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SHEVA
IRRAGGIUNGIBILE - IL PALLONE D'ORO E' SUO |
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Lo
Shevchenko one-man-band, insomma pare aver convinto la giuria
sparpagliata in tutto il continente (52 i voti), e il sigillo sul premio
(lo spoglio delle schede non è stato ultimato perché ieri scadeva il
termine per votare, ma il vantaggio dell'ucraino su Ronaldinho e Deco è
troppo grande per temere un rovesciamento di classifica) lo hanno messo
i due gol di Istanbul: la vittoria sul campo della squadra semifinalista
agli ultimi Mondiali ha convinto gli ultimi indecisi. Ronaldinho fa
giocate da sogno, Deco ci mette la logica e il peso dei trofei ottenuti
in una stagione intera; ma il fascino del ragazzo ucraino che non si
arrende mai pare aver conquistato proprio tutti, e sarà lui a ricevere
il Pallone d'Oro il 14 dicembre a Parigi. Inoltre la concorrenza di due
giocatori della stessa squadra (Barcellona) non ha giovato ai rivali di
Sheva.
«Non mi sembra vero», sussurra un emozionatissimo Shevchenko. Il
telefono in questi giorni gli ha portato soprattutto tristi notizie,
vista la situazione in Ucraina dove si trovano i suoi genitori e il
nonno; stavolta la Cassetta lo ha usato per trasmettergli una notizia
buona, ma Shevchenko, in mancanza di una comunicazione ufficiale da
parte degli organizzatori del premio, non sa se abbandonarsi
all'allegria o aspettare ancora per credere. E vuoi sapere da dove
arrivano queste indiscrezioni, e perché sarebbero così fondate, e a
quanto ammonterebbe questo suo incolmabile vantaggio sugli altri 49
contendenti selezionati dal giornale.
«Non so cosa dire, mi pare una notizia pazzesca. So che ho fatto delle
buone cose in questa stagione, so che diventare campione d'Italia ha una
grande valore, ma i miei rivali erano molto accreditati, giocano in
nazionali importanti e credevo che questa distanza non sarebbe mai stata
colmata. Ho quasi paura di pensare che sia vero, ma se vincerò questo
premio saprò a chi dedicarlo: il mio Pallone d'oro sarebbe per tutta la
gente ucraina. Io gioco per il mio popolo e vorrei che tutti gli ucraini
fossero contenti per questo riconoscimento. In un momento così delicato
per la vita del mio Paese, il mio primo pensiero va a loro, alla gente
che considera con orgoglio le prestazioni sportive dei suoi campioni.
Sono fiero di essere ucraino e spero che finalmente l'Ucraina possa
giocare in un Mondiale»
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Da "La gazzetta
dello sport" del 26 novembre 2004 |
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VINCITORI del
"Pallone d'Oro" |
anno |
giocatore
|
ruolo
|
nazionalità |
squadra
|
1956
|
Stanley Matthews |
attaccante |
inglese
|
Blackpool
|
1957
|
Alfredo Di Stefano |
rifinitore |
argentino
|
Real
Madrid |
1958
|
Raymond
Kopa |
attaccante |
francese
|
Real Madrid
|
1959
|
Alfredo Di Stefano |
rifinitore |
argentino
|
Real
Madrid |
1960
|
Luis
Suarez |
rifinitore |
spagnolo
|
Barcellona
|
1961
|
Omar Sivori |
attaccante |
argentino
|
Juventus
|
1962
|
Josef
Masopust |
dif./centr. |
cecoslovacco
|
Dukla Praga
|
1963
|
Lev
Yaschin |
portiere |
sovietico
|
Dinamo Mosca
|
1964
|
Denis Law |
attaccante |
scozzese
|
Manchester United
|
1965
|
Eusebio |
attaccante |
portoghese
|
Benfica
|
1966
|
Bobby
Charlton |
rifinitore |
inglese
|
Manchester United
|
1967
|
Florian
Albert |
attaccante |
ungherese
|
Ferencvaros |
1968
|
George
Best |
attaccante |
nord irlandese
|
Manchester United
|
1969
|
Gianni Rivera |
rifinitore |
italiano
|
Milan
|
1970
|
Gerd Muller |
attaccante |
tedesco |
Bayern
Monaco |
1971
|
Johan
Cruyff |
rifinitore |
olandese
|
Ajax
|
1972
|
Franz
Beckenbauer |
difensore |
tedesco |
Bayern
Monaco |
1973
|
Johan
Cruyff |
rifinitore |
olandese
|
Ajax e Barcellona
|
1974
|
Johan
Cruyff |
rifinitore |
olandese
|
Barcellona
|
1975
|
Oleg Blochin
|
attaccante |
sovietico
|
Dinamo Kiev
|
1976
|
Franz Bckenbauer
|
difensore |
tedesco
|
Bayern
Monaco |
1977
|
Allan
Simonsen |
attaccante |
danese
|
Borussia Moenchlabach
|
1978
|
Kevin
Keegan |
attaccante |
inglese
|
Amburgo
|
1979
|
Kevin Keegan |
attaccante |
inglese
|
Amburgo
|
1980
|
Karl-Heinz
Rummenigge |
attaccante |
tedesco
|
Bayern
Monaco |
1981
|
Karl-Heinz
Rummenigge |
attaccante |
tedesco
|
Bayern Monaco
|
1982
|
Paolo Rossi |
attaccante |
italiano
|
Juventus
|
1983
|
Michel Platini |
rifinitore |
francese
|
Juventus
|
1984
|
Michel Platini |
rifinitore |
francese
|
Juventus
|
1985
|
Michel
Platini |
rifinitore |
francese
|
Juventus
|
1986
|
Igor Belanov |
attaccante |
sovietico
|
Dinamo Kiev
|
1987
|
Ruud Gullit |
att./centr.
