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LA PIATTAFORMA "ESPLICITATA"
A cura di Vermondo Brugnatelli
 

La piattaforma delle rivendicazioni

Versione originale (Francese)

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Preambolo
Dalla primavera nera del 2001, che ha fatto decine di morti e centinaia di feriti, è nato, nel dolore, il Movimento Cittadino. L'assassinio premeditato del giovane liceale Massinissa GUERMAH all'interno della brigata di gendarmeria di AT DOUALA ed il sequestro dei collegiali di AMIZOUR, non sono che la scintilla che ha scosso tutta la società, da lungo tempo vilipesa nella sua dignità e nei suoi diritti legittimi.
Il regime totalitario, con la sua gestione burocratica, ha prodotto le frustrazioni della nostra gioventù marginalizzata.
La negazione identitaria e linguistica, l'esasperazione generalizzata, il soffocamento di tutte le libertà, l'impunità e la hogra istituzionalizzate, la disoccupazione endemica, sono altrettanti fattori che hanno spinto la gioventù a ribellarsi.
Il potere, fedele fin dall'indipendenza alle sue pratiche machiavelliche, si è reso ancora una volta colpevole degli avvenimenti drammatici della primavera nera 2001 della Cabilia, e deve assumere solo su di sé la piena e intera responsabilità del dramma.
Il movimento cittadino, di natura democratica e decisamente pacifica, strumento di mobilitazione  ed emanazione degli strati profondi della società, che travalica le divisioni partitiche, autonomo, che rifiuta ogni forma di alleanza o di sostituzione alle formazioni politiche ed alle istituzioni dello Stato, che fa tesoro delle lezioni del passato, riafferma il proprio impegno e la propria determinazione ad onorare il sangue dei martiri e delle vittime ed a fare trionfare la piattaforma di rivendicazioni di El Kseur.
Allo scopo di contrastare le interpretazione erronee, riduttive e tendenziose di questa piattaforma rivendicativa, e davanti ai tentativi vani del potere di travisarne lo spirito e la portata, svuotandola del suo significato con procedimenti subdoli, e arrivando al punto di trovarsi una pseudo-delegazione di "negoziatori" al servizio dei suoi soli interessi, l'esplicitazione della piattaforma di El Kseur che segue, fa apparire con chiarezza la sua portata autentica, all'altezza delle speranze dei suoi martiri e dei suoi cittadini.
Il sangue dei nostri figli non sarà oggetto di contrattazione ed anche il sacrificio supremo non sarà satato vano.
Di fronte alle molteplici azioni locali e nazionali intraprese pacificamente da milioni di cittadini con lo scopo di far trionfare le proprie legittime rivendicazioni, il potere ha risposto con repressioni sanguinose e assassine, con l'uso del proprio arsenale di guerra e di pratiche diaboliche che giungevano al punto di aizzare una parte del popolo algerino contro un'altra.
Davanti al venire meno del potere, che resta sordo alle sue legittime rivendicazioni, il movimento cittadino prende a testimone l'opinione pubblica nazionale e internazionale ed esige una risposta ufficiale favorevole urgente e pubblica alla piattaforma rivendicativa di El Kseur adottata l'11 giugno 2001 ed esplicitata a Larbaa Nat Yiraten il 31 ottobre 2001.

CAPITOLO I
Riparazioni dovute alle vittime della primavera nera 2001 
(punti 1, 3, 5, 14)

Esigiamo dallo Stato il riconoscimento ufficiale e pubblico delle sue responsabilità unilaterali, piene ed intere, negli avvenimenti della primavera nera del 2001, mediante:

  • L'obbligo di riparazioni morali e materiali nei confronti di tutte le vittime ed aventi diritto;
  • Lo statuto di martiri per tutte le vittime cadute nel corso degli avvenimenti e in seguito ad essi;
  • Lo statuto di invalido o di mutilato per tutte le vittime ferite nelle loro carni, straziate o traumatizzate;
  • Una giusta riparazione per tutti i pregiudizi materiali e morali subiti dalla popolazione;
  • Annullamento di ogni provvedimento giudiziario contro i manifestanti e dichiarazione di non luogo a procedere per tutti i manifestanti chiamati in causa;
  • Presa in carico delle cure da parte dello Stato per tutte le vittime e rimborso delle spese sostenute a vantaggio delle famiglie e della collettività;
  • La protezione, accompagnata da garanzie pubbliche e giuridiche, di tutti i testimoni del dramma;
  • La presa in carico pedagogica e psicologica degli studenti i cui studi siano stati sconvolti in seguito ai tragici eventi.

