LE ROSSE DELLA PROVINCIA DI ASTI

 

LA PROVINCIA DI ASTI, PREMIO AICAM 1996

di COCITO GIANCARLO

 

 

DA UNA COSTOLA della Provincia di Alessandria nasce la Provincia di Asti, istituita il 1° aprile del 1935 XIII, con Regio Decreto Legge n° 297, a decorrere dal 15 aprile 1935. Geograficamente ha la forma di un grappolo: l’uva, infatti, è il prodotto caratteristico della sua terra.  Nello stemma della Provincia, ai lati di una collina con chiesetta e poche case, sono due tralci: uno con grappoli d’uva bianca, l’altro con grappoli d’uva nera (v. affrancatura meccanica). Il territorio ha un’estensione di 1511 Kq: ha 255.077 abitanti,  residenti in 105 comuni. Capoluogo è Asti, municipio romano nel 49 a.C., sede vescovile dal V secolo, libero comune nel 1095. Torri, case medioevali e chiese barocche caratterizzano la Città; castelli, ville-forti e chiese romaniche segnano la campagna.

QUASI INTERESSANTE la data  9 settembre 1943 : il giorno dopo la firma dell’armistizio Italia e Alleati, il giorno prima della mia nascita ad Agliano (Asti) in frazione Perno.

 

 

 

  

 

  

 

 (M.A. Francotyp “B” L'affrancatura del 1942 è un dono di Filippo Pianta,  presidente dell'Associazione Filatelica Astigiana - L'affrancatura del 1943 è dono  di Nino Barberis, socio onorario AICAM)

 

DOPO  il Regio Commissario  Straordinario (1935 - 1936) e il Rettorato   (Preside  più  sei Membri 1936 - 1943) di nomina governativa, nel periodo fascista

E dopo i  Commissari Prefettizi (1943 - 1944), i Commissari Straordinari (1944 - 1945) di nomina prefettizia nel periodo bellico,

 

 

(M.A. Francotyp “B”- Fasci scalpellati nel  Pds e fascio scalpellato sullo stemma in alto. Residuo scalpellato dell’anno fascista nel bollo datario)

 

dal 1945  al 1951 l’Amministrazione della Provincia  ha una Deputazione Provinciale  (Presidente più otto Membri) designata dal Comitato di Liberazione Nazionale, espressione del popolo.

Le prime elezioni provinciali  (10 giugno 1951) designano 24 Consiglieri, con la  Giunta  Provinciale (Presidente  più sei  Membri) eletta dal Consiglio.

Si susseguono dal 1956  al 1965 due elezioni consiliari per i periodi   1956 - 1960 e 1960 - 1965, e due  Giunte Provinciali. 

 

 

 

(M.A. Francotyp “C” – C’è un buco “scalpellatura” sul fascio dello stemma in alto)

 

 (M.A. Francotyp “C” – compare la croce sabauda sullo stemma in alto)

 

 

 (M.A. Audion “Astro”)  

 

 

SEDI della Provincia: Palazzo Ottolenghi (Uffici,Regio Commissario,   Rettorato: 1935 - 1936; Consiglio 1951 - 1953) Corso Dante  6 (Uffici, Rettorato,  Deputazione, Giunta : 1936 - 61). Palazzo Civico (Consiglio : 1951 - 1961) Palazzo della Provincia (Uffici, Consiglio, Giunta: dal 25.9.1961).

 

 

COMPITI della Provincia, ieri (R.D. 3.3.1934, n. 383): Strade (grande viabilità intercomunale), Assistenza (malati di mente,  infanzia illegittima o abbandonata), Igiene e sanità (Laboratorio igiene e profilassi, Consorzio antitubercolare),  Scuole (personale ausiliare ed edifici Istituti Tecnici), Affari generali e Personale.

Compiti facoltativi  (es.: cultura, agricoltura).

 

 

(M.A.: Francotyp “C”, con c.a.p. nella legenda)

 

(M.A.: Audion 6000)

 

COMPITI della Provincia,  oggi (D. Lglt.18.8.2000 n° 267, T.U. Ordinamento Enti    Locali):  Tutela delle risorse idriche e energetiche;   valorizzazione  beni culturali; viabilità e trasporti; organizzazione e smaltimento rifiuti; protezione flora  e fauna; caccia e pesca nelle acque interne; controllo   scarichi ed emissioni; edilizia scolastica;  formazione professionale,  per legge statale o regionale.

