"Pasta a piccho pacchio"


QUANDO Si dice visibilità della lingua! L'onomatopea, che concretizza la salsa a picchio pacchio, nella ripetizione variata dello stesso suono (chiò) fa schioccare la lingua contro il palato: coinvolge così, le parti centrali della bocca deputata a registrare il gusto dei prodotti commestibili. L'intingolo, che l'onomatopea sottointende è di per sè gustastabilissimo: cipolla a fette, pomodoro, aglio, basilico e pepe. Tanto più amabile durante la preparazione, quando gli aromi della cucina sono altrettanto stuzzichini per l'appetito. Questa è una delle salse più semplici da prepararsi per condire un bel piatto di pasta.



   INGREDIENTI
         
Per 4 persone:
500 gr di pasta
margherita
1kg.di
pomodori
maturi
1/2 cipolla
1 spicchio
d'aglio
1 mazzetto
di basilico
Olio sale e
pepe q.b.     
Sbollentate i pomodori, quindi spellateli, togliete i semi e mettete da parte il succo. In una padella con olio soffriggete la cipolla tagliata a fette insieme allo spicchio d'aglio. Aggiungete il pomodoro tagliato a tocchetti, lasciate insaporire e allungate con il succo dl pomodoro che avevate messo da parte. Condite con sale, pepe e basilico a pezzetti a fate cuocere per 6/8 minuti a fuoco moderato. In una pentola portate a bollore l'acqua, salate e calate la pasta. Appena cotta, scolatela al dente e conditela con la salsa e basilico fresco.