VASCO
ALBUM
CONCERTO SAN SIRO
L’ INIZIO DEL MITO
Sotto la spinta dei suoi amici, tra cui Gaetano
Curreri, attuale leader degli
Stadio,
incide nel 1977
il suo primo 45
giri, contenente i brani Jenny è pazza e Silvia, per
l'etichetta Borgatti Music (che fino ad allora aveva
curato la produzione e distribuzione di dischi legati al genere "liscio")
seguito dal suo primo album,
Ma
cosa vuoi che sia una canzone, pubblicato nel 1978,
a tiratura nazionale, ma praticamente venduto solo in Emilia-Romagna. Nel 1979
esce il suo secondo album Non
siamo mica gli americani che contiene tra le altre canzoni anche Albachiara, che in futuro diventerà uno dei suoi
maggiori successi e pezzo conclusivo di gran parte dei suoi concerti.
Segue l'album Colpa
d'Alfredo (1980);
la canzone che porta il titolo dell'album viene
censurata dalle radio, perché contiene termini ritenuti offensivi.
La popolarità di
Vasco Rossi, che inizia a farsi conoscere anche a livello nazionale,
cresce in seguito a una sua esibizione dal vivo, durante la nota trasmissione
televisiva Domenica
In. In questa occasione canta la canzone Sensazioni forti e la
sua esibizione viene ampiamente criticata dal
giornalista Nantas Salvalaggio (che
sarà, nel testo della futura hit Vado
al massimo, definito da Vasco "...quel tale che scrive sul
giornale...") che, in un suo articolo sul settimanale Oggi,
si scaglia contro il cantante e contro la RAI,
colpevole di ospitare nel suo più popolare programma della domenica un simile
esempio di "ebete, cattivo e drogato".[3]
Il rocker ed il suo staff protestano nei confronti
del giornalista, ma l'inconveniente, nei fatti, aumenta il nascente mito del
"Blasco".
Nel 1981
esce l'album Siamo
solo noi considerato dalla critica come uno tra i suoi lavori
migliori; la canzone che dà il titolo all'album verrà più volte identificata
come un vero e proprio "inno generazionale" tutt'oggi
attuale per i suoi fans.
BIOGRAFIA
Vasco
Rossi, comunemente noto con il solo nome Vasco o con l'appellativo Blasco, nasce a Zocca,
paesino dell'appennino
tosco-emiliano tra Modena
e Bologna,
il 7
febbraio 1952.
Il nome gli viene dato dal padre Giovanni Carlo, di
professione camionista,
in omaggio a un omonimo compagno di prigionia in Germania
durante la seconda
guerra mondiale. Trascorre una infanzia serena,
circondato dall'affetto della sua famiglia, mostrando un carattere timido.
Fin da bambino, su decisione della madre, casalinga appassionata di musica, viene iscritto a scuola di canto dal maestro Bononcini e inizia ad appassionarsi al mondo della
musica. A 13 anni vince l'"Usignolo d'oro", una manifestazione canora
modenese, nata per contrastare lo Zecchino
d'oro, mentre a 14
anni entra a far parte del suo primo gruppo musicale, chiamato
"Killer", nome successivamente trasformato in un più rassicurante
"Little Boys"; del gruppo fa parte anche
Marco Gherardi, che più volte sarà compagno di
avventura di Vasco.
Nel 1967,
ottenuta la licenza media, la famiglia lo iscrive all'istituto dei salesiani
San Giuseppe a Modena,
per conseguire il diploma. L'esperienza in collegio si rivela traumatica, i
tutori si mostrano molto severi, e Vasco ha un
carattere ribelle e poco propenso alle rigide regole dell'istituto; inoltre,
lega poco con i compagni di collegio, che tendono a isolarlo e schernirlo per
le sue origini di paese. È un periodo che segnerà profondamente il carattere di Vasco Rossi: il pessimo rapporto con i
salesiani, influenzerà il suo rapporto con le figure ecclesiastiche, mentre
sviluppa una sorta di complesso per le sue origini montanare, con cui impara a
convivere col tempo, senza riuscire a superarlo del tutto perfino in età
adulta. Scappa due volte, rifugiandosi a casa di una zia a Bologna,
e, in seguito alla seconda fuga, il padre si rassegna a iscriverlo al ragioneria Tanari del capoluogo
emiliano, dove alloggia presso la casa della zia e dove consegue il diploma,
senza demeritare né brillare negli studi.