 

Con una deliberazione tecnicamente ineccepibile e fantasiosamente operativa,  redatta  dal Capo Divisione “Cultura, Pubblica Istruzione”, viene approvata, insieme con altri impegni, la modificazione dell’impronta affrancatrice postale  per uso informativo (omaggio a Padre G. Burroni).

 

GIACINTO BURRONI  (Zerbolò 22.11.1882  -  Torino 15.4.1969. Dorme il suo ultimo sonno nel piccolo cimitero del sacro monte di Crea) A.M. utilizzata dal 18.3.1991 al 16.4.1991, per ricordare il frate francescano, musicista, compositore, storico, e per pubblicizzare il concerto del 15.4.1991, diretto dal M° Giuseppe Gai,  su musiche di Padre Burroni, nella Chiesa di Santa Caterina, in Asti, ove il frate fu parroco dal 1929 al 1953. In quell’ occasione,  è stato distribuito in omaggio il libro “Padre Burroni, musicista Minore” di Giuseppe Gai, edito con il finanziamento della Provincia (Assessore  alla Cultura, Gianmarco Rebaudengo).

 

(M.A.: Audion 6000/E Grafica di Giancarlo Cocito)

 

 

CORNO PER BANDA MUSICALE, disegnato (su idea di Giancarlo Cocito) utilizzando il datario come parte dello strumento:  il ‘suono’ enuncia l’evento,  cioè  il raduno e il concerto delle bande musicali astigiane, il 26 maggio 1991, a Viale d’Asti, in una grande festa popolare, accompagnata  da tavolate di enogastronomia locale. A.M. utilizzata dal 18.5.1991 al 6.6.1991  per pubblicizzare il 1° concerto delle bande astigiane, una rassegna che continua ancora oggi.

 

 

( M.A.: Audion 6000/E – Grafica di Pasquale Riso)

 

ABBAZIA DI VEZZOLANO - A.M.utilizzata dal 15.10.1991 al 31.12.1991 (ma si conoscono due esemplari datati 3.1.1992),   per pubblicizzare il più insigne  monumento  romanico-gotico del Piemonte, a due Km da Albugnano (Asti). Romanica è la facciata, gotico d’influenza francese è l’interno: statue e rilievi ornano gli spazi esterni ed interni. Magnifici sono il bassorilievo sul tramezzo che interrompe la navata centrale e il trittico in terracotta dell’altar maggiore. La chiesa, originariamente a tre navate, ne ha oggi soltanto due:  la navata di destra, infatti, è stata incorporata nel suggestivo chiostro, ornato di affreschi trecenteschi.

C’è una leggenda, legata all’Abbazia di Vezzolano: l’estensore di queste note la riporta qui al fine di irrobustire la  pagina, che presenta troppo spazio bianco    così  come  ricorda d’averla letta. Dunque…. Carlo Magno, in giro per conoscere di persona i territori del suo impero, si trova ad essere alloggiato, con la sua corte, presso i Conti Radicati di  Passerano Marmorito, Cocconato, Cocconito e Località viciniori, appunto a Passerano: da tempo soffre di stomaco e di intestino, e anche di un fastidioso eczema, causato probabilmente dai suddetti disturbi. Viene informato che, poco distante, nella valle di Albugnano, c’è una canonica, con due - tre frati, uno dei quali cerusico. Si reca colà. Quando il frate cerusico si trova al cospetto dell’Imperatore, si preoccupa non poco, perché non ha nulla da offrirgli per il pranzo. E c’è pure qualche nobile della sua corte. Ed è inverno…: un inverno così freddo non lo si ricordava da molti anni. Sì, ha un po’ d’olio, ottenuto con la spremitura delle noci locali, dell’aglio (di quello ce n’è sempre), ha un po’ d’acciughe salate, lì giunte dalla via del sale, e poi, di verdura, alcuni cardi selvatici, qualche cavolo coltivato nel piccolo orto, e dei tapinabò, che crescono dappertutto.  Facciamo un pinzimonio, decide il frate: come intingolo, faccio andare aglio e acciughe nell’olio caldo, …  e che il Cielo mi aiuti. Nasce in quel giorno la “bagna cauda”.  L’imperatore ne fa una scorpacciata, tanto è buona, soprattutto con quel pane fatto in casa… pardòn, in canonica. Che sia il Cielo, l’abilità del frate cerusico, la bagna cauda, o le tre cose messe insieme, fatto sta che l’Imperatore guarisce dai suoi disturbi gastrointestinali, e perfino dall’eczema. Riconoscente, stabilisce che lì si costruisca un’abbazia, con una chiesa dedicata a Maria Assunta: concede i benefìci necessari, firma con una croce la bolla, e se ne va, felice e contento (come in tutte le leggende belle). Dimenticavo: a Carlo Magno, quel giorno, venne offerto per pasteggiare un vino barbera d’annata (questo, non mancava mai sulla tavola dei poveri frati), così buono, ma così buono, che l’Imperatore volle nobilitarlo: lo titolò d.o.c. (degustazione originaria carolingia). Da allora la barbera d’Asti si fregia della d.o.c. (che però, in tempi repubblicani, è decifrata diversamente).  Per la verità, l’interpolazione sul vino  è opera dell’estensore di queste note.

