Il 2 Gennaio del 1950 34 soci fondatori diedero vita alla società. Il consiglio direttivo fù composto da:
Presidente: Dott. Alfredo Damiani
Vice presidente: Ing. Luigi Meschini
Segretario: Renato Martelli
Cassiere Provveditore: Francesco Calderini
Membri: Aldo De Gubernatis, Mario Pardini
Allenatore: Prof. Ervinio Biasi
Nel 1952 l’Atletica Livorno riuscì a raggiungere l’ambito obiettivo di essere ammessa alle semifinali nazionali del campionato assoluto di Società.
Nel 1953 arrivò l’affermazione ai Campionati Nazionali Individuali del diciottenne Luigi Ulivelli che con un salto di 7.01 metri si piazzò al secondo posto.
Ulivelli riuscì a ripetere l’impresa nel 1954 con la misura di 7.06 e nel 1957 con 7.23 e nel 1959 con 7.23.
Il grande atleta non fù il solo: anche il fondista Canzio Nevini nel 1957 si piazzò al 6° posto nella gara dei 10.000 metri con il tempo di 32’26’’ e nel 1957 il diciasettenne Fulvio Calamari conquisto il terzo posto nel 400 metri con il tempo di 48""9’.
Il primo decennio di vita si concluse con la partecipazione alle Olimpiadi di Roma del grande Luigi Ulivelli.
Il numero dei soci da 34 iniziali raggiunse la quota di 114 e per i risultati ottenuti dagli atleti bianco verde e per gli ottimi piazzamenti che questi atleti ottennero nei Campionati Assoluti l’Atletica Livorno entò nell’elitè della scena dell’Atletica Leggera.


 In questo decennio L’Atletica Livorno consolidò il suo prestigio con i suoi ottimi atleti tra cui citiamo: i fondisti Fulvio Calamari e Canzio Nevini, il lanciatore di peso Luciano Ciucci, il velocista-ostacolista-lunghista Beppe Poggiali, il giavellottista Bob Casali, i velocisti Osvaldo Righini e Umberto Becchere, l’ostacolista-lunghista Roberto Nardoni, e ancora il talentuoso lunghista Luigi Ulivelli.
In seguito vennero anche: Giovanni Morelli che lanciava il disco quasi a 44 metri, Dino Tei nel lungo, Roberto Voir nella velocità, Rolando Masini quattrocentista ad ostacoli e il lunghista Alberto Buonaccorsi.
Nel campo della dirigenza erano ancora gli anni di Renato Martelli oculatissimo amministratore e appassionatissimo animatore e il tutt’ora onnipresente Francesco Calderini.
Per quanto riguarda i tecnici, all’inizio l’unico allenatore era il prof. Ervinio Biasi infaticabile e super occupato nel seguire corridori, lanciatori e saltatori. In seguito gli si affiancò l’altrettanto infaticabile e il validissimo prof. Renato Carnevali.


 Questo decennio è forse uno dei più belli e intensi per la società e per i suoi atleti.
Erano anni dove gli atleti sorretti da un forte spirito di squadra dimostrarono un forte attaccamento ai colori bianco-verde.
Fortissimo l’entusiasmo per i campionati di Società.
Furono anni di trasferte memorabili e di allenatori coscienziosi: bravi tecnici ma, prima di tutto educatori umani: Biasi, Gremigni, Cappelletti, Drovandi, Buonaccorsi e tanti altri.
Tra i dirigenti ancora l’infaticabile Renato Martelli con il quale facevano tris Francesco Calderini e Giovanni Morelli. Questi correvano dalla segreteria alle pedane, dall’arrivo agli spogliatoi. Sostenevano tutti e verificavano i risultati nella tabella Finlandese per riuscire a fare somma dei punteggi prima dei giudici.
Gli anni settanta si chiudevano con le innovazioni tecnologiche: piste sintetiche, scarpette specialistiche, attrezzature più ricercate, allenamenti scientifici.


 Decennio caratterizzato da significativi cambiamenti nel mondo dell’atletica, ma la società biancoverde riuscì con massimo impegno ad attuare accorgimenti tecnici e organizzativi che gli permisero di reggere il confronto, sempre più arduo, con le altre realtà societarie.
Le società sportive potenziano, e dove possono, professionalizzano il loro assetto tecnico dirigenziale; i Gruppi Sportivii militari si fanno più numerosi; nascono nuove società ed il fenomeno di migrazione degli atleti, fino allora circoscritto, assume dimensioni significative.
In questo scenario per le società sportive tradizionali come la nostra i momenti non sono certamente facili.
Nascono anche, in ambito C.O.N.I., i centri di Avviamento allo Sport (C.A.S.) che costituiscono una razionalizzazione dei vivai societari, ed è proprio in questo versante che la società esprime il meglio delle sue potenzialità. Questi centri si rivelarono per la nostra società eccezionali serbatoi sia in termini qualitativi che in termini quantitativi per tutti gli anni 80.
Tra il nugolo di ragazzini che affollavano la pista del Campo Scuola erano presenti alcuni campioni, primo fra tutti Fabrizio Mori, futuro campione del mondo dei 400 hs, i suoi soli successi potrebbero bastare alla nostra società per poter farci dire "abbiamo fatto qualcosa di importante". Ma è doveroso ricordare anche Veronica Becuzzi, campionessa italiana assouta di giavellotto, Daniele Ferrazzuto più volte campione italiano di categoria, i gemelli Cellai forti nel mezzofondo e Riccardo Pannocchia, grande talento non espresso ai livelli pari alle sue potenzialità.
I quadri tecnici, ben distribuiti ed ottimamente coperti in ogni settore, garantivano validi elementi in ogni disciplina per tutte le categorie e molti record sociali sono ancora oggi quelli stabiliti in quegli anni. Alcuni gruppi di allenamenti erano eccezionali non solo per i risultati tecnici conseguiti, ma soprattutto per gli aspetti umani che li tenevano uniti, per le storie personali, il lavoro faticoso per un obiettivo comune, i sentimenti di amicizia e di solidarietà, i momenti meravigliosi dei successi e dei record personbali come quelli brutti degli infortuni e delle difficoltà.
In questi anni fù costruita la sede sociale a coronamento di un antico sogno di tutti gli appartenenti al popolo bianco verde.


 Dopo la grande crescita registrata negli anni 80 in quest’ultimo decenno è subentrata una fase di stasi. In una società civile in costante e rapida evoluzione dove i valori di ieri non sono più certezze di oggi la società biancoverde ha avuto forse il decennio più difficile nei suoi primi 50 anni di storia.
Ma nonostante ciò grazie al costante e rinnovato impegno di tutte le componenti sociali, atleti, tecnici e dirigenti siamo ancora qui pronti a rinnovare una volta di più la nostra sfida sui campi di tutta Italia.
In questi anni è cresciuta la componente femminile.
E’ stato il decennio del primo abbinamento pubblicitario.
Doveroso ricordare per questi anni Mario Morelli, colui che nei cinque lustri della sua presenza, è stato per noi un vero amico, disinterssato, presente ma discreto, e il cui ricordo rimarra per sempre nei nostri cuori sportivi.