|
olandese
|
PSV e Milan
|
1988
|
Marco Van Basten
|
attaccante |
olandese
|
Milan
|
1989
|
Marco Van Basten
|
attaccante |
olandese
|
Milan
|
1990
|
Lothar
Matthaeus |
centrocampista |
tedesco
|
Inter
|
1991
|
Jean-Pierre
Papin |
attaccante |
francese
|
Olimpique Marsiglia
|
1992
|
Marco Van Basten
|
attaccante |
olandese
|
Milan
|
1993
|
Roberto Baggio |
rifinitore |
italiano
|
Juventus
|
1994
|
Hristo Stoichkov
|
attaccante |
bulgaro
|
Barcellona
|
1995
|
George Weah |
attaccante |
liberiano
|
Milan
|
1996
|
Mattias Sammer
|
difensore
|
tedesco
|
Borussia
Dortmund |
1997
|
Ronaldo |
attaccante |
brasiliano
|
Barcellona e Inter
|
1998
|
Zinedine Zidane |
rifinitore |
francese
|
Juventus
|
1999
|
Rivaldo |
rifinitore |
brasiliano
|
Barcellona
|
2000
|
Luis Filipe Madeira
Figo |
centrocampista |
portoghese
|
Barcellona e Real
Madrid |
2001
|
Michael Owen |
attaccante |
inglese |
Liverpool |
2002 |
Ronaldo |
attaccante |
brasiliano |
Real Madrid |
2003 |
Pavel Nedved |
centrocampista |
ceco |
Juventus |
2004 |
Andriy Shevchenko |
attaccante |
ucraino |
Milan |
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Tutto l' Oro
di Sheva |
Alle
18.40 l'annuncio ufficiale: Andriy Shevchenko è il Pallone d'Oro 2004.
Il bomber rossonero è
stato eletto miglior giocatore dell'anno da una giuria selezionata di
giornalisti provenienti da 52 paesi diversi. Shevchenko ha battuto con
uno scarto importante i suoi rivali, saldamento al primo posto con 175
punti. Dietro a lui Deco con 139 voti, poi Ronaldinho a quota 133. Una
differenza non da poco, 36 voti in più del portoghese e 42 rispetto al
brasiliano. Un margine che ci sta tutto, Sheva questo premio l'ha
conquistato sul campo, gol dopo gol, vittoria dopo vittoria. Il Milan
aspettava di consacrare il suo eroe e sperava di riportare a Milano
l'ambito premio. Nove anni dopo George Weah, ce l'ha fatta grazie al
trionfo di un campione assoluto. Sheva è il quarto giocatore rossonero a
conquistare questo successo. Il primo era stato Rivera nel 1969, poi
Gullit nel 1987, Van Basten tre volte vittorioso nel 1988, 1989 e nel
1992, e appunto Weah nel 1995. Adesso Andriy. Shevchenko è anche il
terzo ucraino nella storia del calcio a vincere il Pallone d'Oro, dopo
Blokhin, vittorioso nel 1975, e Belanov, nel 1986. Bomber di razza e
cuore da campione, Sheva ha vinto meritatamente. Le sue prime
dichiarazioni, in conferenza stampa, prima di ritirare il premio negli
studi di Canal Plus, hanno espresso tutta la sua soddisfazione: 'Quando
ho iniziato a giocare a calcio sognavo di diventare un grande giocatore
e magari di vincere un premio prestigioso come questo. Sono felicissimo.
