Olga Matarazzo
source: http://www.geneall.net
* São Paulo, São Paulo 01.07.1894

Padre: Francesco, conte Matarazzo * 09.03.1854
Madre: Filomena Sansivieri * 15.08.1850
Matrimoni Giovanni Alliata, principe di Montereale e Villafranca * 13.08.1877 
Figli Fabrizio, 3º principe Alliata * 08.07.1926  Yana Cini

Francesco, conte Matarazzo
* Castellabate di Salerno - Italy 09. March 1854 + São Paulo 10 February 1937
Genitori
Padre: Costabile Matarazzo * 24.12.1830
Madre: Mariangela Jovane * 15.08.1835
Matrimoni
Filomena Sansivieri * 15.08.1850

Figli
  • Giuseppe, conte Matarazzo di Licosa * 05.04.1877  Anna de Notaristefani dei Duchi di Vastogirardi
  • Andrea, conte Matarazzo * 13.08.1881  Amália Cintra Ferreira
  • Ermelino Matarazzo * 14.05.1883
  • Teresa Matarazzo * 15.03.1885  Gaetano Comenale
  • Mariangela Matarazzo * 07.11.1887  Mario Comide
  • Attilio, conte Matarazzo * 27.01.1889  Adele dall’Aste Brandolini
  • Carmela Matarazzo * 27.01.1891  Antonio Campostano
  • Lydia Matarazzo * 11.11.1892
  • Olga Matarazzo * 01.07.1894  Giovanni Alliata, principe di Montereale e Villafranca
  • Ida Matarazzo * 01.12.1895
  • Claudia di Matarazzo * 12.03.1899  Francesco Ruspoli, 8º principe di Cerveteri
  • Francesco, conte Matarazzo * 14.08.1900  Mariangela Matarazzo
  • Luigi Eduardo, conte di Matarazzo * 03.05.1902  Bianca Troise


LA FAMIGLIA MATARAZZO
source: http://www.ambasciatadelbrasile.it/pages/bras_ital/imm_f_cap09.htm

Capitolo 9 - LA FAMIGLIA MATARAZZO

Primo di nove fratelli, Francesco Matarazzo (1854-1937) arrivò al porto di Santos nel 1881, all'età di 27 anni, accompagnato, così sembra, dalla moglie e dai due figli più grandi. Originario di Castellabate, in provincia di Salerno, si recò immediatamente a Sorocaba, all'interno dello Stato di São Paulo, dove pochi mesi dopo aprì il suo primo stabilimento commerciale. Sempre a Sorocaba iniziò la sua attività industriale per la produzione di strutto di maiale. Solamente nel 1891, in possesso di una discreta fortuna, si stabilì a São Paulo, dedicandosi inizialmente al commercio. Nel frattempo, erano arrivati in Brasile anche due dei suoi fratelli: a uno di essi Francesco affidò la direzione della fabbrica di Sorocaba, che lui lasciava, mentre con l'altro fratello si mise in società per costituire la sua prima azienda paulistana. A partire dal momento in cui si stabilì a São Paulo, Francesco Matarazzo avviò una serie di imprese che si moltiplicarono rapidamente e che coprivano svariate aree di interesse, molte delle quali notevolmente all'avanguardia per quell'epoca. È in questo momento che prese forma il suo profilo di industriale. Nel 1900 inaugurò un'industria per la macinatura del grano e poco dopo un'altra, per l'estrazione di olio dal cotone. La prima inaugurò un'attività industriale ancora sconosciuta nel paese; l'altra, anch'essa all'avanguardia, rappresentò la prima fabbrica del genere a São Paulo. Il complesso industriale creato coprirà il settore alimentare, quello tessile, quello chimico e metallurgico, e quello petrolifero, tra gli altri. Le attività comprendevano anche il settore finanziario: nel 1900 prese parte alla fondazione della Banca Commerciale Italiana di São Paulo; alcuni anni dopo fu azionista, membro fondatore e primo presidente della Banca Italiana del Brasile; a partire dal 1911 diventò il rappresentante locale del Banco di Napoli, detentore del monopolio delle spedizioni di denaro verso l'Italia, effettuate dagli italiani che lavoravano all'estero. Tutto questo prima della creazione della Casa Bancária Matarazzo. Ricevette anche un riconoscimento del re d'Italia, paese ove rimase per tutta la durata della Prima Guerra Mondiale.
Il Conte Francesco Matarazzo morì nel 1937, lasciando ai suoi eredi e successori il più importante gruppo industriale del paese. Le Indústrias Reunidas Francisco Matarazzo, con sede a São Paulo, coprivano settori estremamente diversificati e comprendevano all'epoca ben 70 aziende in totale che davano lavoro a circa 20.000 operai.
Spettò a Francisco Matarazzo Nipote, detto Ciccilo, figlio di Andrea, fratello del Conte Francesco, alcune iniziative nel settore dell'arte e della cultura che tanto influenzarono la storia di São Paulo. Oltre ad innumerevoli iniziative minori, Ciccilo merita di essere ricordato per essere stato il fondatore del Museo de Arte Moderna (MAM), della casa cinematografica Vera Cruz, del Teatro Brasileiro de Comédia (TBC), ove si distinsero i direttori Adolfo Celi e Ruggero Jacobbi, quest'ultimo figura centrale nella scena teatrale brasiliana degli anni Cinquanta. Insieme alla moglie Yolanda Penteado, che apparteneva ad una delle più illustri e tradizionali famiglie dell'élite locale, Ciccilo nel 1951 fu anche l'ideatore e il responsabile della realizzazione delle prime Bienais Internacionais de São Paulo e nel 1954 fu direttore della Commissione del IV Centenario, che diresse le commemorazioni del 400° anniversario della città. Si trattava di iniziative di grande peso, sia per gli effetti sul mondo artistico e culturale, sia per il volume dei fondi coinvolti. Senza contare che trovarsi a capo della Commissione del IV Centenario aveva un importante valore simbolico. Le cosiddette "antiche famiglie pauliste" rivendicavano, giustamente, per legittimare tale ascendenza, una presenza di 400 anni nel territorio. Erano i cosiddetti <<quatrocentões>>. Si noti che per dirigere nientemeno che i festeggiamenti di questi quattro secoli di storia, tanto cari al regionalismo di queste élites, fu scelto un figlio di immigrati. Così, il Conte Ciccilo occupò uno spazio di grande onore e prestigio.


