S.ON.D.A. PROJECT
Manipulation - 1993 (Warp Art)

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Dopo il bizzarro episodio di La-Bel, S.ON.D.A. costituisce un primo tentativo di dar vita ad un filone sperimentale autonomo e parallelo, basato su improvvisazioni piuttosto complesse ed ispirato a suggestioni onirico-erotiche. Con la parziale collaborazione dell’allora fidanzata Jiza (discreta illustratrice e designer), Deca registrò su nastro nell’arco di due giorni una serie di elaborazioni in presa diretta, utilizzando in modo talvolta poco ortodosso tastiere, microfoni e processori digitali. Sembra che durante l’operazione alcuni larsen prodotti da alte frequenze riverberate fecero saltare i tweeter dei monitor nello studio. Il lavoro finito venne poi confezionato e duplicato in poche decine di copie, distribuite da Atom Institute in una stretta cerchia di collaboratori. Manipulation - ai pochi che hanno avuto l’occasione di ascoltarlo - è sembrato un esperimento riuscito a metà, a causa di uno sviluppo discontinuo delle invenzioni sonore costruite via via durante le registrazioni. Da un lato ci sono gli intrecci vocali e ambientali che avrebbero in seguito generato un’opera certamente più omogenea come Ectoplasm Transmitter; dall’altro ci sono ripetitivi e scarni schemi ritmici su cui germogliano suoni striduli di synth e divagazioni acustiche. Quello che piuttosto resta interessante negli esordi del progetto è che l’acronimo S.ON.D.A. sarà la base concettuale di ben più importanti lavori discografici, a cominciare da Sodoma. S.ON.D.A. sta per Sex ONeiric Distorted Activity, con un riferimento preciso alle teorie del movimento Distonirista - di cui Deca era stato uno dei fondatori nel 1988 - e alla cultura erotico-surrealista più in generale. Manipulation, in effetti, contiene in nuce alcune trovate che successivamente avranno una collocazione creativa precisa, come la filtratura di suoni prodotti dalla vagina che diventano l’eco di note liquide e cristalline e altri esperimenti apparentemente pretestuosi e grotteschi.