Il mio può essere un messaggio per tutti i bambini che amano questo
sport, possono capire che quello che è successo a me un giorno potrebbe
accadere anche a loro. Oggi mi sento un giocatore più concreto ed
esperto, giustamente più maturato, ma cosa più importante ho imparato a
vincere'. Andriy ha proseguito ripercorrendo la sua carriera al Milan e
il rapporto con gli allenatori con cui ha lavorato: 'Il primo è stato
Zaccheroni, lui mi ha insegnato a capire il calcio italiano, mi ha
aiutato molto i primi tempi. Cesare Maldini è una persona eccezionale,
con lui ho passato quattro mesi bellissimi e insieme abbiamo raggiunto
buoni risultati. Terim è rimasto troppo poco però anche lui, con il suo
modo diverso di pensare il calcio, mi ha insegnato qualcosa di
importante e di nuovo. Con Carlo Ancelotti ho vinto, sono diventato un
vincente. Il nostro allenatore è diverso da tutti gli altri con cui ho
lavorato, trasmette una grande tranquillità, ti ascolta, con lui puoi
parlare anche da ex giocatore oltre che da tecnico molto preparato'.
Alle 19.20 Sheva ha ritirato il Pallone d'Oro negli studi di Canal Plus
dalle mani di Gerard Ernault, direttore di France Football. Con il
premio tra le mani, il fuoriclasse ucraino ha spiegato: `Sono orgoglioso
di essere ucraino. Dedico questo successo al mio popolo'. A fare i
complimenti ad Andriy Shevchenko è intervenuto in collegamento nel corso
della trasmissione di Canal Plus il presidente del Milan Silvio
Berlusconi: 'Apprezzo le tue qualità durante le partite e l'impegno e la
professionalità in allenamento. Andriy Shevchenko è un grande campione,
da quando è al Milan ha conquistato tanti trofei, ma il suo stato
d'animo è rimasto semplice e generoso. Andriy è un campione nel calcio,
ma anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni. La sua semplicità è
un esempio per tutti i suoi compagni di squadra e per tutti i tifosi del
Milan'. Il presidente ha parlato in francese e al termine del suo
intervento il ministro della cultura francese Dennedieu ha elogiato il
modo in cui si è espresso.
ANDRIY
SHEVCHENKO PALLONE D'ORO 2004
13/12/2004 19.42.00
shevalastelladelcalcio-yahoogroups.com |
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Un altro
premio per Sheva: adesso è solo Champagne |
MILANO
Uno spicchio di Russia e Ucraina è sbarcato a San Siro. Per premiare il
numero uno: Andriy Shevchenko. Dopo il Pallone d'oro, un altro
prestigioso riconoscimento per l'attaccante rossonero: «La Stella»,
trofeo dei giornalisti del CIS (Commonwealth of Independent States) e
dei Paesi Baltici. Una cerimonia particolare. Visto che Sheva non poteva
recarsi in Russia, il quotidiano Sport Express, che ha la sede
principale a Mosca e che ha organizzato questo premio, si è trasferito a
Milano e lo ha fatto alla grande: modelle russe che sfilano con
pellicce, orchestra, una sessantina di persone arrivate in charter,
tutto per far sentire Sheva a casa sua. E lui, in fondo, c'è già. La
premiazione si svolge nel ventre di San Siro, il suo stadio e per lui è
arrivato anche il magnate Roman Abramovich, che tutti marcano stretto,
ma lui parla soltanto russo e dispensa sorrisi.
Conducono la conferenza stampa il vice direttore esecutivo di Sport
Express Ivan Ulanov e il capo redattore Borin Levin. Dieci minuti per i
giornalisti italiani, dieci per quelli russi, dieci per radio e tv.
Perfetto. Non si sgarra di una virgola. Abito nero, camicia
grigio-azzurra, cravatta a righine scure, Andriy Shevchenko arriva
preceduto dalle modelle. Tranquillo e gentile racconta: «Per me questo
premio ha un significato molto importante. Ci tenevo tantissimo. È molto
importante l'opinione dei giornalisti del mio Paese». Telecamere,
fotografi, code di giornalisti che lo corteggiano. Sheva si lascia
sempre dietro il passato, la partita più importante è quella che verrà.
«Non penso al Manchester, penso sabato al Cagliari.
Ci aspettano due mesi straordinari. E torneremo a Manchester, allo
stadio che mi ha dato tante gioie». Nel pomeriggio Sheva era andato a
trovare Abramovich al Four Season, nel cuore del quadrilatero della moda
milanese.
Una mezz'oretta col presidente del Chelsea che di solito viene in Italia
a far shopping, in tutti i sensi. «Roman è una persona molto
intelligente che ama il calcio, investe molto in questo sport, una
passione che deve essere premiata. Per me è un grande piacere che sia
venuto qua. Lui russo, io ucraino, siamo molto uniti. Il calcio unisce
tutti, è un linguaggio universale. Abito lì vicino e sono andato a
trovarlo. Se io rappresento un sogno per lui? Dovete chiederglielo.
