VERDIANA CAMPANA, soprano
materiale tratto dal volume Conosciamoci e facciamoci conoscere di Alida Scocco Marini, Teramo, Edigrafital , 2003, pp. 83-87 |
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Verdiana Campana |
Era nata a S. Giacomo (Mantova) il 24 agosto 1927. Fin da ragazza aveva avvertito una particolare passione per il canto: passava ore in casa a provare e riprovare i brani che più colpivano la sua immaginazione. Aveva sedici anni (c’era la guerra), quando un giorno, mentre stava cantando a piena voce uno dei suoi brani preferiti, fu udita da un gruppo di tedeschi dislocati nella zona. Questi la convocarono al comando e la invitarono a cantare per loro durante le feste organizzate nelle case dei possidenti locali. La giovane, confusa, non avrebbe voluto accettare anche perché non sapeva cosa avrebbe potuto cantare. I tedeschi non solo insistettero ma le promisero anche che sarebbero andati a prenderla a con una carrozza trainata da cavalli. Non riuscendo in nessun modo a declinare l’invito iniziò a esibirsi in pubblico con brani molto graditi e applauditi. Dopo quelle convincenti e ripetute prestazioni, la famiglia decise di farle studiare musica e canto iscrivendola al liceo musicale di Mantova, dove incontrò il M° Ettore Campogalliani - lo stesso che guiderà nello studio canoro il tenore Luciano Pavarotti – il quale apprezzò le qualità canori della giovane, ma soprattutto, dopo un’attenta analisi delle sue corde vocali, rimane sorpreso di constatare che queste sono robuste come quelle di un baritono. Il maestro previde anche, e a ragione, che la ragazza avrebbe mantenuto la qualità della voce anche in tarda età. Le difficoltà causate dalla guerra in atto, però, non consentivano alla giovane di viaggiare facilmente da S. Giacomo a Mantova: i treni non passavano con regolarità, sovente doveva accontentarsi si salire su un treno merci, gli unici a circolare ma che non sempre fermavano nella stazione dove ella doveva scendere. Proseguire tra tanti disagi era quasi impossibile, soprattutto per una ragazza. Il maestro Campogalliani credette di trovare la soluzione al problema invitandola a proseguire gli con lui a Parma, dove, però, avrebbe dovuto abitare, ma la ragazza era ancora troppo giovane per stare da sola in una città dove non aveva né amici né parenti che potevano prendersi cura di lei. Finita la guerra, la zia Egidia, che abitava a Como, decise di ospitarla e si seguirla pur di consentirle di proseguire negli studi musicali. Tramite maestro Ennio Gerelli, allora direttore dell’orchestra della ‘Piccola Scala’ di Milano, fu presentata al celebre soprano Carmen Melis (l’interprete, tra l’altro, di “Madonna Oretta” di Primo Riccitelli e maestra di Renata Tebaldi, soprano già affermato in campo nazionale), iniziò a seguire un ciclo di lezioni private impartitele a casa della Melis, in Piazza Alessandro Volta, a Como. Quando la maestra andò ad insegnare al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, consigliò l’allieva di iscriversi in quella stessa scuola per continuare a seguire le sue lezioni. Ben presto Verdiana divenne una delle sue migliori allieve. Completati gli studi, Verdiana iniziò la sua carriera debuttando nell’opera il Trovatore. Quindi cantò per Radio Monteceneri, la radio svizzera del Canton Ticino; per la radio francese e quella italiana. Tenne concerti in Italia e all’estero: a Londra, in Belgio, Francia, Austria e Svizzera. Nel mese di maggio del 1948 al Teatro Roma dopo essersi esibita nella Bohéme di Puccini in “Mi chiamano Mimì”, nella Tosca in “Vissi d’arte”, e nella Madama Butterfly in “Un bel dì”, nella Traviata di Verdi cantò sia il preludio che la romanza. Nel mese di luglio, in un concerto al Teatro Politeama Verdi di Sermide ottenne un successo strepitoso. Quindi si esibì in un concerto al Lido Bellagio insieme con il soprano Elsa Mella, il tenore Bruno Frascadore e il baritono Giuseppe Medulla, accompagnati al pianoforte dal M° Paolo Lo Monaco. I concerti si susseguivano con ritmo incalzante, a Lille, in Francia, partecipò anche a trasmissioni televisive come ospite d’onore in rappresentanza dell’Italia. Frequenti erano i trasferimenti: nel 1951 ritornò in Svizzera dove, il 14 aprile cantò al Kursaal di Berna, alla festa della Dante Alighieri, alla presenza del ministro d’Italia Egidio Reale e delle autorità diplomatiche e consolari; il il 15 aprile a Neuchâtel, per la cerimonia inaugurale della “Casa d’Italia”; nel mese di settembre allo Sporthaus Zettl di Baden, accompagnata nelle musiche dal M° Enzo Ceraioli noto nel campo operistico come “Bacchetta d’oro”. Sempre nel 1951 l’artista si esibì a Como e a Lecco, insieme con il baritono Massimo Cairoli e al soprano Lia Palumbo. Entrambe le soprano ottennero i favori della critica per “la dovizia eccezionale di voce, di grazie e sensibilità non comuni”. L’articolista del giornale “Tempo Libero” di Como scrisse a tal proposito: “All’esecuzione da parte della signoria Campana dei brani più patetici, esecuzione fatta con ammirabile grazia ed espressione, abbiamo notato parecchi occhi farsi lucidi”. Nel 1954 ritornò di nuovo in Svizzera cantando al Guldeldingen-Casino di Basilea, in occasione della quarta festa annuale; poi a Villa Olmo a Como con il tenore Ottavio Barollo; il 31 maggio 1956 a Lanciano, con il tenore Francesco Willard (Franco Artioli) portò in scena “La Traviata”. In quella occasione conobbe il giornalista Fernando Aurini. I due si rividero l’anno successivo (nel giugno 1957), in occasione di un concerto che la cantante tenne a Teramo. I contatti presero ad intensificarsi durante la fase organizzativa della una serie di concerti commemorativi per il cinquantenario della morte del compositore e violoncellista giuliese Gaetano Braga. Fernando Aurini era uno dei promotori e organizzatori dell’iniziativa. Verdiana Campana cantò con grande successo le musiche composte da Gaetano Braga a partire dal mese di novembre 1957 nei concerti tenuti a Giulianova, a Teramo, in Ascoli Piceno, ad Ancona, a Vasto e a Roma (presso la sede dell’Associazione Abruzzese e Molisana). La forte passione per la musica che accomunava il soprano al giornalista generò tra i due un legame che durerà tutta la vita, portandoli a unirsi in matrimonio nel 1972. (*) Per poter meglio seguire i sopravvenuti impegni familiari, Verdiana Campana decise gradualmente di ridurre il numero dei suoi concerti e delle sue tournée, tralasciando sempre più la carriera e le soddisfazioni professionali che le sue doti naturali e la sua preparazione le avrebbero assicurato. La cantante, che dopo una sua esibizione a Tagliacozzo (Aq) era stata definita la “Callas d’Abruzzo”, prestò negli ultimi anni la sua voce da solista nel coro “S. Cecilia” di Pescara, un gruppo ben affiatato composto da 40 elementi, diretto dal Maestro e Compositore Alfonso Bizzarri, i cui componimenti di musica sacra per coro con tendenza al lirico, consentivano a Verdiana di poter esprimere i suoi acuti, la cui estensione la natura concede a poche voci di poter raggiungere. |
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Villa Olmo - Como, 1955. Verdiana Campana accompagnata al pianoforte dal M° Luigi Mascagni (il cugino del più famoso Pietro) |