suonare con l'allora più affermato gruppo degli Ipodermic Angels (band che si è sciolta ormai dieci anni or sono, mentre noi siamo ancora qui). Ebbene, erano venuti ad un concerto dell'orchestra ed hanno notato la mia performance. Mi hanno poi contattato e, scoperto che sono in grado di suonare tutti gli strumenti a percussione esistenti, mi hanno concesso di entrare nel gruppo. Per un po' di tempo ho continuato a suonare per l'orchestra sinfonica (al fine di mantenermi economicamente), poi, dopo il primo album, l'ho abbandonata e ora sono un Be I.V.E. a tempo pieno da molti anni ormai.

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W: Bene, M'bicio. E ora passiamo al tastierista, The Mistery Man. Come mai sei l'uomo del mistero??

The Mistery Man: E che cazzo ne so? Sono loro i malati che mi hanno chiamato così, in realtà mi chiamo... [Schiamazzi degli altri cinque per coprire la sua voce]

W: Grazie a tutti voi per la splendida intervista. Avete un'ultima cosa da dire a ciascuno dei vostri fan?

Be I.V.E. (in coro): Tanti auguri a te... Fatti un dito!!!

 

 

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