Vasco vive Bologna
in un periodo di particolare fermento, quando divampa la contestazione
studentesca, e la città è particolarmente coinvolta. Appoggia le posizioni anarchiche,
anche se non si distingue per la partecipazioni alle
lotte politiche, cui resta fondamentalmente indifferente. È molto affascinato,
invece, dal mondo del teatro,
tanto che matura il sogno di iscriversi al DAMS
per frequentare il corso di Teatro alternativo, ma il padre non approva l'idea,
pertanto, nell'autunno del 1972
si vede costretto ad iscriversi a Economia e commercio a Bologna. Pochi mesi
prima aveva aperto, insieme a Marco Gherardi, suo
amico di infanzia, un piccolo locale, il "Punto Club", nei pressi di Zocca,
che più tardi diventerà una vera e propria discoteca;
in questo primo periodo viene utilizzato come base per organizzare feste ed
eventi, e Vasco si spende per l'organizzazione con discreti risultati.
Rossi si trasferisce presso una casa
in affitto a Bologna
insieme a due amici, e decide di prendere seriamente l'impegno universitario;
tuttavia, dopo un buon inizio, si lascia sedurre dalla turbolenza della Bologna
di quegli anni. Si iscrive al Manifesto,
continuando però a restare sempre piuttosto ai margini
della lotta politica; frequenta il Teatro Evento di Bologna, per il quale
firmerà qualche regia e qualche presenza come attore; e, infine, si fidanza con
Paola Panzacchi, una convinta femminista, iniziando
una storia d'amore molto difficile, da cui uscirà "con le ossa
rotte", e che lo porterà ad avere posizioni sempre più maschiliste.
Inoltre, amplia notevolmente la sua cultura musicale: oltre agli italiani Battisti,
Guccini, De
Gregori, ascolta molto rock anglosassone,
soprattutto i Rolling Stones.
Nel 1974,
abbandona definitivamente Economia e Commercio, e si iscrive a Pedagogia,
più affine alle sue inclinazioni, tanto che abbandonerà gli studi a soli otto
esami dalla laurea. L'anno successivo si trasferisce a Modena, per risparmiare
sull'affitto, dividendo l'appartamento con altri amici.
Il 1975
è un anno storico per la sua formazione. Convinto dall'idea dell'amico storico
Marco Gherardi, fonda "Punto Radio", una Radio
libera sul modello delle centinaia che nascevano in quegli anni in Italia,
destinata a servire il pubblico dell'Appenino
tosco-emiliano. Diventerà famoso un programma da lui condotto "Il
Muretto" in cui con un contatto attivo con gli ascoltatori svilupperà
tematiche sulla vita e sulla filosofia che si riveleranno importanti per il suo
futuro discografico. L'esperienza della radio è decisiva per la
carriera di Vasco Rossi. Prima di tutto, gli dà la possibilità di
maturare come show man, visto che Rossi sarà uno dei principali dee-jay sia dei programmi radiofonici sia delle serate
speciali che la radio organizzerà presso le principali discoteche dell'Emilia
Romagna, e, in secondo luogo, gli darà l'opportunità di conoscere una
serie di persone fondamentali nella sua futura carriera, come Riccardo
Bellei, Gaetano
Curreri, Maurizio
Solieri, Massimo
Riva, allora giovanissimo, e Red Ronnie, che allora lavorava per la BBC,
un'altra radio libera di Bologna.
È proprio nelle
serate-evento organizzate dalla radio nei locali emiliani che Vasco Rossi, per
la prima volta, imbraccia la chitarra e canta al pubblico alcune canzoni,
comprese alcune scritte da lui stesso.