Anche se alcuni italo-paulistani arrivarono ad occupare posizioni al vertice della scala sociale, sia nell'industria che nel mercato finanziario o nei grandi commerci, come alcuni casi citati sopra, è pur vero che la maggioranza di essi non vi riuscì. Tutti essi lasciarono segni tanto profondi quanto diversi all'interno della società nella quale erano andati a vivere. In confronto a quanti avevano raggiunto il successo, quelli che non vi erano riusciti si mossero all'interno di altri confini, che furono da essi disegnati e che al tempo stesso li contenevano. Protagonisti delle profonde trasformazioni che segnarono la città di São Paulo, essi formarono i primi contingenti operai al momento della nascita dell'industrializzazione ed entrarono a far parte dei nuovi ceti medi urbani.


LA FAMIGLIA MATARAZZO
source: http://www.gruppomatarazzo.it/storia.php
La Famiglia Matarazzo si distinse all’inizio del XX secolo nel mondo dell’imprenditoria internazionale, grazie a Francesco Matarazzo (1854-1937), diventato in Brasile Conte Francisco Matarazzo, proprietario di un impero industriale senza precedenti e fondatore di una dinastia che ancora oggi ha rappresentanti al governo.
Francesco Matarazzo, primo di nove fratelli, apparteneva ad una famiglia benestante di Castellabate di Stabbia, perse il padre molto presto, e nel 1880 si imbarcò su un piroscafo alla volta del Brasile in cerca di fortuna. A differenza della maggior parte degli immigrati italiani dell’epoca Francesco aveva un grado d’istruzione superiore. A quell’epoca, il grasso suino era una merce molto richiesta, e Matarazzo se ne porta dietro un carico per cominciare la sua avventura brasiliana con un capitale iniziale. Ma era destino che la sua traiettoria cominciasse dal nulla: il carico di grasso, dopo aver attraversato felicemente l’Atlantico, affonda assieme a due bauli di vestiti, nel tragitto dal piroscafo al molo del porto di Santos.
Così il giovane Francesco, quando arrivò al porto di Santos nel 1881, all'età di 27 anni, dovette cominciare dal nulla, appena pochi soldi e i vestiti che aveva addosso
Si recò immediatamente a Sorocaba, all'interno dello Stato di São Paulo, dove iniziò a lavorare come bracciante nelle piantagioni dell’interno e appena riescì a raggruppare un certo gruzzolo aprì un emporio che vendeva grasso suino e altri articoli di prima necessità per i fattori italiani delle grandi fazendas locali, dai coltelli alle zappe, dai cappelli ai cerchioni per le ruote delle carrette. Guadagnò abbastanza per cominciare a barattare le proprie merci per farina, e con la farina cominciò a produrre spaghetti e maccheroni.
Con il capitale montò un allevamento di maiali per ottenere il grasso, e allo stesso tempo fondò il primo "mulino moderno" del Brasile, come annunciò un giornale del 1891, e la prima fabbrica di pasta.
A partire dal momento in cui si stabilì a São Paulo, Francesco Matarazzo avviò una serie di imprese che si moltiplicarono rapidamente e che coprivano svariate aree di interesse, molte delle quali notevolmente all'avanguardia per quell'epoca La spinta che movimentò lo sviluppo delle varie imprese Matarazzo nasceva dall’idea di Francesco non appoggiarsi a nessun fornitore, e di creare così fabbriche per la produzione di materie prime di cui aveva bisogno. Nel 1900 inaugurò un'industria per la macinatura del grano, un'attività industriale ancora sconosciuta nel paese. Il Mulino Moderno Matarazzo, invece degli scomodi barilotti di legno nei quali era venduta la farina sino allora, adottò i pratici sacchi di cotone che avevano fatto la loro apparizione in Europa nel decennio precedente, e il successo fu immediato. Gli ordini cominciarono a fioccare da tutto lo stato, e persino dagli stati brasiliani limitrofi.
Il nome Matarazzo iniziò a diventare famoso. Per insaccare la farina, comprò piantagioni di cotone e costruì una fabbrica di iuta, che prima doveva importare dall’Inghilterra. La fabbrica di iuta si trasformò presto in un impianto di filati di cotone, e Matarazzo entrò nel settore dell’abbigliamento.
Nulla era sprecato nel sistema industriale eretto dal dinamico imprenditore salernitano: dalle piantagioni di cotone i semi furono inviati a Sorocaba per l'estrazione di olio dal cotone, e nacque la prima fabbrica del genere a São Paulo, e con tale olio Matarazzo si inventò di fare prima il sapone, e poi prodotti per la pelle.
