Ho avuto modo di accedere al suo sito e le voglio segnalare un marchiano
errore
inserito nella Cronologia dei fatti della RESISTENZA: le riporto dapprima
la
voce cosi' come e` attualmente riprodotta e subito dopo la versione
corretta:
1943-09-10 Annessione alla Germania delle province di Bolzano,
Trento e
Belluno (Voralpenland), e di Udine, Gorizia e Trieste (Adriatisches
Kuesterland). Anche le province jugoslave di Pula, Rijeka
e Ljubljana fanno
parte dell'AK.
versione corretta:
1943-09-10 Annessione alla Germania delle province di Bolzano,
Trento
e Belluno (Voralpenland), e di Udine, Gorizia e Trieste, Pola
e Zara
(Adriatisches Kuesterland). Anche la provincia slovena di Lubiana
(o
Ljubljana se preferisce) fa parte dell'AK.
Ora alcuna osservazioni:
Nel 1943 l'Istria con Fiume e la provincia di Zara erano parte integrante
del territorio nazionale del Regno d'Italia. L'istria e Zara
dopo la 1^
guerra mondiale, Fiume col trattato di Rapallo. Parlare di province
jugoslave
riferendosi al 1943 e` un vero e proprio falso storico. Lo diventeranno
in
seguito con l'occupazione militare jugoslava, a prezzo di migliaia
di morti
infoibati, gettati in mare od in fosse comuni. Uccisioni che
scatenarono
un'ondata di terrore ed indussero la "maggioranza" della popolazione
di
quei territori all'esodo. Il trattato di Pace di Parigi sanci'
il fatto
compiuto: ancora una volta la forza aveva avuto partita vinta sul diritto
di autodeterminazione delle genti (il Referendum richiesto dal CLN
giuliano
non venne mai concesso): e` bene a questo punto sfatare alcuni miti
e falsi
storici:
1. i fascisti giuliani direttamente coinvolti nell'azione di repressione
contro l'elemento slavo fuggirono quasi tutti prima della caduta del
fascismo
e molti di quelli che non lo poterono fare passarano addirittura nel
campo
dei comunisti italo-slavi.
2. i morti delle foibe e degli altri vari eccidi, 12.000 secondo l'I.R.O.
(International Refugee Organisation) furono pertanto in minima parte
fascisti
direttamente responsabili di eccidi o di altre vessazioni. Furono
per lo piu'
gente comune, tra cui non mancarono notabili antifascisti ed addirittura
esponenti e partigiani comunisti che pur combattendo i nazi-fascisti
non
accettavano la dominazioine slava sul territorio nazionale italiano.
3. l'esodo della popolazione fiumana-giuliana e dalmata fu massiccio
toccando
in molte citta` dall'80 ad oltre il 90 per cento (alcuni paesini risultano
ancor oggi abbandonati perche` tutta la popolazione originaria preferi'
la
via dell'esodo nella disastrata Italia del dopoguerra) e si puo` numericamente
quantizzare in circa 300.000 persone.
4. le popolazione istriane, fiumane e dalmate nel corso dei secoli hanno
subito varie dominazioni piu' o meno straniere ma non hanno mai dato
vita
ad esodi similari tanto da stravolgere per sempre l'assetto etnico
di quelle
regioni. Ne` sotto Venezia, ne` sotto l'Austria, ne` sotto i
francesi o gli
ungheresi per Fiume, ne` tantomeno con l'avvento del Regno d'Italia
dopo la 1^
G.M. L'esodo avvenne in quelle proporzioni massicce soltanto
con l'avvento
dei comunisti titini e fu volutamente provocato da una serie di eccidi
che
colpirono indiscriminatamente la popolazione locale. Se avessero
colpito
soltanto i "Fascisti" la popolazione giuliana sarebbe rimaste nelle
sue
terre d'origine.
5. nelle uccisioni, negli espropri e nelle altre vessazioni l'elemento
comunista italiano partecipo` direttamente (non si tratto` solo di
odio
etnico, ma di una miscela esplosiva tra comunismo e nazionalismo slavo).
E
tutto cio` avvenne grazie anche alla decisione politica del PCI di
allora
che pose le brigate Garibaldi, in Friuli e Venezia-Giulia, agli ordini
dei reparti slavi, additando inoltre come i peggiori nemici coloro
che si
opponevano all'avanzata dell'armata partigiana jugoslava. E'
in questo clima
che maturo` l'eccidio di Porzus.
Ci sarebbe molto altro da dire... non si tratta di volere un revisionismo
storico o due storie separate! Ritengo pero` che la storia vada
letta tutta
senza lasciare lo sporco sotto i tappeti.
Chi le scrive e` un esule della citta` di Rovigno d'Istria (dal 1951:
come
vede non siamo fuggiti subito...), mio padre ha combattuto come partigiano,
ma anche lui quando ha visto in che modo veniva trattato l'elemento
italiano
ha preferito andarsene.
Ma quanti italiani sanno della nostra storia? Non si tratta quindi
di
"Revisionismo" perche' la nostra storia non fu mai veramente "Vista".
Ancora oggi nei testi scolastici ed universitari tutto quanto viene
liquidato
con un breve trafiletto sulla "Questione di Trieste". Se le ho
risvegliato
un interesse culturale la prego di visionare il Sito:
http//www.pelagus.it/fiume-rijeka
e vedra` come gli esuli sono liberi da tutele politiche e si accorgera`
che non sono quei nostalgici irredentisti e fascisti che forse s'immagina.
Del resto il dibattito Violante-Fini non sta bene neanche a noi: un
ex-comunista ed un ex-fascista si autoassolvono l'un l'altro, ma i
nostri
morti, il nostro esodo fu provocato proprio da queste due ideologie
che
stritolarono come in una morsa un intero popolo.
Ora chiudo questo mio lungo sfogo e le auguro una santa Pasqua
(segue firma) (*)
(*) Gianclaudio de Angelini
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