Cento anni fa nasceva Raffaele Aurini, bibliotecario e bibliografo, autore del Dizionario della Gente d’Abruzzo

Raffaele Aurini e l'Abruzzo dei libri

(di Fausto Eugeni)

 

Cento anni fa nasceva Raffaele Aurini (Teramo 1910-1974) bibliotecario della Delfico, giornalista, studioso della cultura abruzzese, autore del "Dizionario bibliografico della gente d'Abruzzo", opera celebre e ancora oggi insostituibile, tanto da essere stata ristampata nel 2002, a cura dell'editore Andromeda di Castelli.

 

Nell'atrio della Delfico, lo ricorda agli utenti di oggi, una bella lapide dettata da Giammario Sgattoni che con lui fu in grande amicizia. Un posto d'onore meritatissimo perché Aurini aveva a lungo sognato una nuova sede per la Biblioteca provinciale, che finalmente la togliesse dalla mortificante ubicazione di quel sottoscala del Convitto, in vico del Nardo.

 

Si batté a lungo per il trasferimento a palazzo Delfico e lanciò anche l'idea (oggi realizzata) di un atrio coperto a vetri, come alla Marciana di Venezia. Quando questa ipotesi sembrò cadere cercò di agganciare il destino della biblioteca a quello della nuova nascente Università di Teramo. Nonostante il suo impegno non doveva vedere realizzata questa aspirazione neppure da lontano.

 

Raffaele Aurini era un uomo di cultura, un ricercatore, uno studioso e, soprattutto, un bibliotecario.

Aveva ben chiara l'idea che le biblioteche dovevano lavorare "in collegamento" e riunirsi in qualche modo in sistemi articolati a livello territoriale. Insieme al sovrintendente Giorgio De Gregori, si impegnò a fondo per la realizzazione di un "catalogo unito regionale" che consentisse da ogni centro di poter consultare i cataloghi librari dell'intero Abruzzo.

 

Ce lo ha ricordato di recente Lucio De Marcellis, il biografo di Raffaele e degli altri Aurini (Fernando, Guglielmo, Ernesto) per i quali ha fondato un ricchissimo sito internet e creato le rispettive voci di Wikipedia.

 

L'opera più importante di Aurini, per la quale è ricordato e ammirato, è il Dizionario bibliografico della gente d'Abruzzo, cinque volumi pubblicati tra il 1952 e il 1973 più un sesto lasciato incompiuto alla morte, contenente preziosi profili biografici e bibliografici relativi a 257 scrittori di varie discipline, tutti nati in Abruzzo. Per ciascun personaggio viene riportata una breve nota biografica con ritratto, l'elenco delle opere, edite e inedite, la letteratura critica. Ancora oggi, a 35 anni dalla pubblicazione dell'ultimo volume, i riferimenti di questo Dizionario rappresentano un punto di riferimento insostituibile.

 

Per quanto importante sia l'opera scritta, non bisogna dimenticare però il valore della persona. Mi diceva anni fa un professore universitario: "Aurini ci diceva tutto, non solo ci indicava i libri di cui avevamo bisogno e magari ci indicava anche a mente le collocazioni, ma a volte precisava anche in quali pagine di quel libro si trovavano le notizie giuste". Alla preparazione culturale di prim'ordine Aurini affiancava uno speciale calore umano che l'amico Giammario così volle ricordare: "Dispensò a tutti per un trentennio con il sorriso dell'amicizia e l'umile pazienza dello studioso la conoscenza delle opere e della gente d'Abruzzo".

 

 

Per approfondire: Dizionario bibliografico della gente d'Abruzzo, Teramo, Ars et labor, 1952 - 1973; 2ª edizione con 20 voci inedite in 5 volumi, Colledara, Andromeda Editrice, 2002, si veda in particolare il saggio introduttivo; Raffaele Aurini bibliotecario e bibliofilo, monografia a cura dell'associazione "Amici della Delfico", Teramo, Interlinea, 1994; Lucio De Marcellis, Aurini Raffaele, in "Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico", Castelli (Te), Andromeda editrice, 2006, vol. 1, pp. 189-196.

 

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