Era una bella mattina di un sabato qualunque, un sabato italiano.

Piergiacomo, per gli amici Piergy, si era svegliato da un'oretta e dopo un po' di lampada, una abbondante colazione, un sano bagnetto nella Jacuzzi e una bella rasata "3 testine, 2 motori" si apprestava ad uscire per farsi un giretto, comprare il giornale, passare al bar per giocare il suo solito sistema da 32 euro e fare due chiacchiere con quei mattacchioni del club del quartiere.

Se gli fosse avanzato un po' di tempo avrebbe fatto volentieri una scappata al circolo per controllare il tabellone del torneo di bridge e poi una scorribanda per negozi, ma sapeva già che gli amici del club del quartiere lo avrebbero incatenato in una discussione per l'organizzazione del seminario "La gente comune incontra l'impresa - prospettive di sviluppo per un quartiere più degno e un'Italia più forte" che avrebbe dovuto tenersi tra due giorni nel centro giovanile "Gioventù virgulta".

Mentre usciva dal portone si voltò verso la cassetta della posta..... e la vide lì, che occhieggiava insieme a tante sue simili infilate in bella vista nelle altre cassette. Sì, era lei, se lo sentiva..... la lettera che aspettava da tempo.

Subito la sfilò dalla cassetta e al tatto si rese immediatamente conto di aver avuto ragione: era proprio lei.

Subito lo colse un moto astioso e di vendetta nei confronti dei soliti denigratori che non credevano che sarebbero arrivate.

E invece sì, lo aveva promesso e lo ha fatto. Finalmente il Nostro Condottiero ci aveva dotato di uno strumento utile e aveva dimostrato di poterci raggiungere con una capillarità da far spavento alla migliore organizzazione di spedizioni dell'occidente industrializzato e superiore.

Appena in strada, mentre le operose e gaie famiglie italiane incominciavano un frenetico e proficuo sabato di shopping montando allegramente nelle loro station-wagon, non resistette all'impulso di aprire la busta e di incominciare a servirsi dello strumento.

La aprì e fu colto da un piacevole stupore quando vide il colore blu profondo, le stelle degli Stati Membri, ma soprattutto il nostro Vessillo che garriva al vento di libertà, effigiato con sapienza e con gusto in calce a sinistra dello strumento.

Lesse commosso la lettera firmata dal sacro e operoso pugno del Nostro Condottiero e la ripose gelosamente in tasca prima che le lacrime di virile commozione la potessero bagnare.

Sapeva già cosa avrebbe dovuto fare per l'impostazione del tasso; un suo amico al club aveva già il prezioso strumento e gli aveva fatto vedere la semplice operazione.

Non appena toccò i tasti, una meravigliosa sensazione di unto avvolse i suoi delicati ma virili polpastrelli.

Incredibile!!! Sapeva che il Nostro aveva personalmente imbustato mille strumenti avendolo visto nel bellissimo servizio che la Televisione Italiana Libera aveva mandato in tutti i notiziari di un mese fa, ma non poteva credere al fatto che uno di quei mille strumenti era ora nelle sue mani!!!

Eppure la sensazione di unto era un segno inconfondibile, chiaro e deciso che era effettivamente uno degli strumenti passati nelle operose ma gentili mani del Nostro Condottiero.

Mentre con un certo piacere accarezzava virilmente la tastierina, sentì anche un flebile ma penetrante odore di incenso.

Stava per andare in estasi mistica, quando improvvisamente...... suish.... lo strumento gli scivolò dalle mani.

Fece per prenderlo al volo, ma..... suish.... gli scivolò ancora. Riprovò..... suish...... suish.

Cominciò così una strana ma virile danza rincorrendo lo strumento e cercando di afferarlo ora con una mano, ora con l'altra, ma niente..... suish.... suish....

Mentre era intento a salvare l'integrità dello strumento pestò due merde, una con un piede, una con l'altro..... suish.... suish.... scivolò su un involucro di praline al cioccolato rivestite di simpatici colori..... suish..... travolse una vecchina con tanto di carrello della spesa..... suish.... inciampò più volte in alcune carcasse di vecchi telefonini, ma riuscì con abilità a non sfracellarsi a terra mantenendo sempre il pur flebile contatto con lo strumento..... suish...... suish....

Finì la sua corsa spiattellandosi sotto al bus numero trentuno.

Morì sul colpo.

Ma lo strumento volteggiò ancora per un minuto in aria e si andò a posare con leggiadria all'interno di una carrozzina dove un bimbo sano e italiano rideva felice trasportato dalle amorevoli mani della sua graziosa e operosa mammina.

La mammina sussultò e prendendo in mano lo strumento pianse sussurrando:

"Lo strumento del Nostro Condottiero è giunto fino a te, figliolo. E' un segno del destino. Diventerai qualcuno e forse domani potrai essere alla guida di questo nostro Bel Paese".

L'indomani dopo i solenni funerali del Piergy fu scoperta una lapide vicino al luogo del suo virile sacrificio:

 

IN MEMORIA DEL NOSTRO FIGLIO PIERGY CHE SPREZZANTE DEL PERICOLO DONO' LA PROPRIA VITA PER LA DIFESA DEI BENI E DEI TESORI DELLA NOSTRA PATRIA, DONANDO ALTRESI' FIDUCIA E SPERANZA ALLE GIOVANI LEVE DEL NOSTRO OPEROSO PAESE

 

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