 

 

(M.A.: Audion 6000/E – Grafica di Gianfranco Monaca)

 

GRANCASSA PER BANDA MUSICALE, disegnata  utilizzando nuovamente  il  datario come parte dello strumento: le note… esplodono sotto i colpi dell’A.M., utilizzata dal 26.5.1992 al 30.6.1992, per pubblicizzare il  2° concerto delle bande musicali artigiane a Viale d’Asti il 7.6.1992, sempre con… contorno dell’enogastronomia locale,   all’ombra dei tigli secolari  nel parco  del Castello.

 

 

(M.A.: Audion 6000/E  grafica di Pasquale Riso)

 

MERIDIANA  - A.M. utilizzata dal 3.3.1992 al 30.4.1992 per pubblicizzare un bene culturale, l’orologio solare appunto, oggetto di una mostra fotografica (di oltre centocinquanta esemplari ancora esistenti sul territorio artigiano), organizzata presso la sala mostre della Provincia dall’11 al 20 aprile 1992. Lo stilo, spostato erroneamente da destra a sinistra su indicazione di Giancarlo Cocito per motivi estetici di realizzazione dell’impronta, è stato “scalpellato” il 2 aprile 1992 su suggerimento del meridianista Guido Tonello, redattore altresì delle schede delle varie meridiane fotografate da Giulio Morra e riprodotte sul catalogo della mostra Esistono pertanto due versioni dell’A.M. In esposizione: le A.M. del primo giorno d’uso della prima e della seconda versione . 

 

 

 

(M.A.: Audion 6000/E  –  Grafica di Pasquale Riso, da una meridiana esistente.

Scalpellatura  effettuata  dal tecnico AUDION alla presenza del funzionario P.T.)

 

ASTIGIANI MERCANTI D’EUROPA – A.M. utilizzata dal 2.12.1992 al 31.1.1993 per ricordare  il 1000° anniversario del diploma rilasciato da Ottone III imperatore a Pietro vescovo di Asti, che nel 992 concedeva ai mercanti artigiani di commerciare ovunque volessero nel territorio del sacro romano impero.

Il logo è costituito da un mezzo grosso tornese della Zecca di Asti con la dicitura “Aste nitet” (Asti rifulge) ed una “E” di Europa a costituire l’altra metà. Il 31.12.1992 cadevano le barriere doganali per la libera circolazione delle merci tra le nazioni della Comunità Europea, secondo il trattato di Maastricht: Asti, con la sua mercatura, aveva anticipato l’evento già mille anni fa’.

Sul diploma di Ottone III e sull’Europa comunitaria  si tenne un convegno nel salone del Consiglio Provinciale il 18.12.1992.

In esposizione: l’A.M. con la data del convegno sull’Europa, su cartolina invito (in frammento).

 

 

(M.A.: Audion 6000/E – Ideazione e realizzazione grafica di Gianfranco Monaca)

 

CONVEGNO SUI BENI CULTURALI – A.M. utilizzata dal 27.4.1993 al 31.5.1993 per informare la gente che la Legge 142 dell’8.6.1990 (“Ordinamento delle autonomie locali”, pubblicata sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 135 del 12 giugno 1990) all’articolo 14 affida alle Province il compito della “valorizzazione dei beni culturali”.

L’A.M., inoltre, è stata utilizzata per pubblicizzare un convegno che la Provincia di Asti, prima in Italia, avrebbe organizzato il 28.5.1993.

In esposizione: l’A.M. con la data del convegno sui beni culturali, su cartolina-invito (in frammento).

 

                           

 

(M.A.: Audion 6000/E - Ideazione grafica di Giancarlo Cocito, realizzata su computer da Bruna Mussano. Disegno dal vero di Franco Penno)

 

VISITA DI GIOVANNI PAOLO II ALLA DIOCESI DI ASTI – A.M. utilizzata dal 25.10.1993 al 30.11.1993 per ringraziare, a nome di cinquantamila persone ,  Sua Santità Giovanni Paolo II  per la visita pastorale alla Diocesi di Asti e per la beatificazione di mons. Giuseppe Marello, fondatore degli Oblati di San Giuseppe (conosciuti come “Giuseppini”)  in Asti, nei giorni 25 e 26 settembre  1993.

