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PHANTOM
1998 - Old Europa Cafè
CD

Credits
Deca: sintetizzatori, voce, elaborazioni digitali, programmazioni ritmiche
Registrazioni: Atom Institute e Low Mobile Studio - 1996/97
Mixaggio e master: Maze Studio
Artworks: Deca e Paola Del Balzo
Prodotto da Deca e Rodolfo Protti

Extraterrestrial
part I - 7.43
part II - 6.37
part III - 3.34
part IV - 5.38
Vision Of Faith - 10.02
Vision Of Flesh - 7.52
Dreams And Tears - 6.07
Phantoms - 3.07


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La gestazione dell’album Phantom, pubblicato nel marzo 1998, è stata in assoluto la più lunga della discografia di Deca. La maggior parte delle tracce fu composta e registrata nella prima metà del 1996, trasferita su una semplice cassetta e fatta ascoltare ad un numero ristretto di collaboratori. L’intenzione iniziale non era quella di proporre gli anonimi brani (tutti i titoli vennero elaborati successivamente) come anteprima di un nuovo album. Deca aveva soltanto trovato un altro punto di coesione per le sue sperimentazioni di sintesi sonora, che nelle lunghe partiture trovavano spazio su ipnotici tappeti di bassi magmatici, quasi industriali. Le atmosfere seguivano i percorsi già collaudati di Sodoma e divennero quasi contemporanei proprio del secondo atto di quel fortunato tape-demo, ovvero Sodoma II Final Act.
Tuttavia le tracce del futuro Phantom risultavano ancor più ossessive, ancor più legate ad un’abissale sensazione di disagio e di presagite sciagure. Deca abbandonò comunque per qualche mese il nastro nel suo archivio, maturando nel frattempo altri progetti.
L’occasione di rispolverarlo si presentò quando Rodolfo Protti della Old Europa Cafè cominciò a ventilare la produzione di un nuovo cd sotto l’egida della sua nota etichetta di sperimentalismi estremi. Deca gli sottopose le registrazioni effettuate un anno prima, integrandole finalmente con dei titoli e con le prime bozze di una copertina. Protti approvò il lavoro, raccomandando a Deca il perfezionamento del tutto in tempi brevi. In realtà la seconda fase del progetto si diluì nel corso dei mesi, per ragioni produttive e distributive della label friulana. Deca terminò la masterizzazione dell’album con l’ausilio del fidato Alex Mazzitelli al Maze Studio, aggiungendo alcune parti vocali e il breve brano che chiude l’opera (Phantoms) scritto in concomitanza con il travagliato periodo personale della primavera 1997.
Periodo che fu di fondamentale importanza per la scelta e il completamento di quest’opera, originariamente ispirata a suggestioni esoteriche e sviluppatasi come una sorta di esorcismo dei fantasmi del passato. La crisi profonda che segnò il musicista savonese diventò il catalizzatore di quelle suggestioni e degli esorcismi ormai divenuti una reale necessità.
Phantom comparve nel panorama della discografia alternativa nazionale ed europea con la sua enigmatica e nera copertina, proponendo una radicalizzazione delle ricerche sonore del suo autore, un’evoluzione inaspettata delle cosiddette “virtual-soundtrack”, una inquieta confessione del malessere e di una svolta definitiva.

f. balinesi