LA SPEZIA 1897 - 1997
UN SECOLO DI
RADIOCOMUNICAZIONI MARITTIME
Il 24 ed il 25 marzo
2007 avrà luogo alla Spezia una iniziativa per commemorare la dismissione della stazione
Radio della Marina Miliare detta dei Cappuccini (ICS).
Questa iniziativa ha
ottenuto il patrocinio dellARI, della Provincia della Spezia, del Comune della
Spezia, della Marina Militare, e della Fondazione Guglielmo Marconi. Sarà gentilmente
ospitata presso la sede del Polo Universitario Spezzino che occupa gli edifici
che furono la sede di ICS
Liniziativa, il
cui spirito è sotto riportato, sarà articolata in una Conferenza in cui diversi
prestigiosi relatori parleranno della storia delle Radiocomunicazioni, del Servizio
Radiomobile Marittimo, del futuro delle TLC anche dal
punto di vista tecnico-scientifico.
La manifestazione
sarà completata da una mostra di oggetti, apparati, documenti e foto relative
allargomento.
Una stazione con
nominativo speciale, II1ICS (a ricordo del nominativo della ex stazione radio ICS), sarà
operata dai soci della Sez. ARI della Spezia
il 24 e 25 Marzo dal sito in cui ha operato per cinquantanni ICS. Chi
volesse unirsi al team degli operatori sarà il benvenuto!
A tutti i
corrispondenti verrà inviata una QSL speciale creata per loccasione.
Ulteriori iniziative
attualmente allo studio saranno rese note quanto prima sul web.
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La città della Spezia
è uno dei luoghi storicamente più significativi d' Italia per quanto riguarda la
radiotelegrafia.
Fu qui, nel luglio del
1897, che Guglielmo Marconi diede le prime dimostrazioni pratiche delle potenzialità del
nuovo mezzo di telecomunicazione alla Regia Marina.
Fu qui che prese
l'avvio il lungo percorso degli studi e delle sperimentazioni che la Regia Marina condusse
per molti anni, avvalendosi dell'opera di Guglielmo Marconi, ma anche dell'opera di tanti
validissimi suoi Ufficiali che concorsero in modo determinante a sviluppare ed a perfezionare quella grande
invenzione.
La Regia Marina passò
ben presto alle applicazioni pratiche utilizzando massicciamente la radiotelegrafia sulle
sue unità navali ed installando e gestendo a terra le cosiddette "stazioni
costiere" che tenevano i contatti con le navi al largo.
La prima stazione
costiera italiana, sia pure sperimentale, sorse ad opera della Regia Marina sulla sommità
dell' isola Palmaria nell' autunno del 1897, solo qualche mese dopo le dimostrazioni di
Marconi.
Per molti anni le
stazioni costiere furono gestite dalla Regia Marina, svolgendo anche il traffico
radiotelegrafico mercantile ed i servizi relativi alla sicurezza della navigazione, in
particolare per quanto concerne la salvaguardia della vita umana.
Le prime scuole per
operatori radiotelegrafisti furono istituite dalla Regia Marina, e la prima in assoluto
funzionò per molti anni presso la base del Varignano.
Nei primi anni dalla
fine della Seconda Guerra Mondiale venne installata, sui colli prospicienti il golfo, la
stazione radio costiera detta "dei Cappuccini" che dopo un breve periodo di
transizione, sostituì definitivamente la stazione radio di Ceparana che era stata
pesantemente danneggiata nel corso degli eventi bellici. Questa stazione venne
definitivamente dismessa il 25 marzo 1997.
Per una curiosa
coincidenza la radiotelegrafia nella città della Spezia copre un secolo quasi esatto :
dal luglio 1897 al marzo 1997 quando l'ultima stazione costiera utilizzante la
radiotelegrafia fu chiusa.
Nel primo decennale
della chiusura della stazione radio "dei Cappuccini" si desidera ripercorrere
questo secolo di storia della radiotelegrafia con l'intento di divulgare la conoscenza e
sottolineare l'importanza di questo sistema di comunicazione che per tanto tempo è stato
l'unico a consentire di mantenere i contatti con chi si trovava in mare aperto,
assicurando le comunicazioni con il resto del mondo ma anche e soprattutto la sicurezza ed
il soccorso in caso di pericolo.
Sono infatti decine di
migliaia le vite umane salvate in mare grazie alla radiotelegrafia, ma il numero esatto forse non si saprà mai.