Io sono troppo legato al Milan, sto bene qui, e qui sto realizzando
tutti i miei sogni. Non faccio altro che ripeterlo. Per me comunque è un
onore che Àbramovich sia venuto a Milano in questa bella occasione». Ci
trasferiamo tutti nella sala adiacente mentre lo stadio è avvolto dal
buio. C'è la moglie Kristen, bellissima nel cappotto color panna, c'è
l'ambasciatore dell'Ucraina, e il console ucraino e quello russo, ci
sono Adriano Galliani, Cesare Maldini, il compagno di squadra Kakha
Kaladze, l'ex tecnico del Milan Alberto Zaccheroni, il direttore
organizzativo Umberto Gandini; c'è Blochin, il suo idolo di ieri e
commissario tecnico di oggi, che dice: «Apprezzo molto Shevchenko
perché so tutto quello che ha dato per arrivare a certi livelli e perché
è un bravissimo ragazzo».
Il menu del catering Enterprise comincia con torri di melanzane e si
conclude con dolci di cioccolato. Sheva vede da lontano Zaccheroni, il
suo primo allenatore quando è arrivato in Italia e si preoccupa: «Dov'è
seduto?». Poi lo vede tranquillo con Cesare Maldini e Leonardo e si
rasserena: «Bene, è con loro».Perché Sheva è così, semplice, generoso e
numero uno.
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Da "La gazzetta dello sport"
del 18 febbraio 2005 |
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2 settimane
di stop per Sheva |
MILANO
- Doppia frattura all'orbita e allo zigomo sinistro. Questa la diagnosi
stilata sul conto di Andriy Shevchenko, entrato in rotta di collisione
con il difensore cagliaritano Simone Loria durante la partita tra il
Milan e il Cagliari.
'Sheva' è stato sottoposto a Tac e risonanza magnetica ieri sera
all'ospedale 'Niguarda' e l'attaccante ucraino finirà sotto i ferri
nella giornata di domani per sanare il trauma rimediato ieri sera al 'Meazza'.
Secondo i sanitari rossoneri, il vincitore del Pallone d'Oro ne avrà per
almeno 10-15 giorni e dovrà saltare l'andata di Champions League a
Manchester e il derby contro l'Inter, in programma domenica prossima. Il
coordinatore sanitario del Milan, il Prof. Jean Pierre Meerseman, ha
voluto dire la sua sull'incidente subito dal cecchino rossonero: 'Sheva
ha subito la frattura dello zigomo e della base dell'orbita. Per
sciogliere ogni tipo di prognosi bisognerà aspettare 24 ore, i tempi
tuttavia in questi casi vanno dai 12 ai 15 giorni di recupero. In ogni
caso bisognerà tenere in considerazione l'aspetto psicologico di un
giocatore che è già al secondo duro colpo in volto nell'arco di una
stagione'.
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(Da. Pig.)
del 20 febbraio 2005 |
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Sheva prima
di partire per le vacanze |
MILANO
- Andriy Shevchenko, raggiunto dai microfoni di Milan Channel prima
della partenza per le sue vacanze ha spiegato un concetto molto
importante riguardo la prossima stagione: 'Credo che il Milan faccia
bene a puntare sugli stessi undici giocatori di Istanbul, questa squadra
ha fatto delle ottime cose. Ci è mancato solo il risultato, ma forse il
destino ha voluto che a Istanbul non vincessimo. Ora è giusto che siano
le stesse persone a riprovarci, ma è importante anche sapere che la
prossima stagione sarà tutta una storia diversa'.
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MILANO - Andriy Shevchenko ha anche parlato della sua Nazionale e della
qualificazione al Mondiale 2006 ad un passo: 'Voglio assaporare cosa
significhi giocare un Mondiale, coglierne le sensazioni, la gente
ucraina aspetta questa occasione da 15 anni. Penso che questo
possa essere il nostro anno'.
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shevalastelladelcalcio-yahoogroups.com
del 14 giugno 2005 |
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Shevchenko,
un piede nella storia |
MONTECARLO - Andry
Shevchenko guarda fuori dall'elicottero e il verde gli rimane impresso
negli occhi. Quante volte, Shevchenko? "Sei volte. Sei in un anno." Sei
premi personali, zero vittorie in maglia rossonera, una sconfitta che fa
tanto male, ma Shevchenko guarda fuori, le montagne e le gole strette,
le discese e le risalite e pare quasi che faccia della filosofia.
Qualcosa tipo: ci sono più cose nel cielo e nella terra del calcio, di
quante se ne possano mettere negli almanacchi. Per gli almanacchi, lo Shevchenko 2004/2005 è un perdente di successo, una volta si diceva così
anche di Ancelotti e dopo Istanbul a molti è venuta voglia di
riappiccicare addosso al tecnico del Milan la vecchia etichetta.
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la Gazzetta dello Sport
del 30 agosto 2005 |
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