In antico la località era indicata col nome d i " Careiae " e si crede che qui sorgesse un' antichissima città etrusca, poi scomparsa.
Assai conosciuta all ' epoca romana, Galeria viene collegata alla tribù Galeria, dal rio Galera, una delle 17 tribù rustiche nelle quali d a Servio Tullio fu suddiviso l' agro romano.
Frontino designa Galeria come luogo d ' incontro di due acquedotti: quello di Augusto, proveniente dal lago Alsietino (oggi di Martignano), e quello di Claudio, proveniente dal lago di Bracciano.
Questa zona tanto fiorente decadde e s i spopolò nell' ultimo periodo dell' Impero Romano; ne risollevò alquanto le sorti la "Domus Culta" erettavi da Papa Adriano I nel 775 ca. e poi la costituzione di un gruppo di beni religiosi e successivamente feudali. Vi si costruì un ben munito castello con la chiesa di San Nicola, che verso il 1000 già viene indicata come arcipretale, ed intorno ad essi numerose abitazioni che nel Medio evo costituivano una importante cittadina, tanto che in Bolla di Giovanni XIX del 1027 si parla di " Magnus et amplus populus galerano ". Fu edificata una seconda chiesa, dedicata a Sant' Andrea, e il clero era numeroso; un' altra Bolla, quella di Benedetto IX del 1033, accenna alla già avvenuta consacrazione della chiesa di San Nicola.
L a citata Bolla di Giovanni XIX nomina quale " Comes Galeriae " un certo Joannes Tocco che si crede sia un antenato di quel conte Gerardo, sotto il quale Galeria assunse un ruolo di primaria importanza nelle lotte politiche e religiose della Roma papale del secolo XI. Con la vittoria dei Normanni, Galeria tornò i n possesso della Chiesa e Gregorio VII ne assegnò il tenimento, in gran parte, ai monaci di San Paolo fuori le mura e, in piccola parte, ai monaci di San Saba, ai quali fu tolta da quelli di Santa Maria Nuova. Nella storia di Galeria, dalla metà del secolo XIII troviamo menzionati solo gli Orsini, rimasti proprietari del Castello e del tenimento dopo le cessioni loro fatte dai monaci e g l i acquisti d a a l t ri possessori .
Nel maggio del 1321 i marmi d i Galeria furono saccheggiati per la costruzione del Duomo d i Orvieto . Nel XV secolo Galeria fu nuovamente coinvolta in lotte e battaglie , soprattutto con Eugenio IV sotto il pontificato del quale avvenne l' unione delle due chiese di Galeria (San Nicola e Sant ' Andrea) con l a chiesa d i Santa Maria i n Celsano , p erciò che concerneva il servizio religioso di tutto l ' ampio comprensorio. La situazione patrimoniale indurrà gli Orsini a vendere un poco per volta i fondi , poi il Castello di Galeria , parte al Colleggio Germanico Ungarico, eretto da Giulio III e in seguito ampliato e arricchito da Gregorio XIII , e parte ai Manciforte - Sperelli nel 1734 . Questi trovarono le due chiese di San Nicola e di Sant' Andrea quasi distrutte a causa del decadimento e lo spopolamento del Feudo.
Malgrado ampi restauri apportati agli edifici , l a chiesa d i San Nicola venne ridotta a cimitero e quella di Sant' Andrea, che nel 1754 fu eretta a parrocchiale , andò sempre più decadendo fin che assai danneggiata da un incendio nel 1816, la parrocchia si trasferì nella proprietà del Collegio Germanico in Santa Maria in Celsano. Nel territorio di Galeria, in antico , esistevano altre due piccole chiese : quella di Santa Maria della Valle, detta anche dell ' ospedale vecchio , che , già di per sè fatiscente , fu completamente distrutta da un fulmine sul finire del 1600 e quella di San Sebastiano, dove si celebrava solo nella ricorrenza liturgica del Santo , la quale fu demolita intorno al 1682.
Santa Maria in Celsano
Le notizie relative alla chiesa di S . Maria i n Celsano , ora S . Maria di Galeria , sono assai scarse .
Si sa solamente che era annessa all'antico casale "Celisanum", proprietà del monastero di San Saba, passata poi agli Orsini, che la donarono nel 1510, con il consenso di Giulio II, ai frati ungheresi di San Paolo Eremita, che tra l 'atro possedevano in Roma l a chiesa e i beni di Santo Stefano Rotondo.
Soppresso l' Ordine dei Paolini, Pio IV assegnò le terre e la chiesa all' ospedale d i S . Spirito i n Sassia, e nel 1581, Gregorio XIII, unito i l Collegio Germanico e quello Ungarico, li dotò dei beni di Santa Maria di Galeria.
L ' erezione di S. Maria in Celsano in chiesa parrocchiale e il susseguente cambiamento di denominazione in Santa Maria di Galeria avvenne mediante la Bolla del 30 novembre 1860, dopo un accordo fra il Cardinale Mattei e il Provinciale della Compagnia di Gesù, la quale assunse il patronato della parrocchia, che è esercitato tuttora.
GALERIA ANTICA- Programma attività settembre - dicembre 2001