La radiotelegrafia ha avuto fin dall'inizio una
"impronta" soprattutto marittima ed è infatti in campo navale che ha avuto la
sua più massiccia applicazione grazie alla possibilità di coprire grandissime distanze
senza l'ausilio di installazioni intermedie che in mare, ovviamente, non era possibile
predisporre, fino all'avvento dei satelliti.
Ora sono i sistemi
satellitari, con una semplicità d'uso ed una efficienza strabiliante, a garantire le
comunicazioni a chi va per mare, e non solo.
Sullo schermo di un
computer arrivano le immagini delle carte meteo o il testo dei bollettini con gli avvisi
ai naviganti e le notizie per la sicurezza della navigazione.
Il vecchio sistema di
soccorso, che usava la frequenza di radiotelegrafica dei 500KHz, è stato sostiuito dal
moderno GMDSS.
Il GPS fornisce il
punto nave, la rotta, la velocità e tutta una serie di altri dati, alcuni dei quali un
tempo erano calcolati anche grazie a rilevamenti eseguti dal radiooperatore di bordo.
Le nuove tecnologie
hanno rivoluzionato il modo di comunicare e quel mondo, affascinante e un po' misterioso
per il profano, fatto di "punti e linee" è scomparso per sempre. Ma alla base
di tutto restano sempre le onde radio.
Vorremmo quindi
ricordare e rendere omaggio a Guglielmo Marconi, in occasione del 70° anniversario della
sua scomparsa e rendere un doveroso
riconoscimento alla Marina Militare protagonista, fin dall'inizio, di tutta la storia
delle radiocomunicazioni in Italia.
Vorremmo inoltre
ricordare gli altri veri protagonisti di questa storia : gli operatori RT, i
Marconi come venivano chiamati a bordo, che con la loro professionalità, il
loro impegno e la loro abnegazione, arrivata spesso al sacrificio della vita, hanno
assicurato per un secolo le comunicazioni e soprattutto la sicurezza e la salvaguardia
della vita umana in mare.
Quale modo migliore per onorare questi uomini e la Marina Miliatre
che raccontare la loro storia attraverso le testimonianze di chi ha vissuto questa
professione, attraverso documenti, fotografie e i mezzi tecnici, i "ferri del
mestiere", cioè gli apparati radio, i tasti telegrafici.
E ancora far rivivere
per qualche tempo questa autentica "arte" di comunicare, mettendo in funzione
una stazione radio telegrafica che faccia riascoltare quei suoni ritmati, quei fruscii,
quei rumori che per anni e anni hanno accompagnato la vita dei radiooperatori mentre
venivano sballottati dalle onde sui più remoti mari
della terra.
Con la chiusura della
stazione radio "dei Cappuccini" è finita una epopea che già sfuma nella
leggenda e purtroppo rischia l'oblio.
Crediamo sia doveroso
far conoscere a chi, come i ragazzi d'oggi, è abituato a comunicare con tanta semplicità
da ritenere il "cellulare", Itnernet e la televisione qualcosa di banale, il
percorso tecnico, scientifico ed umano che ha reso possibili tali meraviglie. E far loro
capire che tutto nacque nel 1895 da una scintilla scoccata nella soffitta di una casa di
campagna, non lontano da Bologna, ad opera di
un ragazzo poco più che ventenne.
E con una punta di
orgoglio vorremmo dire che i Radioamatori sono ormai gli ultimi che continuano ad
utilizzare il codice Morse ed a perpetuare e
custodire questa nobile arte.
Tra i Radioamatori vi sono molti ex radiotelegrafisti
professionisti che così possono continuare a esercitare ancora, anche se solo per
diletto, quella professione di cui vanno fieri e che col tempo, o chissà fin dall'inizio,
è diventata una vera passione ed al cui fascino restano profondamente legati.
Vorremmo infine
volgere uno sguardo al futuro delle telecomunicazioni, agli sviluppi ed alle nuove
tecnologie che già si affacciano all orizzonte facendo nostro lauspicio di
Gugliemo Marconi che, fin dall inizio, vide la sua invenzione come un mezzo per
avvicinare tra loro i popoli e le nazioni in pace ed amicizia e per promuovere il
progresso ed il benessere dellumanità.
i1SAF, G. SANDAL (ARMI 154)
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