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Luigi
Botta, saviglianese, nasce nel 1949. Compie gli
studi artistici, liceo e Accademia Albertina di
Belle Arti. Sin da giovane si trova occupato
nell'attività dell'insegnamento, in
qualità di docente di Educazione visiva e di
Discipline pittoriche. Non disdegna però,
anche con successo, intraprendere la strada delle
arti visive. Fortemente impegnato in un settore
d'avanguardia, sul finire degli anni '60 vince due
volte l'ambita rassegna dei «Giovani
Artisti» di Torino, partecipa alla biennale di
Parigi, tiene personali a Torino, Milano ed altre
città d'Italia e collettive in gallerie e
musei di tutta Europa. Una sua incisione viene
scelta dal Soprintendente nazionale come la
più interessante realizzata in Italia
nell'anno 1972, ospitata da allora nel Gabinetto
Nazionale delle Stampe di Roma. Di lui si occupano
numerosi critici ed alcune sue opere vengono
pubblicate su cataloghi e periodici d'arte.
Collezioni private e musei pubblici conservano
alcuni suoi lavori di quegli anni. Realizza alcuni
filmati sperimentali ed è invitato, seppure
non vi partecipi per scelta, a presentarli in
alcune tra le più importanti rassegna
mondiali. Nel 1975, quando è sollecitato a
proporre i proprii interventi in Germania e per lui
si stanno probabilmente aprendo, grazie ad un
critico che ne segue passo passo il lavoro, le
strade verso la Biennale di Venezia, cessa per
scarsa convinzione questa
attività.
Già
parzialmente impegnato nel giornalismo, intensifica
questo nuovo lavoro assumendo incarichi nel
quotidiano «Gazzetta del Popolo». E'
redattore e curatore delle oltre trecento puntate
della rubrica «Monumenti da salvare».
Eletto in comitato di redazione in rappresentanza
dei corrispondenti e pubblicisti esterni, è
per alcuni anni chiamato a svolgere attività
sindacale e a contribuire insieme a Piero Bianucci,
responsabile di «Tuttoscienze» ed autore
di parecchi «titoli» di studi
astronomici, ed Ezio Mauro, attuale direttore di
«Repubblica», alla soluzione dei problemi
di categoria.
È
nel 1978 che pubblica il suo primo libro che
riguarda il caso Sacco e Vanzetti. Finalista al
premio «Acqui storia», il volume ottiene
favorevoli recensioni in più Paesi e rimane
ancor oggi, a distanza di oltre quattro lustri, il
più importante ed aggiornato documento sui
due italiani condannati a morte negli
Usa.
Dirige
poi i suoi sforzi alla scoperta dell'arte e della
storia saviglianese. È il primo a
codificare, con il libro «Piazza
Vecchia», la necessità di ripristinare
la centrale piazza Santa Rosa di Savigliano.
Pubblica poi, sulla sua città, una trentina
di volumi, alcuni dei quali con taglio storico ed
altri più discorsivi. Tra questi «Tra
le vecchie nuove mura», «Il Settecento a
Savigliano», «Quattrocento anni di
funzioni religiose», «Margarita»,
«Il palazzo del Maresco»,
«Savigliano senza tempo» ed altri. In
contemporanea dirige il mensile «Natura
Nostra» pubblicato per tredici anni con oltre
duemila pagine date alle stampe, curando anche
l'uscita dei «quaderni» della medesima
collana.
Dedica
cinque anni alla preparazione e stesura del
più corposo volume pubblicato sulla
provincia di Cuneo, quello intitolato
«Cn», che raccoglie i testi di oltre
cento autori.
Sposato
con Carmen Levrone, è padre di due ragazzi
gemelli, Alessandro e Federico, studenti superiori
ed appassionati musicisti, suonatori
rispettivamente di saxofono e di tromba.
Giornalista-pubblicista, è stato eletto
consigliere comunale di minoranza a Savigliano. Tra
le altre cose è presidente del Consiglio
d'Istituto dell'Itg «Eula» e, per
coinvolgimento familiare, presidente dell'Atletica
Savigliano. È membro del Distretto
scolastico di Savigliano, della Commissione
biblioteca e della Fondazione Del Noce, entrambe
con sede nella medesima città. Ha
collaborato a suo tempo con La Stampa, Stampa Sera
e numerosa pubblicistica locale. Ha anche
interpretato «Saraset». È
direttore responsabile di «Teleradio
Savigliano» e di altre pubblicazioni minori ed
è presente -perché citato per le sue
attività e per i suoi testi- in numerosii
siti Internet. È attivo nel settore della
grafica e comunicazione. Chi lo conosce sa che non
gli manca la fantasia, la creatività e la
passione per la sua città,
Savigliano.
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