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ECA STACK - EFEDRINA

L'efedra (efedrina) è usata in Cina da circa duecento anni. La forma più comune di ephedra è la pianta cinese Ma Huang, il cui estratto attivo è appunto l'efedrina.

L'efedrina è un alcaloide (come anche la caffeina e la cocaina) con proprietà termogeniche e anoressizzanti. Comunemente l'efedrina è impiegata nei trattamenti dell'asma, delle bronchiti o delle congestioni nasali, come bronco dilatatore.

Come simpatomimico, l'efedrina agisce stimolando il sistema nervoso simpatico (una delle due parti del sistema neurovegetativo, le cui funzioni più importanti sono le regolazioni del battito cardiaco e della pressione arteriosa, il tono e le motilità dei visceri cavi, l'accomodazione della vista e la dilatazione dei bronchi). Il meccanismo d'azione si basa sulla stimolazione dei terminali dei nervi presinaptici al rilascio di norepinefrina, (comunemente chiamata noradrenalina NA). Questo, tra l'altro, si traduce anche in un aumento dell'adrenalina (Adr) circolante. Una volta rilasciato, il neurotrasmettitore noradrenalina interagisce con i recettori beta-adrenergici presenti sulle membrane cellulari degli adipociti (cellule di grasso). Quando il recettore beta-adrenergico viene occupato dalla norepinefrina (NA) iniziano (all'interno della cellula) una serie di reazioni che conducono all'incremento della lipolisi.

 

L' ECA-STACK (EFEDRINA - CAFFEINA - ASPIRINA)

L'efedrina quindi stimola la lipolisi incrementando la noradrenalina (NA) rilasciata tra le terminazioni nervose del sistema simpatico. Questo incremento di NA attiva i recettori beta-adrenergici che incrementano la quantità di cAMP nelle cellule dei grassi e dei muscoli. Questo crea come effetto un incremento della lipolisi nelle cellule dei grassi, e un incremento della sintesi proteica nelle cellule dei muscoli. Vengono inoltre attivati anche dei meccanismi di controreazione negativi (fosfodiesterasi, prostaglandine, adenosina). La caffeina ha delle proprieta inibitorie sulle fosfadiesterasi ed interferisce con i recettori dell'adenosina. Queste proprietà assieme alla capacità di riutilizzo della NA, fanno della caffeina la sostanza ideale da combinare all'efedrina. L'aspirina ha mostrato di poter incrementare l'efficacia dell'efedrina in alcuni individui, presumibilmente per mezzo della sua azione inibitoria sulle prostaglandine.

L'efficacia migliore si è notata combinando 20mg di efedrina a 200mg di caffeina e 300mg di aspirina, trè volte al giorno, circa 30' prima dei pasti.

Gli effetti collaterali sono associati all'attivazione del sistema nervoso simpatico, e cioè: anoressia, aumento della pressione sanguigna, tachicardia, costipazione, insonnia, agitazione, ansietà, nervosismo e depressione.

Gli effetti desiderati sono: l'incremento della termogenesi; l'incremento della lipolisi nelle cellule grasse e della sintesi proteica nelle cellule muscolari. Molti dei risultati relativi alla perdita di peso ottenuta con somministrazione di efedrina sono relativi alla diminuzione dell'appetito.