Un problema nella realizzazione di ologrammi in materiali fotorefrattivi è rappresentato dalla lettura. Illuminando un ologramma con l'onda di riferimento, gli elettroni vengono nuovamente fotoeccitati e si riduce la modulazione dell'indice di rifrazione precedentemente indotta. Per avere registrazioni non cancellabili da letture e che non si dissolvano per decadimento (si veda par. 1.2.6), è possibile fissare l'ologramma attraverso termal fixing [22,34]. La tecnica consiste nel registrare le figure di interferenza ad una temperatura di circa 180 °C, alla quale i protoni (ed eventuali altri ioni positivi) diventano mobili e gli elettroni, che non vengono fotoeccitati durante la registrazione, non sono termoeccitati. I protoni mobili migrano condotti dal campo elettrostatico dovuto alla ridistribuzione di Fe2+ e Fe3+, finchè la distribuzione dei protoni non crea un campo elettrostatico che compensa quello dovuto ai Fe2+ e F3+. La ridistribuzione di protoni riproduce perciò la figura di interferenza. In seguito, il campione di niobato di litio viene portato a temperatura ambiente ed illuminato omogeneamente con luce non coerente. Gli elettroni trapped vengono fotoeccitati e parzialmente ridistribuiti, mentre i protoni rimangono immobili: parte del reticolo dei protoni rimane incompensato, e il conseguente campo elettrostatico associato induce, via effetto elettro-ottico, una modulazione permanente dell'indice di rifrazione.
Guide di luce in niobato di litio drogato con ferro per applicazioni
olografiche
Barbara Imperio
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