Il 6.11.1993 l’affrancatura meccanica è stata offerta in dono al Papa e al Card. Angelo Sodano, nativo di Isola d’Asti, Segretario di Stato di Giovanni Paolo II, nel corso di un’udienza: è stato questo il motivo sfruttato dal Capo Divisione “Cultura, Pubblica Istruzione” della Provincia per realizzare un documento postale che storicizzasse la visita del Papa ad Asti. Caso forse unico nella storia dei viaggi papali, per quella visita non venne realizzato alcun annullo filatelico: infatti, nonostante i ripetuti inviti e la disponibilità dell'Associazione Filatelica Astigiana a realizzare l'impronta, la decisione della Congregazione dei Giuseppini, titolare di tutti gli aspetti dell'organizzazione per la visita del Papa, giunse troppo tardi per l'appuntamento postale.

In esposizione tre date importanti dell’A.M.: primo giorno d’uso, giorno di consegna dell’A.M. al Papa e al Card. Sodano, ultimo giorno d’uso.

 

 

(M.A. Audion 6000/E – Ideazione grafica di Giancarlo Cocito, realizzata su computer da Marco Castaldo)

 

TRE NOVECENTENARI – A.M. utilizzata dall’1.12.1995 al 31.12.1995 (ma si conoscono alcuni esemplari datati 2.1.1996) per ricordare tre novecentenari ricorrenti tutti nel 1995 :

1)  prima citazione di Asti  libero Comune retto da consoli ;

2) consacrazione della  Cattedrale di Asti, dedicata a Maria Assunta, da parte di Papa Urbano II.

3) prima citazione della chiesa della canonica di S.Maria di Vezzolano (monumento meglio conosciuto come “Abbazia di Vezzolano”).

L’A.M. è strutturata come un biglietto di auguri inviato dalla Provincia di Asti per il 900° compleanno (1095-1995) delle tre insigni istituzioni.

 

 

(M.A.: Audion 6000/E grafica di Giancarlo Cocito, realizzata su computer da Marco Castaldo)

 

PALIO DI ASTI  –   A.M. realizzata per ricordare il 30° anniversario della ripresa della corsa per il Palio di Asti, nel  1967,  su iniziativa del Sindaco dr Giovanni Giraudi,  dopo l’interruzione del 1935.

Il palio è un drappo di velluto cremisi, di pregiata fattura, largo circa 60 cm, la cui lunghezza subì notevoli variazioni in relazione ai decreti firmati dai signori della Città. Insieme con il palio, al vincitore - a far data dal XVIII secolo -  viene consegnato anche un làbaro, di cm 75 x 146, sul quale, a partire dal XIX secolo, compaiono le insegne araldiche della Città e l’effigie di San Secondo, patrono di Asti.

Il primo documento che parla della corsa del Palio ad Asti è il “Memoriale” di Guglielmo Ventura (1250-1325), speziale per mestiere e cronista per hobby, che così recita “…Paleus Astensis cursus fuit  fieri solet Ast in Festo Sancti Secundi…anno Domini 1275”, attestando così che già nel 1275 ad Asti si era soliti (fieri solet) correre il palio.

La tradizionale corsa a cavallo, montato a pelo dai fantini in rappresentanza dei rioni urbani e di frazioni e Comuni che avevano rapporti con Asti, avviene la terza domenica di settembre. Nel 1967 vinse il rione Don Bosco/ Viatosto con il cavallo Gavin  ed il fantino Pietro Altieri (Petruzzo). Nel 1996 vinse il rione Don Bosco con il cavallo Bingo  ed il fantino Maurizio Farnetani (Bucefalo).

