Documenti storici.

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Ragazzi, la prendo un po' alla lontana.

Nel 1981, studentello squattrinato, ero ancora agli inizi della mia "carriera" di fonoamatore. Cioè mi arrabattavo con i registratori che riuscivo a farmi regalare, per sperimentare le mie cose assurde.

ià da un anno sapevo che la navetta spaziale era in procinto di partire per lo spazio, un giorno o l'altro. E aspettavo con ansia un articolo di giornale, un servizio del TG che annunciasse la prima missione.

E allora mi preparai cominciando a studiare il modo di registrare dalla TV la telecronaca che senz'altro Tito Stagno avrebbe condotto. Non avevo in casa il videoregistratore, che sarebbe arrivato molti anni più tardi. Più tardi anche del Challenger.

Sperimentai in tutti i modi e arrivai a costruire un complicato sistema composto da due registratori uno dei quali fungeva da fonte e l'altro, un vecchio Blaupunkt stereo, avrebbe assunto il ruolo di master.

Avrei registrato l'audio microfonico, tentando di minimizzare quanto più possibile i rumori di casa in sottofondo, arrivando anche a minacciare di violenze fisiche i miei familiari in caso di commenti verbali a più di quaranta decibel.

Arrivò aprile ed era chiaro che la cosa era imminente. Il 10 aprile Tito Stagno apparve in TV e io registrai. Ma quella registrazione non la conservai perchè il lancio fu rimandato e, insomma, conservare delle chiacchiere allora non mi soddisfaceva molto.

Due giorni dopo invece il lancio fu dato e io NON registrai alcunchè.

No, perchè avevo in casa i parenti che vivono in Australia che ogni otto-dieci anni vengono a farci visita.

Vi rendete conto?

E immaginate me che con i parenti a tavola che hanno tonnellate di cose da raccontare e da chiedere ho gli occhi incollati al TV e vedo, dopo un lungo collegamento, decollare il Columbia e avvitarsi deciso per aria mentre lo stesso Tito Stagno è preda di emozione?

Ci fu chi mi chiese cosa stesse succedendo in TV di così tanto importante. Non agguantai la tavola come fece Don Camillo per ribaltarla solo per rispetto degli ospiti, e spiegai invece che si trattava di un missione spaziale discretamente storica.

Ah, vanno sulla luna!, concluse mia zia.

E io dissi di sì, effettivamente.

Quel pomeriggio non fui di compagnia. Avevo tutto il mio ambaradan di registratori con i cavi ben nascosti dietro le tende, i registratori erano pronti con le loro brave cassette, insomma, ero pronto, ma la faccenda non fu messa in moto, perchè per dar corso all'operazione avrei avuto bisogno di molto tempo per le prove, per i controlli, eccetera.

Per cui il Columbia 1 io l'ho "bucato".

Non così il secondo.

Ho tutt'ora in archivio le registrazioni dei speciali TG del secondo lancio del Columbia, e anche i servizi sull'atterraggio.

Le registrazioni non sono di buona qualità a causa del fatto che sono microfoniche, ma rendono l'idea di un qualcosa di abbastanza storico, perlomeno di inconsueto e Tito Stagno dice bene quando afferma che la storicità consiste nel far ritornare nello spazio una navicella che vi era già stata.

Siccome queste mie registrazioni casalinghe sono riprese di trasmissioni RAI credo che non siano niente di inconsueto.

Però credo proprio che sia quasi impossibile considerarle di dominio pubblico, dato che lo shuttle non ha mai acceso l'immaginazione umana, specialmente nel nostro paese.

Allora, secondo me, questi brani sono piuttosto rari, credo che ben difficilmente possa capitare di vederli ritrasmessi.

Credo che nella nostra lista ci siano ragazzi molto giovani che nel 1981 erano veramente troppo piccoli per ricordare.

Io ricordo ma ho anche un supporto storico.

Per cui mi domando: credete che possa interessare qualche estratto delle mie registrazioni, digitalizzato e messo a disposizione di chi, appassionato come me, voglia sentire qual era il tono dei commenti in TV tra il dodici e il quattordici novembre 1981?

Ho qualcosa anche sul Challenger e poi sulla missione del Discovery, la prima dopo il disastro. Poi più nulla.

Ho sempre avuto la passione per l'audio, perchè per ascoltare bisogna tacere e senza le immagini bisogna immaginare. Cioè si diventa parte attiva. E' una cosa che con il video non si può sperimentare.

Allora, ragazzi, ditemi se questa pensata può essere interessante per qualcuno di voi e io comincerò, pian pianino, a digitalizzare i pezzetti che mi hanno più colpito all'epoca. Vi dico subito che quasi mai si sentono i commenti degli astronauti o dei Cap-com, quello che possiedo è il clima dei commenti dei nostri giornalisti di allora, il modo di fare le telecronache che all'epoca mi faceva impazzire e che oggi non esiste più. In questo senso è veramente come ascoltare un'altra epoca.

Cristiano Casonati