Il complesso industriale che creò in pochi anni Francesco Matarazzo copriva il settore alimentare, quello tessile, quello chimico e metallurgico, e quello petrolifero.
Le attività comprendevano anche il settore finanziario: nel 1900 prese parte alla fondazione della Banca Commerciale Italiana di San Paolo; alcuni anni dopo fu azionista, membro fondatore e primo presidente della Banca Italiana del Brasile; a partire dal 1911 diventò il rappresentante locale del Banco di Napoli, detentore del monopolio delle spedizioni di denaro verso l'Italia, effettuate dagli italiani che lavoravano all'estero.
Tutto questo prima della creazione della Casa Bancária Matarazzo
Amico di Guglielmo Marconi e di molti personaggi di spicco dell’alta società italiana, venne insignito del titolo di Conte dal re Vittorio Emanuele III per le sue attività filantropiche e beneficienti tanto in Brasile come a Salerno, dove finanzia la costruzione di un ospedale intitolato proprio al re d’Italia, e dove visse per tutta la durata della Prima Guerra Mondiale.  Nel 1930 il giornale ‘Diario de São Paulo’ può scrivere: "E’ sorto un nuovo Stato brasiliano. E’ lo Stato Matarazzo, che copre tutta la geografia economica del Brasile: se lo stato di San Paolo ha un prodotto interno lordo annuo di 400 mila ‘Contos de Rei’, e lo stato di Rio de Janeiro di 270 mila ‘Contos’, le Industrias Reunidas Matarazzo S.A. incassano all’anno 350 mila ‘Contos’. Si può quindi affermare che il conte Matarazzo rappresenta dal punto di vista economico e finanziario il secondo Stato brasiliano".
Il Conte Francesco Matarazzo morì nel 1937, lasciando ai suoi eredi e successori un titolo nobiliare, che i pronipoti usano ancora oggi, e il più importante gruppo industriale dell’America Latina, definito all’epoca dall’Enciclopedia Britannica tra i primi sei gruppi industriali più importanti al mondo.
Francesco Matarazzo può essere considerato il più grande imprenditore del Brasile e uno dei più grandi capitalisti del mondo. I risultati, all’apice del successo, del suo impero industriale, che per tre decenni fu il maggiore dell’America Latina, sono sbalorditivi: più di 200 aziende, società di navigazione, banche, immensi possedimenti terrieni, filiali in molte parti del mondo, 30.000 dipendenti e un patrimonio che alla sua morte ammontava a oltre 20 miliardi di dollari. Oggi sui resti del parco industriale Matarazzo a San Paolo, sorge un centro commerciale che porta, in loro onore, il nome della grande dinastia
Erede e Presidente di questo grande gruppo industriale è stato il “Cavaliere del lavoro Ermelino Matarazzo di Licosa”, nonno di Livia Matarazzo di Licosa, fondatrice del Gruppo Matarazzo in Italia.
Ermelino Matarazzo, nato a Napoli il 15 giugno 1918, fu l’industriale che importò la Coca Cola in Italia, nonché l’inventore della famosa bibita Fanta, prodotta per la prima volta nella sua fabbrica SNIBEG S.P.A. di Napoli, da una formula da lui studiata insieme ad un’amica, una contessa siciliana proprietaria di agrumeti. Ci piace ricordare la figura di Ermelino Matarazzo di Licosa per gli ideali che hanno sempre guidato la sua vita: “Amore per la famiglia, amore per il lavoro”.
Era un uomo di uno spiccato carisma e di una brillante intelligenza, con la particolare inclinazione all’ascolto: ascolto nei confronti dei bisogni e dell’inventiva dei propri dipendenti e ascolto nei confronti del prossimo da qualsiasi parte venisse.
“Sono sempre stato convinto di volere e dovere vivere con il frutto del mio lavoro e non con le sopravvenienze (tali le ho sempre considerate, e meno male, visto che si sono completamente dissipate)di beni, sussidi, appannaggi pervenuti da assi ereditari, tanto notevoli nella mia famiglia paterna.
Preoccupato di non essere infettato dal morbo del successo, ho cercato di non perdere mai la mia identità, senza ambire ad un’alta posizione sociale o a un potere economico in termini di idolatria. Ho cercato di esercitare con umiltà e riconoscenza al Signore i privilegi che sempre più potevo acquisire.
Più che essere ‘qualcuno’, ho cercato di essere me stesso rispettando i principi etici, morali, legali, di Gentiluomo, di buon Figlio, Marito, Padre, Nonno.
Potenziare posti di lavoro sarebbe il mio testamento più felice”.

