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La cosa fondamentale in tutte le vostre sessioni osservative e', e sara', il luogo da dove vi metterete a guardare il cielo, piu' di qualsiasi atrezzatura. Infatti se le condizioni ambientali di turbolenza atmosferica non permettono, non ci sara' telescopio, per costoso che sia, che vi consentira' di osservare in modo proficuo. Il passo principale da affrontare quando decidete di avvicinarvi a questa disciplina e' quello di procurarvi un buon atlante stellare e se diponete pure di un binocolo allora potete definirvi astrofili a tutti gli effetti. La maggior parte degli astrofili ed autori e' concorde nel sostenere che troppo presto ci si preoccupa di comprare un telescopio senza sapere effettivamente quello che si desidera osservare, io mi sento di condividere questa tesi.
RICORDATE : la cosa piu' saggia che potete fare e' quella di cercare un'associazione di appassionati di astronomia vicino a casa, in modo da imparare moltissimo in breve tempo.
Quando avrete deciso cosa volete osservare, allora cimentatevi nell'acquisto del telescopio che fa per voi, senza rischiare di buttare dei soldi. Per il sito osservativo la cosa di cui noi astrofili abbiamo piu' bisogno e' il buio, quindi cercate un posto senza luci fastidiose (ideale la montagna). A questo punto diventa necessario un tele facilmente trasportabile in modo da essere caricato agevolmente sull'auto e portato sul luogo dell'osservazione in modo agevole (ovviamente se abitate in un posto senza inquinamento luminoso potete permettervi il tele piu' grande che le vostre finanze vi concedono). Le vostre osservazioni saranno sempre condizionate dal seeing ovvero la turbolenza atmosferica, cioe' il movimento delle varie masse d'aria negli strati atmosferici. In serate molto limpide e' probabile che le masse d'aria influiscano negativamente sulle osservazioni ad alti ingrandimenti, mentre in alcuni casi, un po' di foschia puo' riservare osservazioni planetarie spettacolari. Ecco che le osservazioni dovranno sempre essere indirizzate contestualmente alla serata : se il seeing e' buono e quindi si puo' spingere con gli ingrandimenti, si potranno effetuare osservazioni planetarie, viceversa se la sera e' limpida ma "tremolante", ci si puo' rivolgere al cielo profondo dove non sono necessari alti ingrandimenti.

(Cliccando sugli oggetti in
azzurro si potra' avere qualche dato piu' specifico)
ASTR-ALEX
IL MIO SITO DI ASTRONOMIA AMATORIALE
OSSERVAZIONE
OSSERVAZIONI SOLARI
Le osservazioni solari sono semplici e si possono effetuare tutti i giorni di sereno.
La nostra stella ci dara' la possibilita' di osservare le macchie, le facole, e (con strumenti piu' grandi) la granulosita'; infine, se le vostre disponibilita' economiche permettono, con particolari filtri H-Alfa, vi gusterete protuberanze e brillamenti.
IMPORTANTISSIMO : Non osservate mai il sole senza un adeguato filtro da anteporre alla cella frontale del telescopio, il rischio certo e' quello di bruciarvi la retina con conseguente cecita' permanente!!
L'osservazione solare non richiede grandi strumenti, puo' tranquillamente bastare un piccolo rifrattore da 5-6 cm, un foglio di astrosolar con il quale vi costruirete un filtro da piazzare davanti all'obiettivo, oculari che vi forniscano dai 20 ai 60 ingrandimenti e una bella giornate serena. Se l'attivita' solare lo permette, potrete subito osservare le macchie e le facole (zone piu' chiare attorno ad esse) ,e quando capita, gli eclissi. Con un filtro H-Alfa osserverete pure le protuberanze, cioe' emissioni di materia stellare, troppo deboli da vedere con un comune filtro ma evidenti con lo speciale filtro che permette il passaggio della radiazione dell'idrogeno alfa.