 

 

(M.A.: Audion 6000/E)

 

MEDAGLIA  D’ORO - D.P.R. 17 maggio 1996 Motivazione per la concessione della  M .O. al valore militare  per attività partigiana:

“Provincia di Asti, Provincia contadina per eccellenza, durante i venti mesi della Resistenza vide svilupparsi un movimento partigiano di straordinaria ampiezza per numero di volontari in un breve territorio, pagò un duro tributo in Caduti, ebbe negli uomini e nelle donne della campagna l’insostituibile alimento a questa testimonianza di volontà di riscatto nazionale, schierò un clero generosamente a fianco degli oppressi, impegnò nella lotta le sue forze del lavoro di fabbrica in non mai dismesse dimostrazioni dei loro sentimenti di libertà, dagli scioperi del marzo 1943 al blocco della produzione e nelle giornate insurrezionali. Grazie anche ai suoi numerosi partigiani, combattenti all’estero, rappresentò un esempio di corale e civile slancio, affinché l’Italia rinascesse a democrazia in orizzonti di ritrovate speranze per l’avvenire.  Asti, 8 settembre 1943 – 25 aprile 1945”.

Il 16 maggio 1997 la Medaglia d’oro è stata appuntata sul gonfalone della Provincia dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

L’A.M.raffigura una catena spezzata in più punti, a significare la libertà riconquistata, che fa da cornice all’informazione interna. In esposizione: l’A.M. con la data del 1° giorno d’uso, su etichetta. Fu utilizzata dal 1 aprile al 30 giugno 1997.

 

 

(M.A.: Lirma 7000/0/T – Ideazione grafica di Giancarlo Cocito – realizzazione tecnica di Nadia Monteleone)

 

DUE GIORNI DI REPUBBLICA NEL 1797. Alla sommossa  popolare  del  22/24 luglio,  causata  dalla   scarsità  di grano, alcuni intellettuali tentano di dare un senso politico. Il 28 luglio viene proclamata la Repubblica democratica astese, che rimarrà in vita ancora il giorno seguente. Osteggiata dai nobili e dall’alto clero, abbandonata da Napoleone, ritenuto, per errore, paladino delle libertà, allora a capo dell’esercito francese in Italia, nei giorni 30/31 luglio il potere regio reprime il nuovo ordinamento. Il 2 agosto vengono fucilati i capi ‘politici’ della rivolta, le sole vittime della vicenda: Secondo Arri (avvocato, 28 anni), Felice Berruti (avvocato, 26 anni), G.Secondo Berruti (medico, 30 anni), Gioachino Testa (avvocato, 26 anni); vengono esiliati e colpiti da censura ecclesiastica anche tre frati: padre Giacomo Bocchiardi e padre Arcangelo Testa (certosini) e padre  Deodato Daneo (francescano).

Sull’affrancatura meccanica figura la civica torre campanaria (detta troyana, dal nome della famiglia nobiliare Troya). 

 

 

(M.A.: Lirma  7000/0/T)

 

LA CERCA è un tipo di turismo basato sul mondo del cavallo, finalizzato alla promozione  e  alla conoscenza del territorio artigiano e delle sue innumerevoli risorse. Attorno all’avventura/gioco delle Compagnie di cavalieri, da cui il nome di cerca, sulla falsariga delle cerche dei cavalieri erranti medievali, prima fra tutte quella del Graal compiuta dai cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù, ruota una serie di eventi collaterali a carattere turistico, culturale, ambientale ed enogastronomico: e dunque, storia, leggende, folclore, paleontologia, termalismo, vitivinicoltura, ricettività agrituristica e alberghiera, castelli, chiese romaniche, piatti tipici, angoli suggestivi di una terra ‘santa’. La cerca, ideata da Livio Musso e da lui diretta sotto il profilo artistico, con la direzione tecnica affidata a Leonardo Tessiore, è stata promossa dalla Provincia  nei seguenti territori: nord-astigiano (“I grappoli di Muscandia”, 1996), est (“L’eremo dell’eroe”, 1997), centro-provincia (“Le fonti miracolose”, 1998), sud (“Il castello invisibile”, 1999), ovest (“Il ramo magico”, 2000).

 

 

(M.A.: Lirma 7000/0/T – Ideazione e realizzazione del logo: Giancarlo Ferraris) 

 

GIRO  D’ITALIA Dopo quarant’anni esatti, il Giro fa tappa ad Asti. Nel 1963 vinse Vito Taccone.

Il 28 maggio del 2003  Alessandro Petacchi vince la 17^ tappa, la Salice Terme-Asti di 117 Km. Il Giro ritorna in provincia di Asti il 30 maggio per la partenza della 19^ tappa, la Canelli-Cascata del Toce (Verbania), la più lunga del Giro (239 Km): taglia per primo il traguardo Gilberto Simoni, che vincerà l’ 86^ Giro d’Italia  -  L’A.M. è un saluto di benvenuto al Giro: rappresenta un ciclista stilizzato dalla scritta Asti, su uno sfondo di colline.. E’ stata utilizzata dal 28 aprile al 30 maggio 2003.