  •  

     

    CAPITOLO II
    Riparazioni mediante punizioni e sanzioni
    (punti 2, 4, 6, 7)

    Esigiamo dallo Stato la punizione di tutti i colpevolie responsabili riconosciuti a tutti i livelli del comando negli avvenimenti. Essi devono essere radiati dai loro corpi di appartenenza e tradotti davanti ai tribunali civili.
    Le brigate della gendarmeria, all'origine, col loro comportamento fuorilegge,  di tutti i flagelli come la corruzione, il traffico di droga, il racket, le intimidazioni e le umiliazioni, denunciati senza ottenere ascolto, hanno finito per rendersi colpevoli del'omicidio volontario di giovani innocenti, provocando così una rivolta generalizzata e legittima delle popolazioni.
    Per questo fatto, la presenza di questo corpo è divenuta insopportabile, al punto di essere percepita e sentita come un'aggressione intollerabile agli occhi dei cittadini.
    La partenza della gendarmeria e delle URS [Unità di Repressione e Sicurezza] si impone dunque come un imperativo irrinunciabile.
    D'altra parte, tutte le sue mansioni che hanno a che fare con la vita civile dei cittadini, in particolare quelle del mantenimento dell'ordine pubblico e quelle di polizia giudiziaria, devono essere affidate, in sostituzione, a un corpo di sicurezza civile.
    Noi esigiamo una commissione d'inchiesta composta da personalità indipendenti, integre e con l'avallo delle famiglie delle vittime, dei feriti e dei rappresentanti del movimento cittadino, in sostituzione delle commissioni istituite dal potere.
    Mettere in campo tutti i mezzi necessari, materiali e non, ed eliminare tutto ciò che impedisce alla verità sugli assassinii di venire a galla e garantire la libertà di svolgere indagini all'interno dei corpi e degli edifici coinvolti.
    Noi esigiamo l'impegno ufficiale dello Stato a rispettare le conclusioni di questa commissione. Si esige inoltre di cessare qualunque forma di provocazione, rappresaglia, persecuzione di qualunque natura e a tutti i livelli, l'arresto immediato degli attacchi indiscriminati alle popolazioni insieme ad ogni intimidazione e provocazione, e la cessazione delle violazioni di domicilio e del saccheggio di beni privati.

    CAPITOLO III
    Rivendicazioni democratiche e storiche
    (punti 8, 9, 11, 13)