IL NOSTRO SATELLITE : LA LUNA
La prima cosa notturna che osserverete sara', quasi certamente, la luna. Anche in questo caso con un piccolo tele rifrattore da 5-8 cm vi toglierete grandi soddisfazioni, pensate che con 50-60 ingrandimenti potete gia' distinguere dettagli dell'ordine di una decina di km sulla sua superficie. Il momento peggiore per osservarla e', contrariamente a quel che si puo' pensare, proprio quando e' piena, perche' la forte luminosita' e la mancanza di ombre rendono i particolari "piatti" e non si percepisce la loro tridimensionalita'. Le osservazioni migliori si fanno quando e' crescente, o calante, nella zona del terminatore, in questa fascia di luce e ombra dove i particolari spiccano nettissimi. Una buona norma e' quella di dotarsi di una mappa lunare per avere cognizione di cio' che si osserva e per rendersi conto delle dimensioni della superficie. Meglio e' dotarsi di un filtro, da sistemare all'oculare, che riduca la luminosita' del satellite, onde evitare di restare abbagliati (comunque non ci sono rischi per la vista). Si puo' utilizzare un fitro polarizzatore (semplice o variabile) un filtrino di quelli verdi che di solito sono in dotazione con i tele economici, o anche i vari filtri (tipo i minus violet) che servono per eliminare il cromatismo dagli acromatici classici, i quali, con la loro dominante gialla, scuriscono l'immagine. Potrete pure cimentarvi in qualche foto in proiezione oculare con le camere digitali oggigiorno in commercio e ottenere buoni risultati (buoni considerando l'economicita' della strumentazione).

ALTRI OGGETTI DEL SISTEMA SOLARE

I pianeti
Il sistema solare e' composto da molti altri oggetti che ruotano attorno alla nostra stella. Ogni telescopio (a partire da 8cm rifrattore o il classico 114 newtoniano) puo' fornire soddisfazioni in campo planetario, ovviamente piu' e' grande e meglio sara'. I tele piu' indicati in campo planetario sono i rifrattori a lunga focale (f10-f15) o i maksutov (appunto per la loro lunga focale) che garantiscono alti ingrandimenti.
In ordine di vicinanza al sole, il primo pianeta che troviamo e'
MERCURIO. Questa vicinanza alla nostra stella comporta una difficolta' nella sua osservazione (non va mai oltre i 28° e si trova avvolto quasi sempre nella luce dell'alba o del tramonto). Osservazioni interessanti si possono effetuare durante il transito sul disco solare (ultimo e' avvenuto l' 8/11/2006).
VENERE conosciuta anche come la "prima stella della sera" (ma in alcuni periodi e' visibile anche la mattina prima dell'alba), e molto facile da individuare grazie all'elevata magnitudine. Purtroppo la sua densa atmosfera non permette di percepire dettagli significativi sulla superfice, ma interessante e' seguire le sue fasi.
MARTE ci fornisce molti piu' spunti d'osservazione, la sua tenue atmosfera permette di visionare dettagli superficiali e le calotte polari con formazioni ghiacciate. Il meglio lo si ottiene durante l'opposizione che si verifica ogni 2 anni circa (la prossima ci sara' la vigilia di natale del 2007). Marte possiede 2 satelliti (piu' che altro 2 asteroidi) Phobos e Deimos.
Dopo marte e prima di giove abbiamo la fascia asteroidale, di cui fa parte il famoso
CERERE, visibile al telescopio come un puntino luminoso.
GIOVE, il gigante gassoso, da agli astrofili, che gli concedono un periodo di osservazione, parecchie soddisfazioni. Basta gia' un binocolo 10x50 per osservare i suoi 4 satelliti galileiani (Io, Europa, Callisto e Ganimede) e con un piccolo tele (7-8 cm) le bande equatoriali e la GMR (ho notato, con un piccolo rifrattore f5, che i dettagli si evidenziavano meglio usando un filtro colorato w11). Per avere piu' dettagli sono necessari strumenti di maggiori dimensioni. Interessanti sono i transiti dei satelliti sul disco planetario.
SATURNO, (a mio modesto parere l'oggetto celeste piu' impressionante : e' impossibile dimenticarsi la prima volta che lo si osserva) detto anche il sig. degli anelli per i suoi dischi di materia e polveri che lo circondano. Per la sua visione puo' bastare un piccolo tele (6 cm) con il quale si scorgeranno le sue bellissime "orecchie", mentre per la divisione di Cassini (divisione principale degli anelli) occorre un buon seeing, che il pianeta sia abbastanza inclinato verso di noi e un rifrattore di almeno 8cm e buona fattura. Ha molti satelliti di cui i principali sono : Titano, il maggiore, poi Rhea, Iapetus e Dione.
Oltre saturno ci sono
URANO, NETTUNO e PLUTONE (ora declassato a pianeta minore). Sono corpi celesti difficili da osservare con piccoli telescopi e si presentano come puntini luminosi (tipo stelle); i piu' fortunati possessori di tele con diametri importanti, potranno scorgere su urano una forma a disco planetario di color verde, ma senza particolari di rilievo, mentre plutone e' ad appannaggio di tele quasi professionali.

