LA DUPLICITA’ DI " Eta CARINAE"

(di M.Margiocco e M.Maestripieri)

( tratto da "Astronomia" – Marzo 2000 – pag.8)

 

 

Il prototipo della classe di stelle denominate "variabili blu luminose" è Eta Carinae. Essa fu studiata fin dal 1837, quando aumentò di luminosità fino a diventare la seconda in tutto il cielo. Contemporaneamente la stella ha emesso dei getti di plasma fino a formare un denso bozzolo intorno ad essa, oscurandola. Infatti la sua lucentezza è da allora diminuita fino all’ottava magnitudine, per poi risalire oscillando intorno alla settima fino ad oggi.

Fino a qualche anno fa il quadro che emergeva dalle osservazioni era il seguente : Eta Carinae sarebbe una stella di grande massa nelle fasi finali della sua vita, caratterizzate da imponenti espulsioni di materia che di solito precedono le esplosioni di una supernova. Ma nel 1996 l’astronomo brasiliano A.Damineli notò nello spettro delle variazioni regolari con un periodo di 5.5 anni ed avanzò l’ipotesi che Eta Carinae fosse un sistema binario. A seguito delle sue osservazioni egli previde che si sarebbe verificata una nuova variazione nell’intensità delle righe spettrali, legata al passaggio ravvicinato tra le due stelle ( infatti la loro orbita è molto ellittica), all’inizio del 1998 e ciò avvenne effettivamente.

Secondo calcoli effettuati la prossima variazione di spettro dovrebbe verificarsi nuovamente nel 2003.

Inoltre nel corso del 1998 il telescopio spaziale Hubble ha scoperto un improvviso aumento di luminosità, fino a duplicare il flusso d’energia emesso.

Tale incremento si ritiene non sia effettivo, trovandosi il sistema stellare già molto prossimo al limite di stabilità o limite di Eddington, oltre il quale gli strati esterni verrebbero spazzati via dalla pressione di radiazione, come probabilmente avvenuto nel secolo scorso. La spiegazione più probabile è che la nebulosa circostante sia diventata improvvisamente più trasparente, ma non si è ancora certi di ciò.

Eta Carinae è sicuramente una delle stelle più interessanti della nostra galassia e potrebbe essere il preludio ad un’immane e spettacolare esplosione detta ipernova, centinaia di volte più luminosa di una supernova.

Si ritiene che le ipernovae siano collegate ai " gamma bursts" (lampi gamma).