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Venerdì 4 Dicembre 2015

ore 16.30

c/o sala conferenze Ospedale Santa Caterina Novella
GALATINA

L'AVO di Galatina incontra Slow Medicine sul tema della demenza
 

Nelle loro attività formative quest'anno i volontari AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) di Galatina hanno chiesto che fosse trattato il tema della demenza come gruppo di malattie (malattia di Alzheimer, demenza vascolare, demenza connessa all'abuso di alcool, per ricordarne solo alcune) inquietanti e impegnative per chi si dedica all'assistenza.

Un ammalato con demenza perde la capacità di esprimere i propri bisogni, non ricorda le informazioni, non riconosce luoghi e persone e, se aumenta la necessità di supervisione ed aiuto, può non essere agevole metterli in atto perché l'ammalato si oppone. La fase avanzata di malattia vede l'accentuarsi di disturbi di varia natura, compresa la difficoltà ad alimentarsi ed idratarsi. La vicinanza agli ammalati ed alle loro famiglie ha consentito ai volontari AVO di guardare a questo tipo di malattie con la consapevolezza del disagio che comportano, delle scelte difficili che possono richiedere e del senso d'impotenza che può prevalere.

L'angolatura sotto la quale sarà trattato il tema è quella della nutrizione e dei disturbi comportamentali attraverso alcune delle raccomandazioni proposte nell'ambito del progetto di Slow Medicine "Fare di più non significa fare meglio".

Slow Medicine è un'associazione nata nella convinzione dei suoi fondatori che "cure appropriate e di buona qualità e un'adeguata comunicazione fra le persone riducano i costi dell'organizzazione sanitaria, riducano gli sprechi, promuovano l'appropriatezza d'uso delle risorse disponibili, la sostenibilità e l'equità dei sistemi sanitari, migliorino la qualità della vita dei cittadini nei diversi momenti della loro vita" (www.slowmedicine.it).

Per costruire una medicina sobria, rispettosa e giusta l'associazione si è sviluppata come rete che coinvolge professionisti, cittadini, volontari, pazienti, amministrazioni pubbliche per favorire un cambiamento culturale. All'interno dell'associazione si è sviluppato il progetto nazionale "Fare di più non significa fare meglio" che propone delle liste di procedure o trattamenti in uso da evitare perché inutili o addirittura dannosi, ovvero inappropriati. Le 28 liste finora pubblicate sono state stilate dalle 26 società scientifiche aderenti. Le raccomandazioni contenute nelle liste sono oggetto di seminari, comunicazioni a congressi e tavole rotonde; il prossimo seminario del 4 dicembre a Galatina è il primo incontro ufficiale di Slow Medicine con AVO.

I volontari AVO rappresentano una risorsa per favorire una medicina rispettosa delle esigenze basilari di ogni persona, specie se in condizione di necessità. L'atteggiamento "slow", ovvero riflessivo e non soggetto all'ottica distorta che privilegia la quantità delle prestazioni rispetto alla qualità, fa parte del patrimonio culturale di chi si dedica a questo tipo di volontariato e offre una relazione d'aiuto disinteressata e aperta a chiunque, utilizzando il proprio tempo e arricchendo le proprie conoscenze per essere più adeguato ai bisogni.

Mariolina Congedo
Fabiola Spada

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Protocollo d'intesa tra Fratres Donatori di sangue e Federavo (Federazione delle AVO)  

Firmato dai due presidenti nazionali, PierLuigi Crenna per Federavo e Luigi Cardini per Fratres, un protocollo di collaborazione per sostenere,sviluppare e pubblicizzare gli scopi di ciascuna Associazione e realizzare progetti comuni da sviluppare principalmente nel mondo scolastico.

 
 
 
 
 
 
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