Le Comete
Parlare di comete significa parlare di un campo astronomico dove i dilettanti possono veramente portare un loro contributo, perche' ogni anno sono scoperte nuove comete e alcune proprio da astronomi e astrofili dilettanti. La dote fondamentale e' quella della costanza di osservazione e perseveranza, strumenti a largo campo visivo ed almeno un paio di buoni atlanti stellari. Lo strumento ideale sembra essere un binocolo con lenti da 80-120 e bassi ingrandimenti (diciamo da 12x a 30x), ovviamente disponendo di un cielo limpido e buio. Le ricerche piu' proficue vanno effetuate in un campo di 70°-100° dal sole sia al tramonto che all'alba, questo perche' e' proprio quando la cometa si avvicina al sole che la sua superficie (composta da ghiaccio e polveri) sublima portando alla formazione della chioma e della coda. Comunque, se non tutti noi avremo mai la fortuna di scoprire una nuova cometa, tutti noi possiamo osservare quelle gia' note, prendendo i dati delle effemeridi da riviste specializzate o su internet nei vari siti degli astrofili o delle associazioni.

CIELO PROFONDO
Ora occupiamoci di tutto cio' che possiamo osservare fuori dal nostro sistema solare, dove le meraviglie che ci attendono sono veramente innumerevoli. In primis occupiamoci delle
STELLE DOPPIE, cioe' sistemi composti da 2 o piu' stelle che ruotano attorno ad un baricentro comune. Esse si dividono in Visuali, cioe' quelle che e' possibile separare con un telescopio (o addirittura a occhio nudo) e che variano da diverse distanze angolari fino a 0.1 secondi d'arco (la minima distanza separabile con un tele a causa della presenza dell'atmosfera terrestre), ulteriormente divise in Fisiche (coppie vere) eOttiche (effetto prospettiva); Fotometriche o variabili ad eclisse (e' possibile stimarle solo per una variazione della luminosita' quando una eclissa l'altra in quanto sono sistemi molto stretti, anche inferiori a 0.01 sec.); le Spettroscopiche, sistemi molto stretti che e' possibile individuare grazie al cambiamento dello spettro di luce quando si allontanano o avvicinano alla terra.
Coppie famose sono : zeta nell'orsa maggiore (Mizar e Alcor doppia ottica, con Mizar che ha una compagna reale a 14"); la bellissima Albireo, beta nel cigno, con le componenti azzurro-arancio; epsilon nella lira con la doppia-doppia, separabile in tutte e 4 le componenti gia' a 120x.
Con un buon atlante si possono osservare centinaia di doppie, sempre tenendo presente il potere risolutivo del proprio strumento, cioe' la capacita' di separazione in condizioni ottimali ( in generale PR = D/2 dove il diametro e' espresso in mm, ex. un 120mm avra' un potere risolutivo pari a 1").