    Riconoscere ufficialmente i legami naturali ed autentici del popolo algerino con la sua storia, e permettergli di vivere in uno Stato democratico e rispettoso dei valori universali dei diritti umani.
    Soddisfacimento della rivendicazione amazigh in tutte le sue dimensioni: identitaria, di civiltà, linguistica e culturale.
    Tamazight [la lingua berbera] lingua nazionale e ufficiale
    Il solenne riconoscimento istituzionale e costituzionale della tamazight deve tradursi in uno statuto e in mezzi identici a quelli concessi alla lingua araba.
    Lo Stato deve impegnarsi a concretizzare questa rivendicazione prima di qualunque consulatazione elettorale.
    Solenne riconoscimento e rispetto di tutte le libertà democratiche enunciate nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e degli altri impegni che ad essa fanno riferimento.
    Libero esercizio delle libertà democratiche senza alcun ostacolo, con applicazione effettiva di tutte le risoluzioni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, e ritiro di ogni riserva avanzata dallo Stato al momento della sua ratifica.
    Separazione effettiva dei poteri legislativo, escutivo e giudiziario.
    Esigiamo un piano di lotta contro la hogra, la corruzione, i favoritismi ed ogni forma di discriminazione e di esclusion che impedisca l'esercizio dei diritti civili.
    Elaborazione di una carta della cittadinanza in collaborazione con il movimento cittadino, atta a promuovere nuovi rapporti sociali e munita dei testi giuridici di applicazione che permettano il pieno esercizio della cittadinanza.
    I drammatici avvenimenti della Cabilia hanno dimostrato in modo esemplare l'impotenza dei  rappresentanti elettivi e dei responsabili ad ogni livello di fronte all'accanimento dei gendarmi ed al massacro degli innocenti. Davanti a un dramma di questa natura, l'insieme delle istituzioni devono rimettersi in questione e ritornare alle norme cittadine.
    L'onnipotenza dei corpi di sicurezza, l'impotenza degli organi esecutivi, coniugate all'assenza di ognipotere di intervento delle istanze elettive hanno condotto fatalmente al crimine, all'arbitrio ed all'impunità.
    L'instaurazione della democrazia e di un'ampia decentralizzazione effettiva esigono la preminenza delle istanze elettive sulle istanze esecutive e sui servizi di sicurezza.
    E' a queste condizioni, e solo a queste condizioni che le organizzazioni cittadine possono pienamente partecipare alla vita della civitas, con un controllo permanente degli affari pubblici, che può andare fino alla rimessa in questione del mandato elettorale e ll'organizzazione di una nuova consultazione popolare, affermando così al democrazia alla base.

    CAPITOLO IV
    Rivendicazioni socio-economiche
    (punti 10, 12, 15)

    Vasti strati della società vivono oggi al di sotto della soglia di povertà, risultato del fiasco totale di tutte le riforme successive promosse fin dall'indipendenza che andavano in senso contrario a tutte le aspirazioni dei cittadini.
    Lo scoramento della gioventù, esasperata, disincantata, in seguito al fallimento del sistema educativo e dell'apparato economico, esacerbata dallo scacco di tutti i miti alimentati a bella posta per favorire interessi occulti, hanno precipitato intere generazioni nella desolazione e nella precarietà, con la conseguente distruzione del tessuto sociale e dei valori universali.
    Diritti socio-economici che garantiscano lapreservazione della dignità umana, una vita decente e degna per tutti gli Algerini.
    Riforma radicale del sistema educativo, indirizzato con decisione verso la modernità, i valoriuniversali e repubblicani:  in sostanza bisogna tornare all'insegnamento delle materie scientifiche nella lingua veicolare in vigore, e bandire ogni programma di indottrinamento religioso.
    Questo rifacimento radicale deve integrare una politica di formazione professionale e di inserimento socio-professionale durevole in grado di proteggere questa categoria, particolarmente vulnerabile contro i flagelli sociali.
    La riabilitazione del cittadino algerino passa attraverso la conoscenza della sua storia millenaria e autentica.
    L'affermazione di uno Stato di diritto esige la separazione dei poteri, e un'indipendenza della giustizia che garantisca l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, senza alcuna distinzione, in particolare l'uguaglianza tra l'uomo e la donna in tutti i campi.
    Il rilancio economico capace di aprire orizzonti promettenti per la giuventù deve rispondere alle esigenze delle norme internazionali come il week-end universale. Esso esige una giusta ripartizione delle richhezze nazionali orientata verso una politica economica creatrice di ricchezze e produttiva, accompagnata da misure di inserimento come un'indennità di disoccupazione e di aiuto alla ricerca dell'impiego pari al 50% dello stipendio minimo.
    La situazione attuale della regione richiede un piano socio-economico d'urgenza.
    Le prospettive di sviluppo devono essere adattate alle specificità della regione, e devono privilegiare le infrastrutture di base fino ad oggi trascurate, eliminare gli intoppi burocratici e introdurre degli strumenti giuridici che concretizzino gli investimenti produttivi e che producono impiego.
    Un piano di sviluppo regionale efficiente implica la messa a punto di misure di stimolo efficaci e di una politica fiscale appropriata.
    Dopo la soddisfazione piena e integrale della piattaforma rivendicativa di El-Kseur, la messa in opera delle soluzioni deve avere l'avallo del movimento degli Aarch, Daira e Comuni, parte in causa nella loro applicazione.

