La RADIOTELEFONIA
Non si può parlare dellesistenza di una
originale invenzione della radiotelefonia, poiché essa è stata una conseguenza
"succedanea" dedotta dalla radiotelegrafia. Senza togliere lode e benemerenza
allopera notevole ed eletta del prof. Majorana, bisogna condividere ciò che, con perfetta
aderenza ai tempi ed alle modalità circostanziate ebbe ad esporre il Marchese Luigi
Solari:
"La radiofonia non è entrata nel
campo delle pratiche applicazioni che dopo lintroduzione delle valvole termoioniche.
Il prof. Fleming dellUniversità di Londra fu prima ad introdurre insieme a Marconi,
di cui era collaboratore, le valvole termoioniche nelle radiocomunicazioni. Meissner,
Armstrong, Langmujer, De Forest, Franklin, Round hanno ottenuto brevetti per la
trasmissione radiotelefonica con valvole termoioniche, grazie alle quali, ripeto, la
radiotelefonia è riuscita ad assumere un largo e pratico sviluppo. Risulta infine in modo
incontestabile che per mezzo degli impianti a valvole termoioniche, ai quali Marconi ha
dato il maggior impulso e per mezzo delle speciali lunghezze donda determinate da
Marconi stesso, è stato possibile realizzare i primi efficienti servizi radiotelefonici e
la prima trasmissione della parola umana dallEuropa allAustralia. Capita
sovente che ogni grande invenzione vanta i suoi discepoli, ma le nuove conquiste della
portentosa attività umana, tenendo viva lopera del trionfatore, non loscurano
quando contribuiscono a creare nellambiente in cui essa prospera una concomitanza di
contributi, convergendo in nuove mete. E importante sapere che al plauso della
stampa mondiale per il premio Santoro concesso al prof. Majorana, Marconi aggiungeva il
suo compiacimento nel vedere che "il primo posto in questi studi veniva preso da un
italiano".
Dopo linvenzione della radiotelegrafia, erano stati fatti in Italia vari tentativi
per realizzare la telefonia senza filo. Occorreva, innanzitutto disporre di onde portanti
costanti in ampiezza, persistenti e continue nella generazione e nella propagazione; non
bastava ancora. Gli studi degli sperimentatori erano rivolti alla ricerca di un microfono
capace di reggere a forti intensità di corrente elettrica, poiché quello a granuli di
carbone non era adatto: infatti i granuli riscaldandosi diminuivano la resistenza ohmica,
ed il microfono si rendeva inservibile. Per opera del prof. Majorana, dal 1903 al 1912 (e
dal prof. Giuseppe Vanni), con luso di uno speciale microfono a liquido vibrante
(detto ad acqua od idraulico) in grado di sostenere correnti microfoniche intense e sotto
altissima differenza di potenziale, applicato ad un generatore ad arco Poulsen, si poté
alimentare le antenne con sufficiente quantità di energia. Anno per anno i progressi
conseguiti dal prof. Majorana si sono così
realizzati.
-
1903: inizio dello studio di un
sistema radiotelefonico;
-
1904: realizzo di chiare
trasmissioni radiofoniche tra due sale del laboratorio (Istituto Superiore Telegrafico e
Telefonico);
-
1907: conversazione radiofonica
tra il laboratorio ed il forte di Monte Mario; tra Monte Mario e Porto dAnzio (52
km); tra Porto dAnzio ed il cacciatorpediniere LANCIERE, in rotta verso
la Sardegna (ottime ricezioni sino a 150 km); tra Roma, la Sardegna, la Sicilia, (Becco di
Vela: 300 km).
-
1908: conversazioni tra Roma ed
una ricevente a Londra (nella Direzione del Post Office); tra Roma e Trapani
(Monte San Giuliano) (420 Km.).