 

 

 

(M.A.: Francotyp-EFS 3000/T – Ideazione e realizzazione grafica di Roberto Montafia)

 

GIACINTO CALDERARA (Casale Monf.  12/3/1729  - Asti 16/9/1803), Maestro di Cappella  della Cattedrale  di Asti dal 1749 al 1803,   viene ricordato nel duecentesimo anniversario della morte – da un Convegno e da un Concerto su sue composizioni, diretto dal M° Giuseppe Gai, che nel 1982 aveva rispolverato da un oblìo centenario le musiche del Maestro. -  L’ A.M. della Provincia è strutturata come un biglietto d’invito per il giorno 4/10/2003 con la firma autografa di  Giacinto Calderara. L’AM per difficoltà burocratiche e imprevisti tecnici fu utilizzata soltanto per due giorni, il 3 e il 4 ottobre. Uno specimen simile fu predisposto dall’AICAM per la 1^ Esposizione di meccanofilia musicale, ad Alessandria,  dal 26 al 28 settembre 2003.

 

 

(M.A.: Francotyp-EFS 3000/T. Grafica di Giancarlo Cocito, realizzata su computer da Giovanni Durando)

 

LA PROVINCIA  DI ASTI COMPIE 70 ANNI  NEL 2005, e li festeggia con varie manifestazioni.    Oggi sono  118  i Comuni  del  suo  territorio, con una popolazione di 213.369 unità (il Capoluogo conta 73.434 cittadini). E’ retta da un Consiglio Provinciale composto da  24 membri  (uno dei quali con funzioni di Presidente) e da una Giunta formata da un Presidente, eletto direttamente dal popolo, e da 8 Assessori. Il territorio esprime anche una Comunità montana e 12 Unità collinari. La Provincia è gemellata con la contea di Dade (USA). Nell’A.M., una bottiglia di spumante (docg locale) augura, con il ‘botto’, buon compleanno: l’A.M. è stata utilizzata dal 28 settembre al 31 dicembre  2005.

 

 

(M.A.: Francotyp  EFS 3000/T. Idea di Ivana Bologna e Angelo Ladame, realizzata da Sara Duretto)

 

60 ANNI DELL’ U.I.C. IN ASTI - L’11 giugno 1946 la signorina Esper Cirio, oggi novantaseienne, fondava ad Asti la sottosezione (così era allora definita) dell’Unione Italiana Ciechi (U.I.C.). La Provincia di Asti, accogliendo l’invito del presidente dell’U.I.C. provinciale, Adriano Capitolo, centralinista non-vedente dell’Ente, ricorda il 60° anniversario dell’U.I.C. provinciale con un’impronta molto significativa. In un ovale con i tratti del buio sulla destra, un cieco, accompagnato dal suo cane, avanza verso la luce tratteggiata sulla sinistra:  il cane, con la croce rossa sulla fascia pettorale, guida la persona non-vedente dal buio alla luce (la luce è vita);  e le date ai lati dell’ovale (1946-2006) indicano anche l’evoluzione che l’Unione Ciechi ha indotto nella cultura italiana, dal buio della solitudine e dell’emarginazione alla luce della partecipazione sociale e della condivisione. Completano l’impronta, in alto a sinistra lo stemma della Provincia, in basso il logo dell’Unione Italiana Ciechi (fondata a Genova il 26 ottobre 1920). Il termine non-vedente, oggi più utilizzato rispetto al vocabolo storico cieco, e che potrebbe apparire un inutile eufemismo, rispecchia invece un significativo cambiamento di mentalità: dalla figura del mendicante che per pietà chiedeva un aiuto, magari suonando per strada la ghironda o la fisarmonica, al lavoratore che si guadagna da vivere come ogni altra persona, al musicista che ti incanta con la sua professionalità (canto, pianoforte, fisarmonica: e nomi celebri, che tutti conoscono). Un concerto e un convegno ricordano la ricorrenza dell’U.I.C. artigiana: 60 anni, tanti quanti sono festeggiati dalla Repubblica Italiana per la sua nascita e  dalle donne italiane per il diritto di voto.

In esposizione, l’A.M. con la prima data d’uso . L’impronta è in vigore dal 5 giugno al 31 agosto 2006.