    Esplicitato e adottato a Larbaa Nath-Irathen il 31/10/2001
    NO ALL'IMPUNITA' 
    LA LOTTA CONTINUA

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    I testi originali in francese
    (dal sito degli Aarch: http://membres.lycos.fr/aarchs/)

    PLATE FORME DE REVENDICATIONS D'EL KSEUR
    Du 11 juin 2001
    Nous, représentants des wilaya deTizi-Ouzou, Bgayet, Bouira,  Boumerdes, Sétif, Bordj Bouareridj, Alger et le Comité collectif des Universités d'Alger, réunis ce jour 11 juin 2001 à la maison de jeunes
    Mouloud FERAOUN d'El Kseur ( Bgayet), avons adopté la plate forme commune  suivante:
    1. Pour la prise en charge urgente par l'Etat de toutes les victimes blessées et familles des martyrs de la répression durant les événements.
    2.Pour le jugement par les tribunaux civils de tous les auteurs, ordonnateurs et commanditaires des crimes et leur radiation des corpsde sécurité et des fonctions publiques.
    3.Pour un statut de martyr à chaque victime de la dignité durant cesévénements et la protection de tous les témoins du drame.
    4. Pour le départ immédiat des brigades de gendarmerie et des renforts des URS.
    5.Pour l'annulation des poursuites judiciaires contre tous les manifestants ainsi que l'acquittement de ceux déjà jugés durant ces événements.
    6.Arrêt immédiat des expéditions punitives, des intimidationset des provocations contre la population.
    7.Dissolution des commissions d'enquêtes initiées par le pouvoir.
    8.Satisfaction de la revendication Amazigh dans toutes ses dimensions (Identitaire, civilisationnelle, linguistique et culturelle) sans référendum et sans conditions et la consécration de Tamazight en tant que Langue Nationale et Officielle.
    9. Pour un Etat garantissant tous les droits socio-économiques et toutes les libertés démocratiques.
    10. Contre les politiques de sous développement, de paupérisation et de clochardisation du peuple Algérien.
    11.La mise sous l'autorité effective des instances démocratiquement élues de toutes les fonctions exécutives de l'Etat ainsi que les corps de sécurité.
    12.Pour un plan d'urgence socio-économique pour toute la région de Kabylie.
    13.Contre TAMHEQRANIT( HOGRA) et toute forme d'injustice et d'exclusion.
    14.Pour un réaménagement au cas par cas des examens régionaux pour élèves n'ayant pas pu les passer.
    15.Institution d'une allocation chômage pour tout demandeur d'emploi à hauteur 50%SNMG.

    NOUS EXIGEONS UNE REPONSE OFFICIELLE, URGENTE ET PUBLIQUE A CETTE PLATE FORME DE REVENDICATIONS 
    ULAC  SMAH ULAC                                           LE COMBAT CONTINUE

