Come effettuare il Riconoscimento

 

Fin qui la parte che riguarda l'ecologia dei funghi e cioè il loro modo di vivere nel più ampio disegno della natura. Chi passeggia però per i boschi alla ricerca di questi prelibati frutti, prima o poi viene per così dire assorbito dall'ambiente stesso in cui si muove: la bellezza e il continuo rinnovarsi dei fenomeni naturali, ai quali fa da spettatore, lo coinvolgono e lo interessano sempre di più; osserva con maggiore attenzione le più svariate e strane forme di funghi che incontra. La curiosità, che è una componente intrinseca dell'uomo, fa il resto e quello che era un micofago diventa a poco a poco un micofilo, da semplice mangiatore di funghi ne diviene cioè osservatore attento e quindi studioso.

Dopo un po' di tempo però, perfezionata la capacità di riconoscere quelle poche specie di funghi che si distinguono con facilità, incominciano le prime difficoltà. Si raccolgono degli esemplari che si rigirano tra le mani e si osservano in tutte le maniere senza venire a capo di niente; ecco, è a questo punto che ci si rende conto della necessità di una guida.

La prima soluzione che generalmente si addotta è quella di iscriversi e di frequentare un gruppo micologico. Di questo tipo di associazioni ce ne sono in ogni città e una costante frequentazione permette di aumentare notevolmente il numero di specie che si riesce a riconoscere; si inizia a usare con familiarità la corretta classificazione botanica (nome latino), ma ci si accorge anche delle enormi difficoltà che si incontrano nello studio dei funghi gli esperti del gruppo, quando gli si mostra una qualche specie poco nota, generalmente si limitano a un "E'…Potrebbe essere ", qualche volta arrivano a un timido "Non lo so", ma se per caso, per un qualsiasi motivo, gli esperti mancano, è il buio più assoluto. Cosa accorre fare allora in questo caso? Come comportarsi per effettuare correttamente il riconoscimento della specie da noi non identificata? Solitamente ci si limita a confrontare l'esemplare sconosciuto con i disegni o le fotografie dei libri che si hanno a disposizione finché non si individua una rassomiglianza. Purtroppo, però, anche senza volerlo, si è portati istintivamente a far combaciare i caratteri del fungo che si desidera identificare con quelli dell'esemplare illustrato che più gli assomiglia. Così facendo si inizia però il percorso di studio dalla coda invece che dal capo. Ecco quindi, da parte di chi ha percorso, talvolta con molta fatica, la stessa strada, una traccia per un lavoro più organico.

Prima di tutto occorre studiare il nostro esemplare da solo, annotando con cura le caratteristiche osservate. Gli appunti raccolti vanno poi confrontati con le descrizioni presenti nei libri (possibilmente di buona qualità). Quando si arriva a una presunta identità, solo allora, si potrà confrontare l'esemplare con l'illustrazione corrispondente, sempre pronti a rifare tutto il percorso nel caso di un risultato negativo.

Vediamo ora quali sono i caratteri che bisogna osservare con cura, concentrando le spiegazioni su quelli macroscopici, che pur nella loro relativa insufficienza, consentono tuttavia in molti casi di arrivare a una determinazione sicura.

Ci limiteremo inoltre ai funghi della famiglia degli agaricali, che raccoglie la maggior parte degli esemplari che incontriamo nelle nostre ricerche; sono caratterizzati da un cappello sostenuto da un gambo e l'imenoforo (l'organo che produce le spore) e formato da lamelle o da tubuli. Rappresentano i funghi più evoluti e di conseguenza i più ricchi dei cosiddetti caratteri distintivi.

 

CARATTERI DISTINTIVI DEI FUNGHI

Morfologici: forma, colore, grossezza, presenza di veli...

Organolettici: odore, sapore...

Anatomici: struttura intima ( necessitando però per l'osservazione

del microscopio, vengono esclusi da questo lavoro ).

Chimici: reazioni colorate all'aria o al contatto di alcuni reagenti chimici.

Biologici: crescita, sviluppo, riproduzione, nutrizione ( necessitano però

di studi lunghi e complicati sono riservati agli specialisti ).

Ecologici: habitat, ossia ambiente di crescita.

 

Osservazioni al momento della raccolta

Per una corretta identificazione, i funghi vanno sempre raccolti interi, scalzandoli con delicatezza dal terreno o da altro eventuale substrato, prendendoli per il gambo e torcendoli più volte; possibilmente vanno poi raccolti nei vari stadi di sviluppo, poiché allo scopo hanno la loro importanza anche le trasformazioni che avvengono durante la crescita.

Al momento della raccolta vanno studiati quelli che sono i caratteri ecologici, osservando con cura la natura circostante, le piante che ci sono, il tipo di terreno, l'esposizione, l'umidità ecc. Importante è anche considerare il loro modo di crescere, cioè la loro disposizione sul terreno, che può essere a strisce, a circoli, a zig zag, a individui singoli, a gruppi; essi possono inoltre essere connati, cespitosi, fascicolati ecc.

Vanno poi osservati i caratteri organolettici, e cioè odore e sapore. L'odore in alcuni casi può essere molto caratteristico (aglio, anice, mandorle amare, pesce ecc.), e qualche volta è sufficiente alla identificazione della specie che si sta studiando. Altre volte può essere appena percettibile e, in questo caso, molto personale e spesso anche controverso; taluni autori usano poi dei termini di raffronto che sono quasi impossibili da verificare.

Il sapore (masticare a lungo senza inghiottire) può essere dolce, acre, piccante, amarognolo, amaro, nauseante ecc.

 

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