 

(M.A. Francotyp EFS 3000/T – bozzetto ideato da Adriano Capitolo, realizzato graficamente da Roberto Montafia) 

LA PROVINCIA  DI ASTI PER I 40 ANNI DI PALIO, Su proposta dell’Associazione Filatelica Artigiana, la Provincia di Asti ha modificato l’impronta della propria affrancatrice meccanica per ricordare il 40° anno di ripresa del Palio (1967/2007 – ideazione e realizzazione della targhetta: Flavio Migliasso). L’ha utilizzata dal 3 al 31 maggio 2007, e la riutilizzerà nuovamente tra metà agosto e metà settembre (la Corsa dei cavalli montati “a pelo” dai fantini, infatti, avrà luogo la terza domenica di settembre). Perché dunque un’affrancatura a maggio? Perché il Comune di Asti, che organizza la manifestazione, ha voluto ricordare  l’accoppiata storica Corsa del Palio / Festa del Patrono di Asti San Secondo, che reggeva fin da prima del 1275 e si era protratta fino al 1935: ai primi di maggio  non si è corso il Palio, ma  è stato “stimato” il velluto che verrà dato al vincitore (la raffigurazione del Patrono sul drappo è stata affidata quest’anno all’avvocato-cantautore Paolo Conte) e, in notturna, è sfilato per le vie della Città il Corteo storico dei personaggi in costume medioevale. Nel 1967, in occasione delle celebrazioni per il millennio del Monferrato, la Corsa del Palio è rinata, grazie all’impegno del sindaco Giovanni Giraudi: ma fu spostata a settembre in concomitanza con la “Douja (boccale) d’or”, manifestazione dedicata al prodotto tipico della terra artigiana, il vino. Per finire, e per soddisfare una giusta curiosità del lettore, si ricorda che la Città di Asti sospese il Palio dopo l’ultima edizione del 1935, perché venne imposta “dall’alto” la modifica della sua denominazione, da “Palio” (che rimaneva soltanto per Siena, a dispetto dell’anzianità storica di Asti) a “Certame cavalleresco”: una città che già nel 1095 era un libero Comune governato da Consoli, e nel 1797 s’era eretta, se pure per pochi giorni, a Repubblica, non poteva accettare una simile angherìa!

 

Nascita postale di una speranza

 Su richiesta dell’Associazione Filatelica Astigiana “Gigi e Mario Conte”, l’Amministrazione Provinciale di Asti  ha modificato la targhetta della propria macchina affrancatrice per pubblicizzare l’esposizione filatelica sui “Precursori d’Israele”, cioè sulla nascita postale di questo Stato, fondato esattamente sessant’anni fa, il 15 maggio 1948, in ottemperanza alla decisione delle Nazioni Unite. Per ricordare questo anniversario, e per ricordare, a livello locale, anche il 10° anniversario (1998) della decisione adottata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Asti di gemellarsi con una città israeliana (poi identificata in Ma’alot Tarshiha),  l’Associazione Filatelica Astigiana ha organizzato l’esposizione della collezione filatelica del sig. Umberto Ugaglia, che portava come sottotitolo, suggerito da chi scrive queste note, “Nascita postale di una speranza”. La collezione, infatti, parte dai chiudilettera emessi dal Fondo Nazionale Ebraico nel 1902 e dalle emissioni postali dei ghetti di Terezin e Lodz, per giungere alle sovrastampe dei chiudilettera con il vocabolo ebraico “doar” (posta), che diventarono così francobolli a tutti gli effetti per il servizio postale nell’ultimo mese del Mandato Britannico sulla Palestina. La targhetta della Provincia, ideata da chi scrive queste note, è strutturata come un biglietto d’invito alla Mostra, con il vocabolo “doar” in funzione di francobollo. La targhetta pubblicitaria è stata usata dal 22 aprile al 2 maggio 2008 per la spedizione degli inviti, e poi nuovamente dal 12 al 16 maggio, cioè nella settimana dell’esposizione filatelica. La targhetta qui riprodotta porta la data del 15 maggio, cioè del giorno esatto dell’anniversario di fondazione dello Stato d’Israele.

 

Un errore costato caro (un "Gronchi rosso")