Proseguiamo con le
STELLE VARIABILI, stelle che variano di luminosita' con il trascorrere del tempo (con picchi di minimo e massimo nel giro di pochi giorni o anni). I trucco sta nel osservarle e paragonarle a stelle di magnitudine nota, in modo da controllare quanto aumentano o diminuiscono. Anche in questo caso si necessita di un buon atlante. La classificazione divide queste stelle in variabili ad ECLISSE dove la variazione si completa a causa della posizione della compagna o INTRINSECHE, cioe' la variazione avviene per cambiamenti intrinsechi alla stella. Queste ultime si classificano anche in : Regolari, Semiregolari o Irregolari in base al periodo e in : Pulsanti, Eruttive, Cataclismiche in base all'evento fisico che ha portato la variazione. Esistono poi le Novae, sistemi dove lo scambio di materia tra le componenti porta ad una variazione dell'intensita' di magnitudo, in aumento e poi in diminuzione. Infine le Supernovae, stelle alla fine del loro ciclo vitale che esplodono in un immenso bagliore luminoso dovuto al collasso gravitazionale, per breve tempo, e poi calano nel periodo successivo fino a scomparire. Per cercare di scoprire una sopernova e' necessario un buon atlante e scandagliare quelle regioni piu' ricche di stelle e soprattutto avere buona memoria per ricordarsi tutte le stelle, o piu' semplicemente scattare fotografie e controllarle ad intervalli regolari, attenzione a non confonderle con qualche asteroide se si osserva vicino all'eclittica.

Adesso occupiamoci di
GALASSIE e NEBULOSE che in visuale si puo' rischiare di confondere. Per questi oggetti la peculiarita' dello strumento e' l'apertura, e con un rapporto focale spinto (tipo f4-f5-f6) in modo da poter osservare qualcosa di diverso da un bel batuffolino di ovatta. Anche un buon binocolone, sotto cieli bui, puo' comunque dare soddisfazioni. Per queste osservazioni, non sono necessari forti ingrandimenti. Una regola empirica ci dice che bastano ingrandimenti pari al raggio dell'ottica del tele (magari anche meno), piuttosto avere oculari a campo ampio (dai 65° in su) per contenere agevolmente l'oggetto. Bisogna ambientersi bene al buio, osservare in visione distolta (impegnando quella parte di retina piu' sensibile) e secondo alcuni astrofili picchiettando un po' il tubo in modo da far vibrare leggermente l'immagine e permettere all'occhio di scorgere i dettagli piu' contrastati. Le serate peggiori per queste osservazioni sono quelle con la luna che rischiara e quelle con foschia. Ovviamente il peggio lo si ottiene osservando da una citta', ricca di inquinamento luminoso. Ci sono nebulose DIFFUSE, divise in Oscure, ad Emissione e a Riflessione. In quelle ad emissione (m42) i gas vengono eccitati dalle stelle presenti all'interno, in quelle a riflessione i gas riflettono la luce di stelle vicine, e in quelle oscure, la spessa materia di cui sono composte, oscura vaste regioni galattiche rendendo di fatto invisibile la luce delle stelle.
Vi sono poi le PLANETARIE (m57) che assomigliano a dischi planetari e rappresentano la materia espulsa da stelle durante il ciclo evolutivo (in molte e' presente all'interno la stella trasformata in nana bianca). In ultimo i resti di SUPERNOVE (m1) ovvero i resti dell'esplosione della stella.

Trattiamo in ultimo gli
AMMASSI STELLARI, quei raggruppamenti di stelle legati tra loro gravitazionalmente, importanti perche' ci permettono di capire le fasi evolutive delle stelle. Avremo dunque gli ammassi GLOBULARI e gli APERTI. I Globulari sono gli ammassi piu' antichi della galassia, formatisi appena dopo la formazione della via lattea, hanno forma sferoidale con stelle molto compatte al centro e ben distribuite, possono contenere centinaioa di migliaia di stelle, sono posizionati attorno alla galassia, come un alone che l'avvolge completamente. Gli Aperti sono composti da poche centinaia di stelle giovani di medesima formazione, la nebulosita' puo' ancora essere visibile, e sono posti a ridosso dei bracci della galassia, basta osservare la regione lattescente .
In tutti i casi, avrete sempre bisogno di un buon atlante stellare, oppure una montatura con il GO-TO. Io personalmente preferisco vedere meno ma quel poco trovato da solo e non con l'ausilio dell'elettronica. Qestione di gusti.