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    Préambule
    Du printemps noir 2001, ayant entraîné des dizaines de morts et des centaines de blessés, est né, dans la douleur, le Mouvement Citoyen. L'assassinat prémédité du jeune lycéen GUERMAH Massinissa dans l'enceinte de la brigade de gendarmerie de BENI DOUALA et l'enlèvement des collégiens d'AMIZOUR, n'est que l'étincelle qui a ébranlée toute la société longtemps bafouée dans sa dignité et ses droits légitimes.
    Le régime totalitaire, avec sa gestion bureaucratique, a produit les frustrations de notre jeunesse marginalisée.
    Le déni identitaire et linguistique, le ras le bol généralisé, l'étouffement de toutes les libertés , l'impunité et la Hogra institutionnalisées , le chômage endémique, sont autant de facteurs ayant poussé la jeunesse à se soulever .
    Le pouvoir fidèle à ses pratiques machiavéliques depuis l'indépendance, s'est rendu encore une fois coupable des événements dramatiques du printemps noir 2001 de la Kabylie , assumera seul la pleine et entière responsabilité du drame .
    Le mouvement citoyen d'essence démocratique et résolument pacifique , mobilisateur et émanant des profondeurs de la société, transpartisan , autonome, se refusant à toute forme d'allégeance ou substitution aux formations politiques et aux institutions de l'état , tirant les leçons du passé, réaffirme son engagement et sa détermination à honorer le sang des martyrs et des victimes et à faire aboutir la plate forme de revendications d'El Kseur.
    Afin de contrer l'interprétation fallacieuse, réductrice et tendancieuse de cette plate forme de revendication , et devant les tentatives vaines du pouvoir de travestir son esprit et sa portée , en la vidant de son sens par des procédés sournois , allant jusqu'à se trouver une pseudo délégation de " négociateurs " au service de leurs seuls intérêts .
    L'explicitation de la plate forme d'EL Kseur qui suit, fait apparaître clairement la portée authentique à la hauteur des espérances de ses martyrs et des citoyens .
    Le sang de nos enfants ne fera l'objet d'aucun marchandage et le sacrifice suprême consenti ne sera pas vain .
    Face aux multiples actions locales et nationales entreprises pacifiquement par des millions de citoyens en vue de faire  aboutir les revendications légitimes , le pouvoir a répondu par des répressions sanglantes et meurtrières, par l'usage de son arsenal de guerre et de pratiques diaboliques allant jusqu'à vouloir dresser une partie du peuple algérien contre une autre.
    Devant la forfaiture du pouvoir qui reste sourd aux revendications légitimes, le mouvement citoyen prend à témoin  l'opinion publique nationale et internationale et exige une réponse officielle favorable urgente et publique à la plate forme de revendication d'El Kseur  adoptée le 11 juin 2001 et explicitée à Larbaa nath-irathen le 31 octobre 2001 .

    CHAPITRE I
    REPARATIONS DUES AUX VICTIMES DU PRINTEMPS NOIR 2001
    (REF: 1,3,5,14)
    1. Pour le Pour la prise en charge urgente par l'Etat de toutes les victimes blessées et familles des  martyrs  de la répression   durant  les   événements. 
    3.Pour un statut de martyr  à chaque victime de la dignité durant ces événements et la protection de tous les témoins du drame.
    5.Pour l'annulation des poursuites  judiciaires contre tous les manifestants ainsi  que l'acquittement de ceux déjà jugés durant ces événements.
    14.Pour un réaménagement  au cas par cas des examens régionaux pour élèves n'ayant pas pu les passer.
    Exigeons de l'Etat la reconnaissance officielle et publique de ses responsabilités unilatérales, pleines et entières dans les événements du printemps noir 2001 par:
    L'obligation de réparations morale et matérielle vis à vis de toutes les victimes et ayants droit.
    Le statut de martyr pour toutes les victimes ayant succombé durant et suite aux événements.
    Le statut d'invalide ou de mutilé pour toutes les victimes blessées dans leur chair , meurtries ou traumatisées.
    Une juste réparation pour tous les préjudices matériels et moraux subis par la population.
    Annulation de toutes poursuites à l'encontre des manifestants et prononciation d'un non lieu au profit de tous les manifestants mis en cause.
    Prise en charge médicale par l'état de toutes les victimes et remboursement des frais engagés au profit des familles et de la collectivité.
    La protection assortie de garanties publiques et juridiques de tous les témoins du drame.
    La prise en charge pédagogique et psychologique des élèves dont la scolarité est perturbée suite aux tragiques événements