 Per esporre la collezione filatelica sui "Precursori d'Israele" di Umberto Ugaglia, la Cassa di Risparmio di Asti aveva gentilmente concesso la Sala Manifestazioni della sua Sede direzionale in Asti, libera nel periodo 10‑16 maggio 2008. Chi scrive queste note aveva dunque chiesto all'Amministrazione Provinciale di Asti la modifica della targhetta della sua macchina affrancatrice per il periodo indicato. Non potendo la Provincia aderire alla spesa per i limiti di bilancio, l'Associazione Filatelica Astigiana affrontava con propri fondi la realizza ione di una targhetta in ottone: questa veniva realizzata e regolarmente applicata dal tecnico sulla macchina affrancatrice il 18 aprile 2008. Ma ‑ e qui avviene il patatràc ‑ chi scrive queste note si accorge che il giorno d'inaugurazione della Mostra cade di sabato (il 10 maggio), giorno consacrato a Dio per i fedeli di religione ebraica: sarebbe stata dunque una mancanza di rispetto nei confronti del popolo ebraico, se quella targhetta con il messaggio pubblicitario fosse stata utilizzata, tanto più perché erano invitate all'inaugurazione le comunità ebraiche di mezza Italia. Erano già state affrancate una ventina di buste in data 18 aprile: si ordina, dunque, la sospensione dell'affrancatura. Richiesto un nuovo periodo alla Cassa per l'uso dei suoi locali, viene indicata la settimana dal 12 al 17 maggio (il 12 è un lunedì, quindi l'inaugurazione si può fare). Si ordina il rifacimento della targhetta: la targhetta verrà realizzata ex‑novo nel più breve tempo possibile. Passano i giorni: la targhetta non sarà pronta per l'ultimo giorno utile a spedire gli inviti. Si ricorre ad una targhetta d'altro tipo, ottenibile in due giorni: questa viene realizzata il 21 ed applicata il 22 aprile. Dal momento che la targhetta sbagliata non era ancora stata smontata, si procede all'affrancatura, in data 22 aprile, di ancora una decina di buste in tariffa, per l'archivio dell'Associazione. Due giorni dopo arriva anche la targhetta in ottone modificata: questa deve essere pagata, ovviamente, ma, se non applicata ad opera del tecnico, si risparmia notevolmente sulla spesa. Si decide di non utilizzarla, per risparmiare. Totale: novecento euro per tutto l'ambaradàn, a carico dell'Associazione Filatelica Astigiana. Che fare, per recuperare almeno parte della somma spesa? Si pongono in vendita le venti targhette errate. Costo: 30,00 euro l'una, spese postali comprese (posta prioritaria). A disposizione, fino ad esaurimento, presso la Segreteria dell'Associazione Filatelica Astigiana "Gigi e Mario Conte", casella postale 170, 14 100 Asti. Viene qua riprodotta la targhetta errata.

 

Gli Sbandieratori del Palio di Asti

In occasione del 40° anno di fondazione (1968‑2008) degli Sbandieratori dell'A.S.T.A., gruppo folcloristico legato al Palio di Asti, corsa a cavallo, che si correva già nel 1275, prima del Palio di Siena l'Amministrazione Provinciale di Asti ha modificato la targhetta della propria macchina affrancatrice: il primo giorno d'uso è il 5 maggio 2008, per gli astígiani un lunedì molto atteso (c'è il tradizionale spettacolo pirotecnico sulle rive del Tanaro)

Martedì 6 si entra in atmosfera paliofila, con la cerimonia dell'Offerta del Palio alla Chiesa Collegiata di San Secondo, patrono della Città, la distribuzione della "Minestra dei poveri" (pasta e fagioli, con bruschetta e mattone dolce) di fronte al Municipio, e l'esibizione in piazza San Secondo, degli sbandieratori del gruppo storico dell'A.S.T.A., accompagnati dai loro musici: 126 persone, "d'antàn" e nuove leve, in trentacinque minuti di spettacolo, suddiviso in sei tempi di cinque minuti circa ciascuno. Nell'arte della bandiera, si è dapprima esibita la "grande squadra" degli anni Settanta, cui hanno fatto sèguito quattro solisti degli anni '70, '80 e '90. Nella terza frazione si sono esibiti tre coppie storiche e la sezione di dodici elementi della "grande squadra" degli anni '80 e '90. Infine si sono alternati grandi e piccole squadre, coppie e singoli dell'attuale gruppo dell'A.S.T.A.. Il gran finale è stato affidato alle "piramidi", il momento Più spettacolare dell'esibizione.

L'uso dell'affrancatura meccanica dell'A.S.T.A. è stata sospeso in Provincia dal 12 al 16 maggio per far posto alla targhetta dei "Precursori d'Israele": è stata nuovamente sistemata il 19 maggio, per restare in funzione fino a settembre, al termine, cioè, del famoso trittico festaiolo astigiano (Douja d'or, Festival delle sagre, Palio d'Asti).

Qui, è riprodotta la targhetta degli Sbandieratori del Palio di Asti (A.S.T.A.) con la data del giorno d'uso (sulla bandiera, lo stemma stilizzato del Comune di Asti).