CHIAMATELI TERRORISTI, NON KAMIKAZE - PERSECUZIONE ISLAMICA IN SUDAN, CRISTIANI RIDOTTI SCHIAVI

     CITTÀ DEL VATICANO, 6 GIUGNO - Vanno chiamati «terroristi» e non «kamikaze» i palestinesi che si lanciano contro obiettivi civili, spinti da «tutta un'attività di giornali radio e tv» dei Paesi islamici. In uno dei quali, il Sudan, è in atto una «persecuzione» contro i cristiani che vengono anche ridotti in schiavitù e che ha provocato un milione di morti. L'ha sostenuto il cardinale Roberto Tucci, già organizzatore dei viaggi papali, a One-O-Five Live, il canale in Fm della Radio Vaticana, nel corso della rassegna stampa del mattino. «I kamikaze palestinesi - ha detto - sono terroristi perché colpiscono obiettivi civili». «Secondo me, ha spiegato - non si possono chiamare kamikaze, come invece molta stampa fa, perché kamikaze era un termine utilizzato per gli aviatori giapponesi che nell'ultima guerra mondiale si lanciavano su obiettivi militari. I kamikaze palestinesi sono invece terroristi perché colpiscono obiettivi civili». Il cardinale ha poi ricordato che «nei Paesi islamici c'è tutta una attività di giornali, radio e tv che spingono i giovani a questo. Pur comprendendo l'umiliazione dei palestinesi ad un loro legittimo Stato, bisogna capire anche le ragioni israeliane, la preoccupazione di non avere sicurezza per l'avvenire. Bisogna condannare chi sta dietro ed alimenta questi obiettivi». Nel corso del programma il cardinale Tucci ha parlato anche della «persecuzione islamica» nel sud del Sudan, dove ha provocato un milione di morti tra cristiani ed animisti e dove c'è anche la schiavitù. Il cardinale ha sostenuto che le sanzioni non bastano. «Fino a quando il Sudan potrà vendere il suo petrolio, avrà il denaro per combattere questa guerra di sterminio verso il Sud del Paese non islamico. La interminabile guerra civile in Sudan ha finalmente ottenuto l'attenzione del presidente americano Bush. Le sanzioni non bastano. Servono interventi verso Paesi come la Cina la Malesia ed il Canada che sono i maggiori acquirenti del petrolio sudanese». «In Sudan ed in molti altri Paesi islamici - egli ha sottolineato - si sta sviluppando il lato peggiore del fondamentalismo. Il Sudan è un Paese dove si notano violazioni dei diritti umani e violazioni al diritto fondamentale della libertà religiosa. Il fronte islamico ha provocato nel Sud del Paese, animista e cristiano, più di un milione di morti riducendo molte persone in schiavitù. Abbiamo avuto martiri cristiani a causa delle persecuzioni comuniste, naziste ed oggi anche islamiche». «È curioso, ha proseguito il cardinale Tucci, annotare che il Sudan è stato chiamato a far parte della Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite: un vero paradosso». Nel Sudan «c'è anche la schiavitù: osservatori internazionali hanno verificato di fatto quanto sia diffusa sempre ad opera dei musulmani verso cristiani e animisti.
        La stampa internazionale non si deve dimenticare della grave situazione del Sudan e di altri Paesi islamici dove avvengono violazioni al diritto fondamentale alla libertà religiosa».

ANSA