    CHAPITRE II
    REPARATION PAR LE CHATIMENT ET LA SANCTION
    (REF: 2,4,6,7)
    2.Pour   le  jugement  par   les    tribunaux   civils de tous les auteurs, ordonnateurs et commanditaires   des crimes et  leur   radiation des corps de sécurité et des  fonctions publiques.
    4.Pour le départ immédiat des brigades   de gendarmerie et des renforts des URS.
    6.Arrêt immédiat des expéditions punitives, des intimidationset des provocations contre la population.
    7.Dissolution  des   commissions  d'enquêtes initiées par le pouvoir.
    Exigeons de l'Etat le châtiment de tous les coupables et responsables avérés à tous les niveaux de commandement dans les événements. Il doivent être radiés de leurs corps respectifs et traduits devant les tribunaux civils.
    Les brigades de gendarmerie, de par leurs comportements hors la loi, à l'origine de tous les fléaux tels la corruption, le trafic de drogue, le racket, les intimidations et humiliations, vainement dénoncées, ont fini par se rendre coupables d'assassinats délibérés de jeunes innocents, provoquant ainsi une véritable révolte généralisée et légitime des populations.
    De ce fait, la présence de ce corps est devenue insupportable, au point d'être perçue et ressentie comme une agression intolérable aux yeux des citoyens.
    Le départ de la gendarmerie et des URS, s'impose donc comme un impératif incontournable.
    Par ailleurs, toutes ses missions en relation avec la vie civile des citoyens, notamment celles du maintien de l'ordre et de police judiciaire, doivent être confiées à un corps civil de sécurité de remplacement.
    Nous exigeons une commission d'enquête composée de personnalités indépendantes, intègres et ayant l'aval des familles des victimes, des blessés et des représentants du mouvement citoyen, en remplacement des commissions initiées par le pouvoir.
    Mettre tous les moyens nécessaires, matériels et autres, et lever toutes entraves à l'éclosion de la vérité sur les assassinats et garantir la libre investigation dans les corps et les établissements concernés.
    Nous exigeons l'engagement officiel de l'Etat à respecter les conclusion de cette commission.
    Il est également exigé de cesser toute forme de provocation, représailles, harcèlement, de quelque nature que ce soit et à tous les niveaux, l'arrêt immédiat des assauts sauvages sur les populations ainsi que les intimidations, provocations et la cessation des violations des domiciles et du saccage des biens privés.

    CHAPITRE III
    REVENDICATIONS DEMOCRATIQUES ET HISTORIQUES
    (REF: 8,9,11,13)
    8.Satisfaction de la revendication Amazigh dans toutes ses dimensions (Identitaire, civilisationnelle, linguistique et culturelle) sans référendum et sans conditions et la consécration de Tamazight en tant que Langue Nationale et Officielle.
    9. Pour un Etat garantissant tous les droits socio-économiques et toutes les libertés démocratiques.
    11.La mise sous l'autorité effective des instances démocratiquement élues de toutes les fonctions exécutives de l'Etat ainsi que les corps de sécurité.
    13.Contre TAMHEQRANIT( HOGRA) et toute forme d'injustice et d'exclusion.
    Consacrer officiellement les liens naturels et authentiques du peuple algérien avec son histoire, et lui permettre de vivre dans un Etat démocratique et respectueux des valeurs universelles des droits de l'homme.
    Satisfaction de la revendication Amazigh dans toutes ses dimensions identitaire, civilisationnelle, linguistique et culturelle.
    Tamazight langue Nationale et Officielle.
    La consécration  institutionnelle et constitutionnelle de Tamazight doit se traduire par un statut et des moyens identiques à ceux octroyés à la langue arabe.
    L'Etat doit s'engager à concrétiser cette revendication avant toute consultation électorale.
    Consécration et respect de toutes les libertés démocratiques énoncées par la Déclaration Universelle des Droits de l'Homme et autres pactes y afférant.
    Le libre exercice des libertés démocratiques sans aucune entrave par l'application effective de toutes les résolutions de la Déclaration Universelle des Droits de l'Homme et la levée de toutes les réserves émises par l'Etat lors de sa ratification.
    La séparation effective des pouvoirs législatif, exécutif et judiciaire.
    Exigeons un plan de lutte contre la HOGRA, la corruption, les passes droit et toute forme de discrimination et d'exclusion empêchant l'exercice des droits citoyens.
    Elaboration d'une charte citoyenne en collaboration avec le mouvement citoyen, apte à promouvoir de nouveaux rapports sociaux et assortie des textes juridiques d'application permettant le plein exercice de la citoyenneté.
    Les dramatiques événements de la Kabylie ont démontré l'impuissance flagrante des élus et des responsables à tous les niveaux face à l'acharnement des gendarmes et au massacre des innocents.
    Devant un drame de cette nature, l'ensemble des institutions doivent se remettre en cause et revenir aux normes citoyennes.
    La toute puissance des corps de sécurité, l'impuissance des organes exécutifs, conjuguées à l'absence de tout pouvoir d'intervention des instances élues ont conduit fatalement au crime, à l'arbitraire et à l'impunité.
    L'instauration de la démocratie et d'une large décentralisation effective exigent la prééminence des instances élues sur les instances exécutives et les services de sécurité.
    C'est à cette condition, et à cette seule condition que les organisations citoyennes peuvent pleinement participer à la vie de la cité, par un contrôle permanent des affaires publiques, pouvant aller jusqu'à la remise en cause du mandat électoral et l'organisation d'une nouvelle consultation populaire, consacrant ainsi la démocratie à la base.