Il prof. Vanni per ottenere la
telefonia senza filo, adottò un generatore di onde ad arco, ideato da Moretti (due
elettrodi di rame, uno vuoto) attraversato da un getto dacqua, munito di microfono a
scorrimento liquido e lamina vibrante. Le prime prove furono eseguite allIstituto
Militare Radiotelegrafico di Roma, poi con la stazione di Centocelle dove era stato
fissato il trasmettitore. Da Centocelle si radiotelefonò a Ponza (120 km), alla Maddalena
(160 km), a Palermo (420 km) a Vittoria, presso Ragusa (600 km), ed infine a Tripoli (nel
1911), alla distanza da Centocelle di 1000 chilometri. I sistemi Majorana e Vanni, come è
stato detto, rappresentano un interessante passo iniziale per lo sviluppo della
radiotelefonia, superato a partire dal 1911 dallavvento della valvola termoionica.
Il progredire della tecnica nella costruzione dei triodi di grande potenza per la
trasmissione e di forte rendimento amplificatore nella ricezione, non valse a distogliere
Marconi dai perfezionamenti introdotti nella radiotelegrafia, che stentò molto ad
abbandonare le onde lunghe. La grande svolta avvenne col 1923 con il passaggio alle onde
corte a fascio che ammisero lintroduzione della radiofonia col sistema
direzionale su lunghissimi tragitti. Il pensiero di Marconi è come sempre molto chiaro;
ammetterà Le stazioni di grande potenza a onde lunghe di questo Paese, che
attualmente esplicano un servizio radiotelegrafico commerciale da e per gli Stati Uniti,
sono atte, io ritengo, a trasmettere e ricevere contemporaneamente in ognuna delle
direzioni, in condizioni normali, con una velocità media di 20 parole al minuto, per una
media giornaliera di 18 ore. Ma le stazioni a fascio, nelle prove ufficiali si sono già
mostrate capaci di trasmettere e ricevere contemporaneamente con una velocità media di
almeno 100 parole al minuto per 18 ore al giorno (e con una potenza almeno 10 volte
inferiore di quelle ad onde lunghe). Vorrei aggiungere inoltre che non penso che il
sistema a fascio sia limitato alla radiotelegrafia. Spero che esso possa essere utilizzato
per portare la radiofonia su una base molto più pratica di quanto essa non sia
attualmente.
Ed eravamo già nel 1926.
I primi esperimenti in questo campo introdotti dalla Marina Militare Italiana attraverso i
primi successi radiofonici:
- nel 1910 tra Venezia e La Spezia si è sperimentato un generatore donde, modulato
in telefonia, sistema Jacovello.
- nel 1913 Meissner, impiegando valvole ioniche, riuscì ad ottenere un collegamento
radiotelegrafonico producendo oscillazioni del tutto persistenti, stabili e costanti.
Sperimentata per la prima volta a Roma presso il Ministero della Marina, la radiotelefonia
entrò nel servizio corrente delle nostre navi nel 1914, con lapparecchio
trasmettitore sistema Marconi-Round (con amplificatore termoionico).
Il 9 marzo 1914 G. Marconi fece installare gli apparati sulla Nave da Battaglia
"Regina Elena", ormeggiata nel porto di Augusta (SR); (il segnale veniva
ricevuto da un secondo vascello). Le due navi si diressero in mare aperto e, per ulteriori
esperimenti, di fronte alla costa della Sicilia, si registrò una ricezione perfetta su di
una distanza di 35 chilometri, distanza che per un tempo molto limitato aumentò in modo
non chiaro fino a 70 chilometri. La comunicazione venne costantemente mantenuta per un
periodo di 12 ore e gli esperimenti inclusero periodi nei quali i segnali erano sia
trasmessi interamente sul mare sia con linterposizione
della terraferma.
Vanno ricordati anche
il collegamento in fonia, effettuato dal medico e fisico Riccardo Moretti per conto della
Regia Marina, tra Roma e Tripoli nel 1912 (1200 Km).