“Il potere di un uomo non è dato dalla classe sociale a cui appartiene, ma dalla stima che lo circonda”.

Ermelino Matarazzo di Licosa



Francesco Matarazzo Origem: Wikipédia, a enciclopédia livre.

Francesco Antonio Maria Matarazzo (Castellabate, 9 de março de 1854 — São Paulo, 10 de dezembro de 1937) foi um empresário ítalo-brasileiro que criou o maior complexo industrial da América Latina do início do século XX, tendo sido um dos marcos da modernização no Brasil.

Em 1881, aos 27 anos emigra para o Brasil, em busca de melhores condições de vida. No porto de Santos, perde parte da carga que trazia e, com o dinheiro que lhe sobra, estabelece na cidade de Sorocaba uma empresa de produção e comércio de banha de porco.

Em 1890, muda-se para São Paulo e funda, com os irmãos Giuseppe (José) e Luigi (Luís), a empresa Matarazzo & Irmãos. Diversifica seus negócios e começa a importar farinha de trigo dos Estados Unidos. José participava da empresa com uma fábrica de banha estabelecida em Porto Alegre e Luís com um depósito-armazém estabelecido na cidade de São Paulo.Em 1891, a empresa foi dissolvida e constituiu-se em seu lugar a Companhia Matarazzo S.A. que já conta com 43 acionistas minoritários. Essa sociedade anônima passa a controlar também as fábricas de Sorocaba e Porto Alegre. Em 1900, a guerra entre a Espanha e os países centro-americanos dificulta a compra do produto e ele consegue crédito do London and Brazilian Bank para construir um moinho na capital. A partir daí, seu império se expande rapidamente, chegando a reunir 365 fábricas por todo o Brasil. A renda bruta do conglomerado é a quarta maior do país, e 6% da população paulistana depende de suas fábricas, que, em 1911, passam a se chamar Indústrias Reunidas Francisco Matarazzo (IRFM), uma sociedade anônima.

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Sua estratégia de crescimento segue o lema "uma coisa puxa a outra". Para embalar o trigo, monta uma tecelagem. Para aproveitar o algodão usado na produção do tecido, instala uma refinaria de óleo, e assim por diante.

Em reconhecimento à ajuda que envia à Itália durante a Primeira Guerra Mundial, em 1917 recebe do Rei Vítor Emanuel III o título de conde. Em 1928 participa da fundação do Centro das Indústrias de São Paulo (atual FIESP). Morre na capital paulista após uma crise de uremia.

Títulos e comendas
  • Conte - Decreto Real de 25 de junho de 1917, extensivo aos filhos varões em 2 de dezembro de 1926
  • Cavaliere Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta
  • Cavaliere di Gran Croce del Gran Crodone dell’Ordine della Corona d'Italia
  • Cavaliere del Lavoro
  • Croce al Mertio Ungherese
  • Cavaliere Ufficiale di prima classe dell’Ordine Cruzeiro do Sul