    CHAPITRE IV
    REVENDICATIONS SOCIO-ECONOMIQUES
    (REF : 10,12,15)
    10.Contre les politiques de sous développement, de paupérisation et de  clochardisation  du peuple  Algérien.
    12.Pour un plan d'urgence socio-économique pour toute la région de Kabylie.
    15.Institution d'une allocation chômage pour tout demandeur d'emploi à hauteur 50%SNMG. 
    De larges pans de la société vivent aujourd'hui en dessous du seuil de la pauvreté, résultat de l'échec total des réformes successives initiées depuis l'indépendance et expérimentées à contre courant de toutes les aspirations citoyennes.
    Le désespoir de la jeunesse, exaspérée, désenchantée, de par la faillite du système éducatif et de l'appareil économique, exacerbé par l'échec de tous les mythes entretenus à dessein pour servir des intérêts occultes, ont plongé des générations entières dans la désolation et dans la précarité, entraînant ainsi la destruction du tissu social et des valeurs universelles.
    Des droits socio-économiques qui garantissent la préservation de la dignité humaine, une vie décente et digne pour tous les algériens.
    La refonte du système éducatif, résolument tournée vers la modernité, les valeurs universelles et républicaines, en substance, il faut revenir à l'enseignement des matières scientifiques dans la langue véhiculaire en vigueur, et bannir tout programme d'endoctrinement religieux.
    Cette refonte doit intégrer une politique de formation professionnelle et d'insertion socioprofessionnelle durable en mesure de protéger cette catégorie, particulièrement vulnérable contre les fléaux sociaux.
    La réhabilitation du citoyen algérien passe par la connaissance de son histoire millénaire et authentique.
    La consécration d'un Etat de droit exige la séparation des pouvoirs, et une indépendance de la justice qui garanti l'égalité des citoyens devant la loi, sans aucune distinction, en particulier l'égalité entre l'homme et la femme dans tous les domaines.
    La relance économique capable d'ouvrir des horizons prometteurs pour la jeunesse doit répondre aux exigences des normes internationales tel que le week-end universel. Elle exige une juste répartition des richesses nationales orientée vers une politique économique créatrice de richesses et productive, assortie de mesures d'insertion telle la mise en place d'une allocation chômage et d'aide à la recherche de l'emploi à hauteur de 50% du SNMG.
    La situation actuelle de la région appelle un plan socio-économique d'urgence.
    Les perspectives de développement doivent être adaptées aux spécificités de la région, et privilégier les infrastructures de base jusque là délaissées et lever les entraves bureaucratiques et introduire des instruments juridiques concrétisant les investissements productifs et créateurs d'emploi.
    Un plan de développement régional efficient implique la mise en place de mesures incitatives performantes, une politique fiscale appropriée.
    Après la satisfaction pleine et entière de la plate forme de revendication d'El-Kseur, la mise en ¦uvre des solutions doit avoir l'aval du mouvement des Aarchs, Dairas et Communes, partie prenante dans les applications.

    Explicitation et adoption  à Larbaa-Nath-Irathen le 31/10/2001

    ULAC      SMAH        ULAC                                                      LE COMBAT CONTINUE 

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