STELLE CADENTI
Stavo giusto dimenticando una delle cose piu' facili da osservare nel cielo notturno, cioe' queste polveri o piccoli frammenti di roccia che entrando nella nostra atmosfera, lasciano una scia incandescente dovuta al loro dissolversi. Se la terra, durante il suo vagare nel cosmo, attraversa uno sciame di meteoriti, allora puo' verificarsi una pioggia di meteore.
Ecco alcuni degli sciami piu' prolifici dell'anno :

QUADRANTIDI : verso il 3 gennaio, 120 l'ora con visibilita' elevata
LIRIDI : attorno il 22 aprile, 20 l'ora con visibilita' elevata
PERSEIDI : il 12 agosto, 100 l'ora e visibilita' media
LEONIDI : 19 novembre, 100 l'ora e visibilita' media
GEMINIDI : 14 dicembre, fino a 120 l'ora e visibilita' media
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IL SEEING
Seeing e' una parola inglese che significa letteralmente "visibilità". In ambito astronomico vuol rappresentare lo stato di agitazione dell'atmosfera terrestre. In particolare indica le condizioni visive che sono permesse dai movimenti delle masse d'aria negli strati atmosferici. Il seeing e' responsabile di quel fenomeno di scintillazione delle stelle (sembrano vibrare), In pratica, piu' c'è turbolenza e piu' le stelle vibrano. Al contrario, nelle serate con poca limpidezza del cielo e magari una leggera foschia le stelle sono ferme. Sono in queste serate che le visioni planetarie risultano vantaggiose. Per misurare le condizioni del seeing, sono state create diverse scale, le 2 piu' utilizzate sono quella di ANTONIADI e quella di PICKERING.
Antoniadi

SEEING 1 : Nessun tremito, visibilita' perfetta

SEEING 2 : Leggere ondulazioni con momenti di calme che durano parecchi secondi

SEEING 3 : Moderata visibilita' con larghi tremolii

SEEING 4 : Immagine cattiva con larghi tremilii

SEEING 5 : Visibilita' pessima, che non permette quasi di preparare schizzi approssimativi della superficie planetaria
Pickering

SEEING 1 : Immagine circa doppia del diametro del terzo anello di diffrazione

SEEING 2 : Immagine a tratti doppia del terzo anello di diffrazione

SEEING 3 : Immagine che ha circa lo stesso diametro del terzo anello di diffrazione

SEEING 4 : Disco spesso visibile con archi spesso visibili su stelle luminose

SEEING 5 : Disco sempre visibile con archi degli anelli di diffrazione frequentemente visibili su stelle brillanti

SEEING 6 : Disco sempre visibile con brevi archi percepibili continuamente

SEEING 7 : Disco, a volte, ben definito

SEEING 8 : Disco sempre ben definito con anelli completi ma in movimento

SEEING 9 : Anello interno fermo e anelli esterni fermi a tratti

SEEING 10 : Tutti gli anelli sono fermi
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Vi sono, tuttavia, piccoli accorgimenti che permettono di migliorare di un poco il seeing. Possiamo ricordare che e' sempre meglio osservare lontano da edifici che possono irradiare il calore accumulato durante il giorno, cosi' come piazzali di cemento o asfalto. In citta', soprattutto d'inverno, i riscaldamenti influiscono negativamente sulle osservazioni, questo perchè l'aria calda che sale crea dei vortici che agitano le immagini. Un buon posto osservativo e' la campagna, distante da luci parassite e dove la vegetazione, anche soltanto erbacea, contribuisce a migliorare il seeing. Altro beneficio lo si ricava dal piazzare la postazione osservativa rialzata, tenendo l'ottica il piu' lontano possibile dal suolo (qualche metro sarebbe l'ideale).